Lo United Rugby Championship, in precedenza Pro14, Pro12 e Celtic League, è una competizione di rugby a 15 per club tra squadre delle federazioni di Galles, Irlanda, Italia, Scozia e, dal 2017, Sudafrica. Fondata nel 2001 dalle federazioni di Galles, Irlanda e Scozia come Celtic League per dare vita a un campionato di livello comparabile alla Premiership inglese, dal 2010 è aperto anche a due franchigie italiane e dal 2011 ebbe la denominazione di Pro12, poi diventato Pro14 con l'ingresso di due franchigie sudafricane. Nel 2021, a seguito dell'ingresso delle quattro franchigie sudafricane, precedentemente impegnate nel Super Rugby, è diventato United Rugby Championship.

Per esigenze di sponsorizzazione la Lega era nota, dal 2014, con il nome di Guinness Pro12 a seguito di un accordo con il noto produttore di birra irlandese; dal 2011 al 2014 aveva assunto il nome di RaboDirect Pro12 dal nome della banca d'affari RaboDirect e in precedenza, dal 2005 al 2011, quello di Magners League grazie a un contratto di sei anni con lo sponsor Magners, anch'esso irlandese, produttore di sidro.

Lo United Rugby Championship ha valore di torneo di vertice per Galles, Irlanda, Scozia e Sudafrica (che fino al 2021 aveva come vertice il campionato Super Rugby), mentre l'Italia ha il proprio campionato nazionale di prima divisione; tuttavia esso esprime, per ciascuna delle Federazioni europee partecipanti, le squadre che prendono parte alla successiva stagione di competizioni continentali, la European Rugby Champions Cup e la European Rugby Challenge Cup.

History

Prima della Celtic League

Welsh-Scottish League
Stagione Campione
1999-00 Cardiff RFC
2000-01 Swansea
2001-02 Llanelli

Inizialmente Galles e Scozia unirono le proprie forze per i campionati del 1999 e del 2000, con l'estensione della Welsh Premier Division a includere anche le squadre di Edimburgo e Glasgow e formare la Welsh-Scottish League.

Nel 2001 la Irish Rugby Football Union, la Scottish Rugby Union e la Welsh Rugby Union decisero di creare una nuova competizione che avrebbe incluso anche le squadre delle quattro province irlandesi. Da questo accordo nacque la Celtic League.

Alcuni videro in questa lega il precursore di una competizione britanno-irlandese alla quale avrebbero partecipato anche squadre inglesi. Già in precedenza infatti c'erano stati contatti tra la WRU e la Rugby Football Union per organizzare un campionato anglo-gallese, ma le trattative si erano interrotte sul numero di team partecipanti per nazione.

I primi anni

Lo stesso argomento in dettaglio: Celtic League 2001-02 e Celtic League 2002-03.

La prima stagione fu disputata tra quindici squadre: la quattro delle province irlandesi (Connacht, Leinster, Munster e Ulster), due dalla Scozia (Edinburgh Reivers e Glasgow) e tutte e nove le squadre della Welsh Premier Division (Bridgend, Caerphilly, Cardiff, Ebbw Vale, Llanelli, Neath, Newport, Pontypridd e Swansea).

Le squadre vennero divise in due gruppi (di 8 e 7 componenti) e affrontarono gli altri team dello stesso girone una sola volta. Le prime quattro classificate di ogni gruppo passarono alla fase successiva ad eliminazione diretta fino alla finale.

Il campionato 2001/2002 fu dominato dalle squadre irlandesi poiché tutte e quattro raggiunsero i quarti, tre passarono alle semi-finali e la finale vide opposte, sul campo dello Lansdowne Road di Dublino, Leinster e Munster, con i primi vincenti per 24 a 20.

La prima stagione della Celtic League si giocò accanto agli altri campionati nazionali.

La crescente importanza della Celtic League portò, nel 2002, all'abbandono della Scottish-Welsh League e al declassamento del campionato interprovinciale irlandese. La seconda stagione, disputata col medesimo format della prima, vide l'introduzione di una terza squadra scozzese, gli Scottish Borders. Il Munster ebbe poche difficoltà a vincere la competizione anche grazie all'eliminazione ai quarti dei campioni in carica del Leinster.

Evoluzione e avvento della Regional Era gallese

Lo stesso argomento in dettaglio: Celtic League 2003-2004, Celtic League 2004-2005 e Celtic League 2005-2006.

Un maggior cambiamento nella filosofia della Celtic League avvenne all'inizio del 2003, dovuto in parte al successo commerciale della lega stessa, ma soprattutto ai contrasti finanziari interni alla federazione gallese. Questi ultimi portarono alla nascita di cinque nuove squadre regionali che presero il posto dei precedenti nove team professionistici. Fu deciso che la Celtic League sarebbe diventata la sola lega professionistica dei tre stati e che vi avrebbero partecipato la quattro squadre irlandesi, le tre scozzesi e, appunto, le nuove cinque gallesi (Cardiff Blues, Celtic Warriors, Llanelli Scarlets, Neath-Swansea Ospreys e Newport Gwent Dragons).

La nuova formula della lega prevedeva un girone all'italiana durante il quale tutte le squadre si sarebbero affrontate tra loro due volte (una volta in casa e l'altra in trasferta) per un totale di 22 partite per ogni club. Durante la stagione 2003/04 fu introdotta inoltre la Celtic Cup, una competizione ad eliminazione dirette tra le 12 squadre della Celtic League.

Comunque il campionato, soprattutto per via della scarsa pianificazione dei calendari, vide l'assenza dei giocatori più importanti in più di metà delle partite. Infatti la lega si sovrappose prima alla Rugby World Cup del 2003 e successivamente al Sei Nazioni.

La stagione finì con i Llanelli Scarlets vincitori davanti all'Ulster di quattro punti.

L'anno seguente il format del campionato, per quanto riguarda i calendari, fu rivisto ancora una volta. Si cercò infatti di non sovrapporre le date delle partite ad altre manifestazioni internazionali e di rendere la lega più sfruttabile commercialmente. La Celtic League si disputò fino ad aprile e successivamente la Celtic Cup fu contesa tra le prime otto squadre classificate. inoltre il numero di squadre partecipanti al campionato cambiò nuovamente per la defezione del team regionale gallese dei Celtic Warriors.

Per la prima volta durante la stagione 2004/05 l'Irlanda fu d'accordo ad utilizzare i piazzamenti nella Celtic League per determinare le squadre che avrebbero partecipato alla Heineken Cup. Le squadre irlandesi però, ed in particolar modo Munster e Leinster, snobbarono in parte il campionato, facendo giocare spesso le seconde linee, dando così maggiore importanza agli impegni internazionali. Malgrado questo approccio le due squadre irlandesi finirono seconda (Munster) e terza (Leinster) e Munster vinse la Celtic Cup. Gli Ospreys furono i vincitori della lega, facendo così vincere per la seconda volta di fila una squadra regionale gallese.

Durante la stagione fu annunciata la Rainbow Cup, che avrebbe dovuto rimpiazzare la Celtic Cup includendo quattro squadre italiane e nove team provinciali sudafricani oltre a quelli della Celtic League. Si ventilò anche l'ipotesi che le squadre italiane avrebbero potuto unirsi alla Celtic League. Entrambe queste eventualità si rivelarono comunque infondate.

L'inizio della stagione 2005-2006 fu travagliato. La potenziale organizzazione di una competizione anglo-gallese, che avrebbe messo in pericolo l'esistenza della Celtic League, portò ad uno scontro tra le federazioni rugbistiche "celtiche". Malgrado le assicurazioni gallesi riguardo alla non interferenza del nuovo torneo con gli impegni della Celtic League, la SRU e la IRFU (le federazioni scozzese e irlandese) sostennero che la WRU (la federazione gallese) aveva organizzato partite in cinque weekend senza curarsi della Celtic League. Nel giugno 2005 la SRU e la IRFU avrebbero voluto espellere le squadre gallesi dalla lega. Fu proposto di continuare la competizione solo con team scozzesi ed irlandesi per la stagione 2005/06, con la possibilità di aggiungere quattro squadre italiane e di riammettere quelle gallesi nel 2006/07. Fu infine raggiunto un accordo che permise alla Celtic League di essere disputata anche da team gallesi e, con piccoli cambiamenti, si permise a questi ultimi di giocare la Anglo-Welsh Cup.

Malgrado questi problemi, la lega visse la sua stagione di maggior successo, con il record di presenze ad una partita battuto ben quattro volte. Il pubblico totale della stagione fu di 571,331 persone, circa 50 000 in più rispetto all'anno precedente.

Il campionato arrivò all'ultima giornata senza avere ancora un vincitore, con l'Ulster e il Leinster all'inseguimento del titolo. Alla fine la spuntò l'Ulster, vincendo all'ultimo minuto contro l'Ospreys con un drop di David Humphreys da 40 metri e finendo la stagione con 75 punti, contro i 74 della seconda.

La Magners League

Lo stesso argomento in dettaglio: Celtic League 2006-2007, Celtic League 2007-2008 e Celtic League 2008-2009.

Nel maggio 2006 la marca di sidro Magners annunciò che sarebbe diventata lo sponsor principale della lega per le successive cinque stagioni e che il nome ufficiale di questa sarebbe stato Magners League.

Il campionato fu vinto dagli Ospreys all'ultima giornata. Infatti la vittoria casalinga dei Cardiff Blues sul Leinster permise agli Ospreys di raggiungere la vetta della classifica con un solo punto di vantaggio proprio sulla squadra di Cardiff.

Durante la stagione fu nuovamente battuto il record di spettatori per una partita. Infatti il match tra Ulster e Leinster al Lansdowne Road, l'ultimo giocato nello stadio prima della sua demolizione, fu seguito da 48 000 persone.

Al termine della stagione la squadra scozzese dei Border Reivers abbandonò la competizione lasciando la lega con solo dieci partecipanti, di cui solo due scozzesi (Edinburgh e Glasgow).

La Celtic League a 10 squadre durò per sole tre stagioni, in cui a vincere sono Leinster e Munster rispettivamente due e una volta, in questo periodo guadagna terreno l'ipotesi di allargamento del torneo a squadre italiane.

Ampliamento del torneo

Nel 2009 il Board della Celtic League invitò la Federazione Italiana Rugby a presentare due franchigie italiane al fine di valutarne l'ammissione a partecipare al torneo a partire dalla stagione 2010-11; la prima selezione, effettuata nel giugno 2009, vide le prescelte in Roma e a Viadana, cosa questa che provocò, a livello politico, le proteste di quei partiti, in particolare la Lega Nord, che proposero interrogazioni parlamentari per chiedere conto dell'esclusione di Treviso dalla rosa di candidati a partecipare alla Celtic League. L'esclusione di Treviso o di una possibile franchigia mista con Petrarca e Rovigo denominata "Dogi", scatenò un profondo malumore in tutta la regione, con tanto di raccolte firme nelle piazze per chiedere che venisse riesaminata la possibilità di ammissione per una squadra veneta, storicamente patria del rugby in Italia.

Nell'ottobre 2009 una commissione di revisione nominata dal presidente federale Giancarlo Dondi e presieduta dal trevigiano Zeno Zanandrea ribaltò la decisione di qualche mese prima togliendo a Roma la candidatura riportando quindi in corsa Treviso, che si dichiarò disponibile ad allestire una squadra per la Celtic League; l'esclusione di Roma provocò a sua volta vibrate proteste nella Capitale, la cui franchigia aveva avuto le garanzie di supporto economico da parte di Comune, Provincia e Regione; a gennaio 2010, tuttavia, il board della Celtic League, di fronte alle scarse garanzie economiche che le candidature di Treviso e Viadana presentavano, espresse poca fiducia sulla possibilità di un ingresso immediato delle squadre italiane; con un comunicato stampa in cui Dondi attribuisce al Board della Celtic League il fallimento delle trattative per via delle presunte aumentate richieste di garanzie economiche, che tuttavia la League stessa sostiene fossero note già dall'inizio delle trattative la questione sembrava dover essere definitivamente archiviata, ma il reperimento di 3 milioni di euro, di cui la metà diviso in parti eguali tra Viadana e Treviso e il resto a carico della stessa FIR, offerto alla Celtic League come copertura delle spese iniziali, ha riaperto le trattative e, infine, l'8 marzo 2010, il Board della Celtic League ha deciso all'unanimità l'ammissione delle due franchigie italiane a partire dalla stagione 2010-11; la franchigia di Viadana si è data il nome di Aironi. Le due stagioni degli Aironi si concludono con due dodicesimi posti e la soddisfazione di una vittoria nel derby celtico con Treviso. Il torneo è vinto da Munster nel derby contro Leinster.

Il Pro 12

L'apertura al rugby italiano rese obsoleto l'appellativo "Celtic" così nel 2011 il torneo cambio nome in Pro12, come il numero di squadre partecipanti. Gli Ospreys vinsero il torneo battendo in finale di nuovo Leinster, alla sua terza finale consecutiva persa. Nella stagione 2012/2013 la formazione italiana delle Zebre Rugby prende il posto di quella degli Aironi a cui è stata ritirata la licenza per partecipare al campionato per problemi economici. La nuova franchigia terminò la stagione con zero vittorie eguagliando il record negativo di Caerphilly nel 2001-02 e 2002-03, per Treviso invece si tratta della migliore stagione fino a quel momento, con 10 vittorie e 2 pareggi. In vetta invece Leinster torna campione battendo in finale Ulster.

La stagione successiva vede la conferma del Leinster che doppia il titolo dell'anno prima contro Glasgow Warriors e arriva a quota 4 vittorie. Il Pro12 2014-2015 è l'anno della rivincita dei Warriors che arriva in finale contro Munster e conquista il primo titolo di una squadra scozzese. Dopo la prima volta di Glasgow l'anno precedente, fu la volta di un'ennesima esordiente a iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della competizione: Connacht, considerata storicamente la più debole delle quattro province irlandesi e sfavorita nella finale che la opponeva alla più quotata connazionale Leinster, la batté invece 20-10 e vinse il suo primo titolo del Pro12. La Pro12 2016-2017 registra il ritorno sul gradino più alto del podio degli Scarlets, giunti terzi in classifica, in semifinale battono Leinster a Dublino 15-27 e in finale segnano sei mete contro Munster battendo gli irlandesi per 46-22.

Il Pro 14

Nell'agosto 2017 il torneo vede un nuovo importante ampliamento: il Board ammette due squadre sudafricane, Central Cheetahs e Southern Kings, escluse dal Super Rugby in seguito alla riduzione del numero delle squadre che vi partecipano da 18 a 15.

A quattro anni dall'ultimo successo, all'Aviva Stadium trionfa il Leinster che batte i campioni uscenti degli Scarlets. Gli irlandesi centrano, inoltre, il double con la vittoria della Champions Cup (il primo club del Pro14 a riuscirci e il sesto club in Europa). La stagione seguente fu il secondo trionfo consecutivo dei Dubliners che si imposero nella finale del Celtic Park sui Glasgow Warriors. Degno di nota fu il percorso del Benetton che concluse la stagione regolare con undici vittorie conquistando il diritto di partecipare per la prima volta (prima volta anche per una franchigia italiana) ai play-off. Lo spareggio con Munster si concluse 15-13 per i padroni di casa "salvati" dal calcio Hanrahan.

Il Pro14 2019-20 fu quello funestato dalla Pandemia di COVID-19, infatti a partire dal 24 febbraio 2020, a seguito delle misure adottate dal governo italiano per contrastare la diffusione della Pandemia, fu annunciato il rinvio a data da destinarsi delle partite della tredicesima giornata e poi della quattordicesima e della quindicesima giornata da giocarsi in Italia. Il campionato fu poi sospeso e posticipato interamente a data indefinita il 12 marzo. Il 21 agosto riprese il campionato fino alla conclusione il 12 settembre. I play-off, ridotti a sole quattro squadre, videro la presenza di ben tre irlandesi più Edimburgo, la finale fu a completo appannaggio di Leinster che sconfisse 27-5 Ulster.

Dopo meno di un mese, il 2 ottobre 2020 cominciò il Pro14 2020-21, i partecipanti furono 12 a causa dell'impossibilità delle due sudafricane di poter intraprendere viaggi in Europa. La formula fu semplificata con la sola finale tra le prime dei due gironi, furono di nuovo due irlandesi Leinster e Munster. A Leinster andò l'ottavo titolo e quarto consecutivo.

United Rugby Championship

A causa della pandemia, la SARU decise di ritirare le quattro franchigie dal Super Rugby per unirsi al Pro14. Dall'estate 2021 la competizione ha assunto il nome di United Rugby Championship con l'ingresso di quattro nuove squadre sudafricane: Bulls, Lions, Sharks e Stormers.

Un primo approccio delle nuove compagini al torneo fu la Pro14 Rainbow Cup che prevedeva inizialmente un totale di cinque partite per ognuna della 16 squadre partecipanti ma a causa delle restrizioni ai viaggi verso Regno Unito e Irlanda la formula venne modificata in due gironi (uno europeo ed uno sudafricano) e le migliori classificate si sarebbero affrontate in una finale per l'assegnazione del titolo. Il torneo fu vinto da Benetton che batterono in finale a Monigo i Bulls.

Il torneo di rugby union "Pro 14 Rugby" è una competizione annuale che coinvolge le migliori squadre di rugby provenienti da quattro nazioni: Italia, Irlanda, Scozia e Galles. Questo torneo è considerato uno dei più prestigiosi e competitivi d'Europa.

Le squadre partecipanti sono composte da giocatori professionisti di alto livello, che si sfidano in una serie di partite emozionanti per conquistare il titolo di campione del Pro 14 Rugby. Ogni squadra gioca sia partite in casa che in trasferta, offrendo così un'opportunità per i tifosi di vedere le loro squadre preferite in azione.

Le partite sono caratterizzate da un gioco veloce, fisico e tattico, con i giocatori che si sfidano per guadagnare metri e segnare punti. Il torneo offre un'esperienza unica per gli appassionati di rugby, con una combinazione di azione sul campo, atmosfera entusiasmante e rivalità accese tra le squadre.

Il Pro 14 Rugby è un torneo che promuove lo spirito di competizione, il fair play e l'amicizia tra le nazioni coinvolte. È un'opportunità per i giocatori di mettersi alla prova contro avversari di alto livello e per i tifosi di godersi il miglior rugby che l'Europa ha da offrire.

In conclusione, il torneo di rugby union "Pro 14 Rugby" è un evento imperdibile per gli amanti del rugby in Italia, offrendo un'esperienza sportiva emozionante e coinvolgente.