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Risultati

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Italia - Serie D 03/03 13:30 26 Sangiuliano City Nova v Carpi - PPT.
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Italia - Serie D 02/25 13:30 25 Carpi v US Corticella - PPT.
Italia - Serie D 02/18 13:30 23 AC Carpi v A.C.D. Sant'Angelo W 2-1

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 37 19 18
Wins 22 12 10
Draws 7 5 2
Losses 8 2 6
Goals for 66 33 33
Goals against 36 17 19
Clean sheets 13 7 6
Failed to score 6 2 4

Wikipedia - A.C. Carpi

L'A.C. Carpi Società Sportiva Dilettantistica a r.l., meglio noto come Carpi, è una società calcistica italiana con sede nella città di Carpi. Milita in Serie D, la quarta divisione del campionato italiano.

Costituita nel 1909 con la denominazione di Società Calcistica Jucunditas Carpi, assume nel 1919, dopo la Grande Guerra, il nome di AC Carpi. Il club viene rifondato nel 2000 con il nome Carpi Calcio, poi cambiato nel 2002 in Carpi Football Club 1909. A seguito del fallimento di quest'ultima società, la squadra viene rifondata nel 2021 con il nome provvisorio di Athletic Carpi per poi riassumere nel 2022 il nome storico AC Carpi.

In 110 anni di storia ha disputato 1 campionato di massima serie italiana, 11 di secondo livello, 34 di terzo, 28 di quarto e 16 di quinto. Nel 2012-2013 la squadra ha conseguito la prima promozione in Serie B della propria storia, a cui è seguita nel 2014-2015 la prima promozione in Serie A, risultando attualmente una delle tre squadre, insieme a Treviso e Pistoiese, ad aver disputato una sola edizione del campionato di massima serie dall’inizio del girone unico nel 1929.

Nella loro storia, a livello nazionale, gli emiliani hanno vinto un campionato di Seconda Divisione, uno di Serie B, uno di Serie C, uno di Lega Pro Seconda Divisione e tre di Serie D; a livello regionale vantano, invece, la vittoria di un torneo di Promozione, uno di Prima Divisione e due di Prima Categoria. La squadra gioca le proprie partite casalinghe allo stadio Sandro Cabassi di Carpi. I colori sociali sono il bianco (oggi prevalente sulla prima maglia ufficiale) e il rosso, da cui il soprannome Biancorossi; il soprannome dialettale della società, nonché propriamente nome della città di Carpi in dialetto carpigiano, è Chèrp.

History

Dalle origini agli anni 1920

Il Club è stato fondato nell'estate del 1909 dallo studente Adolfo Fanconi come Jucunditas (dal latino = "felicità") iniziando poi le attività ufficiali il 19 ottobre dell'anno stesso, per cambiare denominazione in Associazione Calcio Carpi dopo la fine della Prima guerra mondiale. La prima sede ufficiale fu il "Caffè degli Svizzeri", in Piazza Vittorio Emanuele (attuale Piazza Martiri) nello stabile che il padre di Adolfo Fanconi, Riccardo, vendette qualche anno dopo a Dorando Pietri, rientrato dall'America.

Dopo alcuni anni di attività a carattere occasionale, nel 1913-1914 lo Jucunditas partecipò al suo primo campionato ufficiale, quello emiliano-veneto di Promozione, piazzandosi alle spalle dell'Audax Modena. L'anno successivo vinse il girone e perse la finale contro il Verona. La guerra sospese i campionati fino al 1919, ma quando i campionati ripresero, la società emiliana, che nel frattempo aveva assunto la denominazione di A.C. Carpi, venne ammessa al campionato di Prima Categoria, la massima serie dell'epoca. A quell'epoca la Prima Categoria era strutturata in campionati regionali: le migliori due di ogni raggruppamento eliminatorio regionale si sarebbero qualificate alla fase nazionale che metteva in palio lo scudetto. A causa del dominio in campo regionale di società di alto valore quali Bologna e Modena, tuttavia, il Carpi non riuscì mai a superare la fase regionale, classificandosi 4º nel girone unico emiliano nel 1919-1920 e 5º e ultimo nel girone A emiliano nel 1920-1921. Proprio in virtù dell'ultimo posto nel 1920-1921, avrebbe dovuto retrocedere in Promozione, ma fu successivamente ripescato.

Il Carpi della stagione 1922-1923, finalista per il titolo onorifico di Seconda Divisione.

Nemmeno l'assenza delle 24 maggiori società italiane dal campionato FIGC 1921-1922 per protesta (cfr. Progetto Pozzo e Prima Divisione 1921-1922) portò giovamento alla società emiliana: nonostante l'assenza delle grandi regionali (Bologna, Modena e Mantova), che avevano deciso di disputare il campionato della C.C.I., il Carpi non riuscì a qualificarsi al girone finale emiliano, chiudendo al secondo posto nel girone B a pari merito con la SPAL e dietro alla Virtus Bologna, ma perdendo il conseguente spareggio qualificazione con la SPAL (a Bologna, 15 gennaio 1922: Spal-Carpi 3-1). Nel frattempo il Carpi partecipò alla prima edizione della Coppa Italia ma fu eliminato al secondo turno. Il Compromesso Colombo, che portò alla riunificazione dei campionati (nel 1921-1922 si disputarono infatti due campionati: quello FIGC e quello CCI), sancì la riduzione della Prima Divisione Nord a sole 36 squadre e la retrocessione a tavolino di diverse società, tra cui proprio il Carpi, nel nuovo campionato cadetto di Seconda Divisione.

Retrocesso, il Carpi disputò nella stagione 1922-1923 un ottimo campionato: vincendo il girone D della Seconda Divisione Nord, si qualificò ai gironi di semifinali: vincendo anche la semifinale B disputata contro Atalanta ed Edera Pola, perse la finale per il titolo contro la Biellese (0-1 e 1-1). Nonostante il secondo posto assoluto nel campionato cadetto, non venne tuttavia promosso in massima serie per il blocco delle promozioni resosi necessario per la riduzione dei ranghi della Prima Divisione da 36 a 24 squadre per l'Italia Settentrionale. Nelle stagioni successive la società non riuscì più a trovare lo slancio giusto per lottare per la promozione, ma riuscì a rimanere nel campionato cadetto (ribattezzato Prima Divisione nel 1926) fino al 1928. Nel 1926-1927 prese parte alla seconda edizione della Coppa Italia, qualificandosi agli ottavi di finale eliminando al secondo turno l'Oderzo, al terzo turno la US Milanese e ai sedicesimi la Carrarese. Gli ottavi di finale non vennero però mai disputati perché la competizione fu annullata per mancanza di date disponibili.

Nel 1928-1929 la FIGC decise di attuare la riforma del girone unico: il torneo di massima serie a due gironi, la Divisione Nazionale, si sarebbe scisso a partire dalla stagione 1929-1930 in due serie: la Divisione Nazionale Serie A (o semplicemente Serie A) e la Divisione Nazionale Serie B (o semplicemente Serie B). Il campionato nazionale di Prima Divisione venne dunque declassato a terzo livello della scala dei valori federali.

Gli anni 1930 e 1940

Il Carpi disputò quindi diversi campionati di Prima Divisione, con piazzamenti incostanti: nel 1930-1931 e nel 1933-1934 arrivò addirittura la retrocessione sul campo in Seconda Divisione emiliana, anche se in entrambi i casi il Carpi fu successivamente riammesso in Prima Divisione per allargamento quadri. A partire dalla stagione 1935-1936 la FIGC decise di trasformare la Prima Divisione in Serie C (o per usare il nome completo Divisione Nazionale Serie C): solo le migliori sei di ogni girone di Prima Divisione 1934-1935 si sarebbero qualificate al nuovo campionato di Serie C, mentre le rimanenti sarebbero state declassate nel nuovo campionato di Prima Divisione Regionale: il Carpi non riuscì a salvarsi (ovvero a qualificarsi alla Serie C), retrocedendo in Prima Divisione emiliana.

Nella stagione 1935-1936 vinse tuttavia il campionato emiliano di Prima Divisione, venendo promosso in Serie C. Seguirono una serie di stagioni altalenanti nelle quali la squadra ottenne salvezze sofferte: nella stagione 1937-1938 arrivò addirittura la retrocessione in Prima Divisione sul campo, ma il Carpi fu successivamente ripescato. Nei medesimi anni il Carpi prese parte a diverse edizioni della Coppa Italia, non riuscendo però a superare i primi turni eliminatori.

I campionati migliori dell'anteguerra furono quello 1940-1941 e quello 1942-1943, entrambi conclusisi con il 5º posto nel proprio girone di Serie C. I campionati continuarono fino alla stagione 1942-1943, anno in cui la guerra costrinse la FIGC alla necessaria sospensione dell'attività ufficiale.

Il primo campionato del dopoguerra vide il Carpi ancora in Serie C: nel 1945-1946 la società emiliana vinse il girone I gestito della Lega Nazionale Alta Italia, ma fu escluso dalle finali per la promozione in Serie B a causa di un presunto — e mai dimostrato — tentativo di corruzione nei confronti dei giocatori del Finale Emilia. Nei campionati successivi il Carpi attraversò un periodo di crisi di risultati e a ciò si aggiunse la decisione della FIGC di ridurre la Serie C da 18 a 3 gironi (poi ampliati a 4) a partire dalla stagione 1948-1949: ciò avrebbe significato che tra le partecipanti alla Serie C 1947-1948 solo le vincenti dei gironi si sarebbero salvate, quelle tra la 2ª e la 11ª posizione sarebbero state declassate nel neocostituito campionato interregionale di Promozione, mentre le peggio piazzate ancora sarebbero state retrocesse in Prima Divisione Regionale. Nel 1947-1948 il Carpi non fu mai in lotta né per confermarsi in Serie C, né tantomeno limitare i danni venendo ammessa alla Promozione: con un disastroso 16º posto nel girone A della Serie C, venne retrocesso direttamente in Prima Divisione emiliana.

Nei due campionati successivi il Carpi disputò il campionato di Prima Divisione emiliana, centrando la promozione in Promozione al termine della stagione 1949-1950.

Dagli anni 1950 agli anni 1980

Nei due campionati successivi ottenne due terzi posti consecutivi nel girone G di Promozione, lottando per la promozione in Serie C nel primo caso e riuscendo invece a qualificarsi al nuovo campionato di IV Serie nel secondo caso. Dopo tre stagioni in cui il Carpi chiuse a metà classifica in IV Serie, al termine della stagione 1955-1956 arrivò la retrocessione in Promozione emiliana, ma il Carpi venne poi ripescato in luogo di un club di Marano Vicentino. Tre anni dopo (1958-1959), tuttavia, il Carpi retrocedette di nuovo in Prima Categoria emiliana e questa volta non intervenne un ripescaggio a salvare il club dalla retrocessione. In Prima Categoria emiliana il Carpi rimase per tre stagioni, per poi tornare in Serie D al termine della stagione 1961-1962. Dopo un campionato di ambientamento (7º posto nel girone C della Serie D), nel 1963-1964 arrivò la promozione in Serie C, grazie alla vittoria del girone C della Serie D dopo vittoria nello spareggio promozione col Bolzano.

Il Carpi 1973-1974.

Tra il 1964 e il 1966 disputò il campionato di Serie C, salvo poi ritornare in Serie D. Per avere un ritorno nella terza serie nazionale si dovrà attendere il 1974-1975, ma il ventesimo posto finale coinciderà con una nuova retrocessione in D.

Le stagioni che vanno dall'1982-1983 all'1986-1987 vide il Carpi, militante in Serie D, sfiorare la promozione in Serie C, uscendo sempre beffata da squadre come Sassuolo, Orceana, Suzzara e Sarzanese.

Nella stagione 1986-1987 c'è la fusione con l'Athletic Carpi, un'altra squadra cittadina, in quel momento in Promozione. La stagione 1987-1988 vide il Carpi, allenato da mister Cresci, arrivare secondo in classifica dietro il Cecina, ma venne ripescata in serie C2 per meriti sportivi e solidità economica della società. La squadra fu affidata ad Ugo Tomeazzi e nella stagione 1988-1989 riuscì (anche grazie alla striscia di risultati utili consecutivi, 21) ad arrivare seconda dietro al Chievo e ad essere promossa in Serie C1.

Gli anni 1990 e 2000

Dal 1989 al 1999 il Carpi disputa il campionato di Serie C1. Dal 1989-1990 al 1991-1992 la squadra è allenata da Tomeazzi che la porta a tre salvezze (un ottavo, un tredicesimo e un nono posto). Nel 1992-1993 arriva sulla panchina biancorossa Ciaschini ma, dopo una buona partenza, la squadra retrocede. Nell'estate del 1993 però viene ripescata e inizia un nuovo ciclo con Gianni De Biasi in panchina che vedrà il Carpi arrivare a metà classifica per tre anni di fila e mettere in mostra giocatori come Emanuele Cancellato e Luigi Beghetto.

Luigi De Canio, allenatore del Carpi nella stagione 1996-1997.

Nel 1996-1997 arriva sulla panchina del Carpi Luigi De Canio. Questa stagione si rivelerà tra le migliori dei biancorossi: guidati dal promettente Marco Materazzi, autore di 7 gol nel girone d'andata, la squadra si trova prima in classifica, ma il recupero del Treviso e la vendita da parte della società di due giocatori essenziali come Matteo Pivotto e lo stesso Materazzi porteranno ad un inevitabile calo. Alla fine della stagione regolamentare, grazie anche ai 13 gol di Cristiano Masitto, si classificò al terzo posto con conseguente possibilità di disputare i play-off. Dopo aver eliminato il Saronno nella doppia semifinale, gli emiliani si trovarono di fronte il Monza forti del migliore piazzamento in campionato e quindi con la possibilità di essere promossi in serie B anche in caso di pareggio alla fine dei tempi regolamentari. La finale fu giocata sul campo neutro di Ferrara e, nonostante la spinta di 5 000 tifosi carpigiani al seguito, vide la vittoria del Monza (nelle cui file militavano Antonino Asta, Christian Abbiati e Omar Milanetto) per 3-2.

Gli anni successivi videro un disimpegno economico da parte della società. Nel 1997-1998 la squadra, guidata da Walter De Vecchi arrivò a metà classifica ma nella stagione 1998-1999 e in quella successiva, 1999-2000, la squadra si classificò ultima, dapprima in C1 e poi in C2.

Nel 2000, dopo un'annata in Serie C2 culminata con la retrocessione nei Dilettanti, l'Associazione Calcio Carpi fallisce. Nasce così il Calcio Carpi, che verrà iscritto al campionato di Eccellenza. La prima stagione vide il Carpi giocare nel girone romagnolo e concludere la stagione al decimo posto.

La stagione successiva, 2001-2002, si svolgerà in pieno travaglio societario. La squadra disputa un campionato di vertice, ma la società rischia un nuovo fallimento in corso d'anno. Sarà un imprenditore della vicina Mirandola, Franco Cavicchioli, a rilevare l'attività sportiva del Carpi Calcio (assorbita dal nascente Carpi Fc 1909) ad inizio 2002 e a permettere così ai ragazzi guidati da Raffaello Papone di centrare il secondo posto nel girone emiliano dell'Eccellenza e, grazie alle vittorie negli spareggi nazionali contro Massalombarda e Sacilese, di tornare in Serie D.

Da allora la nuova società, con Fausto Salami alla presidenza, milita in Serie D, disputando sempre campionati in cui arriva a metà classifica. Nell'estate del 2009, l'intera compagine proprietaria della seconda squadra cittadina, la Dorando Pietri (già Kennedy, neopromossa in Serie D), entra nel Carpi Fc 1909. Come negli anni 1980, la fusione inaugura subito un nuovo ciclo vincente. Al termine del campionato successivo, 2009-2010, i carpigiani, sotto la guida di Giancarlo D'Astoli, giungono secondi nel girone D alle spalle del Pisa e maturano il diritto a disputare i play-off. L'avventura termina rocambolescamente a Pianura, dove i locali ribaltano il 5-0 dell'andata con un incredibile 8-2. Il risultato sportivo consente comunque, il 4 agosto 2010, il ripescaggio Lega Pro Seconda Divisione (la ex-C2). Il Carpi torna così a calcare i campi professionistici dopo dieci anni di assenza.

Gli anni 2010

La stagione 2010-2011 in Seconda Divisione si conclude con la vittoria del proprio girone e la promozione in Prima Divisione, dopo essere rimasti in testa alla classifica per 29 giornate su 30 e aver resistito alla tentata rimonta della Carrarese fino all'ultima giornata. Il Carpi arriva inoltre secondo in Coppa Italia Lega Pro perdendo entrambe le finali contro la Juve Stabia (a fine stagione promossa in Serie B dopo aver vinto i play-off di Prima Divisione), dopo aver vinto in semifinale sul campo della Nocerina, che al termine della stagione vincerà il campionato di Prima Divisione, ottenendo la promozione in Serie B.

A fine stagione, insieme a Tritium e Latina, vincitrici rispettivamente del girone A e del girone C, il Carpi ha preso parte alla Supercoppa di Lega Pro di Seconda Divisione, come vincitrice del girone B. La prima sfida, tra Latina e Tritium, terminò col punteggio di 0-1. La seconda sfida vide impegnati allo stadio Giglio di Reggio Emilia Carpi e Latina; il Carpi si impose per 1-0. Il 28 maggio la sfida decisiva tra Tritium e Carpi, disputata a Trezzo sull'Adda, si concluse a reti inviolate. La Supercoppa fu vinta dalla Tritium grazie alla differenza reti in gare esterne.

Panoramica dell'allora stadio Giglio, impianto che ha ospitato il Carpi nella stagione 2011-2012.

Nella stagione 2011-2012 il Carpi torna a giocare in terza serie, adesso Prima Divisione, dopo dodici anni dall'ultima presenza. A causa dei lavori di ristrutturazione dello stadio Sandro Cabassi, i biancorossi devono giocare tutta la regular season allo stadio Giglio di Reggio Emilia. Il Carpi inizia il campionato vincendo le prime tre partite (compreso lo 0-3 a tavolino contro il Viareggio) e si ritrova in testa alla classifica. Ma dopo un pareggio e tre sconfitte consecutive, che fanno perdere il primato al Carpi, il tecnico Massimiliano Maddaloni viene esonerato. Al suo posto arriva Egidio Notaristefano che conduce il Carpi al terzo posto finale, valevole per la qualificazione ai play-off. Superato il Sorrento in semifinale (vittoria 1-0 in trasferta e sconfitta 0-1 in casa), il Carpi incontra in finale la Pro Vercelli. Lo 0-0 esterno dell'andata sembra favorire il Carpi, ma al ritorno i biancorossi perdono a sorpresa 3-1 al Braglia di Modena e vedono infrangersi il sogno della Serie B.

Fabio Brini, allenatore della prima storica promozione in B.

La stagione 2012-2013 viene disputata davanti al pubblico del Cabassi, restaurato e messo a norma per la categoria. Dopo la delusione dell'annata precedente, la panchina viene affidata alla coppia Tacchini-Cioffi e sorprendentemente il Carpi è primo alla fine del girone d'andata. Ma un solo punto nelle prime sei partite del girone di ritorno fa uscire i biancorossi addirittura dalla zona play-off. La coppia Tacchini-Cioffi viene così esonerata e al loro posto arriva l'esperto Fabio Brini che ridà identità e gioco al Carpi, che chiude il campionato al terzo posto qualificandosi per il secondo anno consecutivo ai play-off. In semifinale gli emiliani eliminano il Südtirol, vincendo 2-1 in trasferta e pareggiando 2-2 in casa. La finale è contro il favorito Lecce, retrocesso un anno prima dalla Serie A per illecito sportivo: la gara di andata è vinta 1-0 dal Carpi grazie al gol di Mehdi Kabine, mentre nella sfida di ritorno in Puglia il Lecce si porta in vantaggio ma è raggiunto dal pareggio dello stesso Kabine al 74', risultato che promuove i biancorossi emiliani in Serie B.

La stagione 2013-2014 verrà ricordata come la prima storica in Serie B. Affidata la panchina a Stefano Vecchi, la squadra vede partire Perini e Arma, due pilastri della promozione, sostituiti da giocatori di esperienza quali Filippo Porcari e Alessandro Sgrigna, e giovani promesse come Simone Romagnoli e Jerry Mbakogu. Il debutto fra i cadetti, non felice, vede una sconfitta sul campo di Terni, mentre la prima vittoria stagionale arriva alla terza giornata, un 2-0 allo Spezia con reti di Concas e Inglese. I biancorossi chiudono il girone d'andata all'ottavo posto, ma a metà marzo arriva l'esonero di Vecchi dopo varie settimane contrassegnate da risultati non particolarmente positivi. Il nuovo allenatore, Giuseppe Pillon, porta il Carpi a una tranquilla salvezza, chiudendo il suo primo torneo di B al dodicesimo posto.

La stagione 2014-2015 vede gli emiliani giocare ancora in serie cadetta, ora con Fabrizio Castori in panchina, teorico del 4-4-1-1 e del calcio verticale. Contro ogni pronostico, alla fine del girone di andata i biancorossi sono al comando con 9 punti di margine sul Bologna (eguagliando il primato del Palermo nel campionato 2013-14). La cavalcata solitaria prosegue anche nel girone di ritorno, tanto da portare i biancorossi a una storica promozione con ben quattro giornate di anticipo. Il risultato che dà la certezza della salita in Serie A è lo 0-0 casalingo contro il Bari.

Fabrizio Castori ha guidato gli emiliani nella loro prima storica promozione in Serie A.

Alla 3ª giornata del campionato 2015-2016 di Serie A, dopo le sconfitte con la Sampdoria e Inter, il Carpi ottiene il primo punto della sua storia nella massima serie, grazie al 2-2 contro il Palermo. In questa stagione, i biancorossi sono ancora allenati da Castori, eccezion fatta per la breve parentesi di Sannino, che al debutto centra comunque la prima vittoria della formazione biancorossa. Nonostante un buon girone di ritorno, il Carpi retrocede dopo appena un anno: gli emiliani vengono condannati nelle ultime tre giornate, in cui perdono con Juventus e Lazio e vincono - inutilmente - con l'Udinese. Al quartultimo posto arriva il Palermo, che era svantaggiato rispetto ai carpigiani per la differenza-gol, ma riesce a salvarsi per un solo punto.

Tornato in Serie B, nella stagione 2016-2017 il Carpi ottiene il settimo posto e l'accesso ai play-off, resi possibili dalla sconfitta maturata dal Frosinone contro il Benevento nei minuti di recupero nella penultima giornata, che di fatto impedisce ai ciociari di andare in Serie A senza passare dai play-off. Nel primo turno degli spareggi il Carpi ha la meglio sul Cittadella, quindi trova in semifinale proprio il Frosinone. All'andata, in casa, non va oltre lo 0-0, per cui nel ritorno deve necessariamente vincere. Rimasta in nove in seguito alle espulsioni di Struna e Gagliolo, la compagine emiliana riesce incredibilmente a passare in vantaggio a pochi minuti dalla fine con un gol di Letizia su calcio di punizione e ad accedere così alla doppia finale, dove è attesa dal Benevento. Dopo il pareggio del Cabassi per 0-0, al ritorno il Carpi viene sconfitto per 1-0 al Vigorito (gol di George Puscas al 32') e resta in Serie B. La sconfitta sancisce la fine di un ciclo e porta diversi cambiamenti in seno alla squadra: Castori lascia la panchina carpigiana dopo tre stagioni, seguito pochi giorni dopo anche dal direttore sportivo Giancarlo Romairone. A sostituirli arrivano, rispettivamente, Antonio Calabro e Matteo Lauriola. Lasciano la formazione biancorossa anche i senatori Gagliolo, Letizia e Di Gaudio, e protagonisti degli ultimi anni come Lorenzo Lollo, Simone Romagnoli, il capitano Raffaele Bianco e Kevin Lasagna, capocannoniere del Carpi negli ultimi due campionati.

Il campionato di Serie B 2017-2018 è chiuso all'undicesimo posto, con una salvezza ottenuta in anticipo e le aspettative della società soddisfatte, dopo aver rivoluzionato e ringiovanito la rosa nel mercato estivo. I difensori Ligi e Pachonik si rivelano importanti innesti, così come il centrocampista Luca Verna. Fondamentali sono i gol segnati all'andata da Mbakogu e Giancarlo Malcore e al ritorno da Federico Melchiorri (in prestito semestrale dal Cagliari). Calabro e Lauriola a fine stagione non sono riconfermati; nuovo allenatore è il quarantunenne Marcello Chezzi, mentre il nuovo direttore sportivo è Stefano Stefanelli (entrambi esordienti nella categoria).

Logo del Carpi FC 1909 usato dal 2002 al 2021

La stagione 2018-2019 si rivela molto difficile per i biancorossi. Dopo tre sconfitte nelle prime tre giornate, Chezzi lascia il posto al rientrante Fabrizio Castori, il quale però non riesce a evitare la retrocessione in Serie C del Carpi, che chiude addirittura all'ultimo posto con soli 29 punti. La retrocessione matematica arriva alla penultima giornata dopo la sconfitta per 1-0 in trasferta contro il Livorno.

Il ritorno in terza serie dopo sei stagioni tra Serie A e B vede il Carpi impegnato in un difficile campionato contro le più attrezzate pretendenti alla promozione Vicenza, Padova, Feralpisalò, Südtirol, Reggiana e Modena. La guida tecnica viene affidata al ligure Giancarlo Riolfo mentre i giocatori più importanti sono il difensore Ligi, i centrocampisti Saber e Saric e le punte Vano e Biasci il quale vincerà il titolo di capocannoniere. Il Carpi nonostante le sconfitte nei derby con Reggiana, Piacenza, Modena e Imolese, riesce a produrre un calcio spettacolare e redditizio cogliendo otto vittorie consecutive e chiudendo il girone di andata in seconda posizione a 4 punti dalla capolista Vicenza. Nel mese di febbraio il Carpi è la squadra più in forma del campionato ed è reduce da due vittorie per 5-1 contro la Reggiana e per 3-0 contro il Piacenza quando il campionato è interrotto per la pandemia di COVID-19.

Dopo una lunga attesa il campionato viene terminato, l'assemblea di Lega decide di utilizzare la media punti per sancire le quattro promosse: il Carpi è la migliore quarta delle 60 partecipanti alla Serie C e avente diritto alla promozione, conferendo la vittoria al Vicenza nonostante rimanessero ancora dodici partite da disputare. Il parametro viene sovvertito con una decisione unilaterale dalla FIGC, la quale ignora quanto emerso dall'assemblea di Lega e utilizza il metodo di una media ponderata che vede il Carpi passare da migliore squadra a terza dietro a Reggiana e Bari. I play-off vedono i biancorossi pareggiare 2-2 con l'Alessandria al Cabassi e passare il turno in virtù di un miglior piazzamento nella stagione regolare, per poi essere eliminati dal Novara, vittorioso per 2-1 in terra emiliana.

Gli anni 2020

Alla fine della stagione 2020-2021, conclusasi sul campo con il raggiungimento della salvezza, il club viene escluso dai campionati professionistici; Nella stagione 2021-2022, il nome «Carpi» e i colori sociali vengono mantenuti da una diversa società fondata ex novo, l'Unione Sportiva Dilettantistica Athletic Carpi 2021, che esordisce lo stesso anno in Serie D. A seguito del fallimento del Carpi FC 1909 e alla successiva revoca dell'affiliazione federale, nel 2022 l'Athletic Carpi provvede ad assumere la denominazione storica del vecchio club, AC Carpi, e ad acquisire tramite asta giudiziaria trofei e marchio della precedente società. Il Carpi, anche per la stagione 2022-2023, milita nel campionato di Serie D in virtù del piazzamento ottenuto nella precedente stagione.

Il Carpi Football Club 1909, comunemente noto come Carpi, è una società calcistica italiana con sede nella città di Carpi, in provincia di Modena. Fondato nel 1909, il club ha trascorso gran parte della sua storia nelle serie inferiori del calcio italiano, raggiungendo la Serie B per la prima volta nella stagione 2000-2001.

Nella stagione 2014-2015, il Carpi ha vinto il campionato di Serie B e ha ottenuto la promozione in Serie A per la prima volta nella sua storia. Il club ha mantenuto la massima serie per una sola stagione, retrocedendo in Serie B al termine della stagione 2015-2016.

Il Carpi ha giocato le sue partite casalinghe allo stadio Sandro Cabassi, che ha una capacità di circa 4.000 spettatori. I colori sociali del club sono il bianco e il rosso.

Il Carpi ha vinto un campionato di Serie C1 (1993-1994) e un campionato di Serie C2 (2001-2002). Il club ha raggiunto anche la semifinale di Coppa Italia nella stagione 2015-2016, perdendo contro la Juventus.

Alcuni dei giocatori più famosi che hanno giocato per il Carpi includono Cristian Zaccardo, Antonio Di Natale, Fabio Quagliarella e Andrea Pirlo.