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Wikipedia - Piacenza Calcio 1919

Il Piacenza Calcio 1919 S.r.l., meglio noto come Piacenza, è una società calcistica italiana con sede nella città di Piacenza. Milita in Serie D, quarta serie del campionato italiano di calcio.

Originariamente fondato nel 1919, ha partecipato a otto campionati nella massima serie tra il 1993 ed il 2003, con la particolarità di schierare fino al 2001 esclusivamente giocatori italiani. Nel 2012 una fase di grave crisi finanziaria è culminata nel fallimento giudiziario con conseguente radiazione decretata dalla FIGC il 21 giugno 2012. A seguito di questi eventi, la società dilettantistica piacentina LibertasSpes ne ha acquisito il marchio in affitto dal Comitato Salva Piace ed ha mutato il nome e i propri colori sociali, partecipando come Lupa Piacenza al campionato di Eccellenza Emilia-Romagna 2012-2013 e quindi assumendo la denominazione Piacenza Calcio 1919 a partire dal 2013.

History

Dalla nascita alla seconda guerra mondiale

Il Piacenza Football Club nasce nel 1919 come fusione di due società formate in prevalenza da studenti, la Giovine Italia e la Unione Football Club Piacenza; il primo presidente è il diciottenne studente Giovanni Dosi. Dopo l'affiliazione alla Federazione il club si iscrive al campionato regionale di Promozione emiliana scegliendo come colori sociali il bianco e rosso, ovvero i colori della città; capitano è il milanese Mario Giumanini. Al debutto il Piacenza vince il suo campionato davanti a Parma e SPAL, ottenendo la promozione.

Nelle due annate successive la squadra gioca altrettanti campionati di Prima Categoria (1920-1921 e 1921-1922, quest'ultimo nei quadri della FIGC), venendo sempre eliminata nel girone emiliano; nel 1922 il Piacenza retrocede in Seconda Divisione in seguito agli spareggi relativi al Compromesso Colombo.

A partire dal 1922 si assesta nei campionati di Seconda Divisione, che nel 1926 scende al terzo livello del calcio italiano. Nella stagione 1926-1927 il club debutta in Coppa Italia, venendo eliminato dal Torino che si impone con il punteggio di 9-0. Una formale promozione arriva nel campionato 1927-1928, con l'ex nazionale italiano Francesco Mattuteia nel ruolo di allenatore-giocatore; le riforme dei campionati volute dal presidente della FIGC, Leandro Arpinati, però, rendono sostanzialmente ininfluente l'accesso alla Prima Divisione, declassata al terzo livello del calcio italiano.

Nel campionato 1930-1931 il Piacenza sfiora la promozione in Serie B, che sfuma a causa della ripetizione di due partite contro Forlì (inizialmente vinta) e Reggiana (pareggiata) a causa di errori tecnici dell'arbitro. Le ripetizioni portano due sconfitte che fanno scivolare il Piacenza dal primo al terzo posto. Nelle annate successive il Piacenza, allenato da Carlo Corna, manca per altre due volte la promozione: nel campionato 1933-1934 giunge terzo nel girone finale per l'ammissione alla serie cadetta, mentre nel 1937-1938 i biancorossi arrivano primi a pari merito col Fanfulla, e nello spareggio promozione a Pavia vengono sconfitti per 2-1 dai lombardi.

1945-1983: tra Serie B e Serie C

Nel 1945 il Piacenza viene ammesso al campionato di serie mista B-C, e l'anno successivo disputa il suo primo campionato di Serie B. Nella stagione 1947-1948 si classifica undicesimo nel girone B della serie cadetta, e a causa del riordino dei campionati fa ritorno in Serie C, iniziando un periodo lungo quarant'anni trascorso prevalentemente nella terza serie. Nel campionato 1951-1952 i biancorossi sfiorano il ritorno in Serie B: concludono al primo posto il proprio girone, ma nel raggruppamento finale (Cagliari, Toma Maglie e Vigevano) per designare l'unica squadra promossa dalla Serie C giungono secondi dietro al Cagliari. Nasce in quell'anno l'appellativo Papaveri, coniato dal giornalista Giulio Cattivelli con riferimento alla canzone di Nilla Pizzi "Papaveri e Papere".

Lo stesso argomento in dettaglio: Caso Piacenza.

Ammesso alla nuova Serie C a girone unico, al termine della stagione 1955-1956 il Piacenza viene retrocesso in IV Serie a causa di una presunta combine col Piombino che la federazione riconosce come illecito sportivo; in questa stagione si segnala il bomber di scuola milanista Gastone Bean, che realizza 23 reti in 21 partite. Dopo due stagioni in IV Serie, nel 1958 i biancorossi ritornano in Serie C annoverando tra le loro file i fratelli Albino e Giancarlo Cella. Nel campionato 1960-1961, tuttavia, la squadra retrocede nuovamente dopo aver cambiato tre allenatori (Július Korostelev, Dario Cozzani e Sergio Rampini), e per due stagioni consecutive manca la promozione sotto la guida di Ivano Corghi, perdendo nel 1963 gli spareggi contro Solbiatese e Rovereto. Il Piacenza lascia definitivamente la Serie D nella stagione 1963-1964 sotto la guida dell'ex capitano dei "Papaveri" Francesco Meregalli, che l'anno successivo conduce la squadra al sesto posto in Serie C.

Nel 1966 torna a Piacenza Sandro Puppo, già giocatore dei biancorossi negli anni trenta e medaglia d'oro alle Olimpiadi di Berlino: dopo una prima stagione di assestamento, nel campionato 1967-1968 viene sostituito da Leo Zavatti, che conduce la formazione piacentina al secondo posto dietro al Como. La promozione arriva nella stagione successiva, quando sotto la guida di Tino Molina e la presidenza di Vincenzo Romagnoli il club emiliano torna dopo vent'anni in Serie B. Si completa in quell'anno anche la costruzione del nuovo stadio Comunale, che sostituisce la struttura di Barriera Genova inaugurata nel 1920.

Una formazione del campionato di Serie C 1974-1975.

L'esperienza tra i cadetti dura una sola stagione: la formazione allenata da Enrico Radio vince le prime due partite e si trova in testa alla classifica, ma in seguito entra in crisi di risultati e Radio viene sostituito da Bruno Arcari. Il Piacenza, battuto in casa per 5-0 dal Varese, retrocede all'ultima giornata, e rimane in Serie C fino al 1974-1975, quando ottiene una nuova promozione sotto la presidenza di Luigi Loschi e la guida di Giovan Battista Fabbri, che porta in Italia il gioco all'olandese; il centravanti Bruno Zanolla è capocannoniere del campionato. Anche in questo caso arriva un'immediata retrocessione, causata da cinque sconfitte consecutive nelle ultime cinque gare, e nelle stagioni successive, pur mantenendosi costantemente a ridosso della zona promozione, non riuscirà a ritornare in Serie B.

Una formazione del campionato di Serie C 1977-1978.

Nel 1978, con la riforma dei campionati, il Piacenza viene inserito in Serie C1, categoria che manterrà fino alla stagione 1982-1983. La stagione, travagliata da problemi societari, economici e tecnici (si alternano sulla panchina biancorossa Pier Luigi Meciani, Stefano Angeleri e Sergio Montanari) culmina infatti con la retrocessione in Serie C2: nonostante la vittoria all'ultima giornata a Vicenza per 1-0, i risultati delle squadre avversarie condannano il Piacenza a causa della classifica avulsa.

L'inizio dell'era Garilli

La retrocessione acuisce i problemi societari emersi dopo l'addio di Loschi, e nell'estate 1983 la società viene rilevata dall'ingegner Leonardo Garilli, industriale del metano originario di Piacenza. Il nuovo allenatore è Battista Rota, ex tecnico di Atalanta e Cremonese, che resterà sulla panchina biancorossa per cinque anni.

Il campionato 1983-1984 si chiude con il secondo posto dietro al Pavia, e il conseguente ritorno in Serie C1. Nel campionato successivo il neopromosso Piacenza sfiora la promozione in Serie B giungendo secondo a pari punti con il L.R. Vicenza, alle spalle del Brescia. Lo spareggio, disputato il 15 giugno 1985 allo stadio Artemio Franchi di Firenze, vede la vittoria dei veneti per 3-1 dopo i tempi supplementari. In seguito si scoprirà che il capitano piacentino Gian Filippo Reali, insieme al presidente vicentino Dario Maraschin, era coinvolto nel filone del calcio scommesse emerso nell'estate del 1986, e lo spareggio risulta tra le partite oggetto di combine.

Antonio De Vitis, 120 presenze e 49 gol col Piacenza dal 1991 al 1995.

La promozione tra i cadetti arriva due anni più tardi, al termine del campionato 1986-1987, grazie alle reti del trio d'attacco Madonna-Serioli-Simonetta. Nel 1986 arriva anche la vittoria nella Coppa Anglo-Italiana, battendo in finale per 5-1 il Pontedera di Marcello Lippi. Nella stagione 1987-1988, per la prima volta, la formazione piacentina, rinforzata dal campione del Mondo Claudio Gentile, ottiene la salvezza in Serie B; al termine del campionato Rota lascia la panchina biancorossa.

L'allenatore bergamasco viene sostituito da Enrico Catuzzi, a sua volta esonerato a favore di Attilio Perotti, senza che la squadra possa evitare l'ultimo posto e la retrocessione al termine del campionato 1988-1989. Il ritorno in Serie B avviene nel 1991, sotto la guida di Luigi Cagni, allenatore prelevato dalla Centese, e grazie alle 22 reti del capocannoniere del girone Giovanni Cornacchini. Nella stagione successiva Antonio De Vitis sostituisce Cornacchini al centro dell'attacco e con 17 reti contribuisce alla seconda salvezza in Serie B, ottenuta nelle ultime giornate.

Gli anni della Serie A (1992-2003)

Il Piacenza tutto italiano di Leonardo e Stefano Garilli

Il Piacenza della stagione 1992-1993, promosso per la prima volta in Serie A.

Nella stagione 1992-1993, dopo alcune difficoltà iniziali, la squadra allenata da Cagni lotta per la promozione in Serie A, grazie alle reti di De Vitis, autore di 19 gol. All'ultima giornata il Piacenza vince per 1-0 sul campo del Cosenza con una rete di Fulvio Simonini, conquistando per la prima volta la promozione nella massima serie.

Nella stagione di esordio in Serie A la società sceglie di non acquistare giocatori stranieri, politica che sarà proseguita fino al 2001. L'esordio assoluto nella massima serie avviene il 29 agosto 1993 contro il Torino di Emiliano Mondonico, che vince per 3-0 alla Galleana, mentre la prima vittoria arriva alla quinta giornata, contro il Lecce. Nel corso della stagione la squadra piacentina si mantiene costantemente in zona salvezza, eliminando anche il Milan dalla Coppa Italia, grazie a una rete di Gianpiero Piovani. All'ultima giornata di campionato, tuttavia, la Reggiana, diretta concorrente del Piacenza nella lotta per la salvezza, vince a San Siro contro il Milan, schierato in formazione rimaneggiata, condannando i biancorossi alla retrocessione in Serie B.

Gianpiero Piovani, 341 presenze e 57 reti col Piacenza dal 1990 al 2001

Il ritorno in Serie A è immediato: sotto la guida di Cagni il Piacenza vince il campionato di Serie B 1994-1995, grazie alle 42 reti realizzate dal trio d'attacco composto dai confermati De Vitis e Piovani e dal giovane del vivaio Filippo Inzaghi. Al termine della stagione vengono ceduti sia Inzaghi, al Parma, sia il capitano Antonio De Vitis, che passa al Verona dopo quattro stagioni e 49 gol in campionato; la squadra di Cagni, rinforzata da numerosi acquisti, tra cui Nicola Caccia ed Eusebio Di Francesco, ottiene per la prima volta la salvezza nella massima serie con il pareggio per 0-0 ottenuto il 5 maggio 1996 sul campo dell'Udinese. Terminata la stagione, Cagni lascia il Piacenza dopo sei stagioni consecutive, e viene sostituito da Bortolo Mutti, mentre Pasquale Luiso prende il posto di Caccia al centro dell'attacco. Dopo un positivo avvio di stagione, culminato con la vittoria per 3-2 sul Milan con rete decisiva di Luiso, in rovesciata, la squadra accusa una flessione di rendimento, aggravata dalla morte improvvisa di Leonardo Garilli, il 30 dicembre 1996; in seguito alla quale la carica di presidente viene ereditata dal figlio Stefano. La salvezza arriva solo nelle ultime battute del campionato: il Piacenza conclude il campionato a pari punti con Perugia e Cagliari: gli umbri retrocedono per la classifica avulsa, mentre Piacenza e Cagliari vanno allo spareggio nel quale si impone la formazione di Mutti per 3-1, grazie a una doppietta di Luiso.

Nelle due stagioni successive arrivano altre due salvezze, la prima delle quali sotto la guida di Vincenzo Guerini, che a fine stagione viene sostituito da Giuseppe Materazzi. Nel campionato 1998-1999 il Piacenza di Materazzi mette in mostra un buon calcio, avvalendosi di giocatori esperti come Giovanni Stroppa e il quarantenne Pietro Vierchowod, ingaggiato nel settembre 1997, nonché di giovani del vivaio come Alessandro Lucarelli e Simone Inzaghi, fratello di Filippo, autore di 15 reti in campionato. Ciononostante, la salvezza arriva solamente all'ultima giornata, grazie al pareggio interno nello scontro diretto con la Salernitana. In queste due stagioni vengono ottenuti i migliori piazzamenti nella massima serie (12º posto in entrambe).

Una formazione della stagione 1996-1997

La stagione 1999-2000 registra ancora un cambio in panchina: al posto di Materazzi arriva Luigi Simoni, subito osteggiato dall'ambiente per i suoi trascorsi di allenatore della Cremonese, storica rivale dei biancorossi. I risultati negativi ottenuti portano all'esonero in gennaio; gli subentrano Daniele Bernazzani e Maurizio Braghin, tecnici del settore giovanile, mentre a livello societario Stefano Garilli lascia la presidenza al fratello Fabrizio. I cambiamenti non sortiscono gli effetti sperati e alla fine i biancorossi chiudono all'ultimo posto; tra i giovani lanciati in questa stagione si segnala il diciottenne Alberto Gilardino.

La gestione Fabrizio Garilli

Il neo presidente Fabrizio Garilli ingaggia nell'estate 2000 Walter Alfredo Novellino come nuovo allenatore e rinforza la squadra riportando a Piacenza, tra gli altri, l'attaccante Nicola Caccia, che a fine stagione sarà il capocannoniere del campionato cadetto con 23 reti. L'obiettivo della promozione viene raggiunto con due turni di anticipo, il 27 maggio 2001, battendo per 2-1 la Sampdoria degli ex Cagni e Luiso. Novellino viene riconfermato anche per la stagione successiva, nella quale, per la prima volta, vengono ingaggiati due calciatori stranieri, i brasiliani Matuzalém e Amauri. Viene acquistato anche Dario Hübner, che conduce il Piacenza alla salvezza realizzando 24 reti con le quali si laurea capocannoniere al pari dello juventino David Trezeguet.

Dario Hübner, capocannoniere del campionato di Serie A 2001-2002.

Nell'estate 2002 le vicende societarie del gruppo Camuzzi Gazometri, controllato dai Garilli, comportano un ridimensionamento delle spese, e Novellino passa alla Sampdoria, sostituito da Andrea Agostinelli. Dopo un positivo avvio di stagione, con due vittorie nelle prime due giornate, la squadra accusa una flessione e in febbraio Agostinelli viene sostituito da Luigi Cagni, di ritorno a Piacenza dopo otto anni. Grazie al cambio di guida tecnica, agli acquisti del mercato di gennaio (Marco Marchionni, Claudio Ferrarese e Davide Baiocco) e alle reti di Hubner, autore di 14 realizzazioni, il Piacenza rimonta in classifica, ma retrocede comunque ad una giornata dal termine con la sconfitta di Parma (3-2). Si chiude con questo campionato l'esperienza degli emiliani in Serie A.

Dalla Serie A al fallimento

Sulla panchina biancorossa viene confermato Gigi Cagni, per cercare la risalita nell'anomala serie B ampliata a 24 squadre a causa del caso Catania: la squadra si mantiene costantemente nelle prime posizioni, tuttavia accusa un calo di rendimento in primavera e conclude all'ottavo posto, mentre Cagni lascia la panchina a causa di contrasti con la dirigenza. Viene sostituito da Giuseppe Iachini, che rimane a Piacenza per tre stagioni: nelle prime due annate la squadra termina a centroclassifica, e si mettono in luce alcuni giovani come Simone Pepe, arrivato dal Palermo ed autore di 12 reti nel 2004-2005, e Daniele Cacia, prodotto del vivaio, che realizza 18 reti nella stagione 2005-2006. In quest'annata torna anche il derby con la Cremonese, dopo 10 anni di attesa, con i biancorossi che si aggiudicano entrambe le gare per 2-1.

Nella stagione 2006-2007 la squadra, rinnovata da numerosi acquisti tra cui Antonio Nocerino, disputa un campionato di vertice. All'ultima giornata il Piacenza pareggia in casa con la Triestina e chiude al quarto posto, staccato di 10 punti da Genoa e Napoli che pareggiano a loro volta nello scontro diretto; a causa del distacco non vengono disputati i play-off e le prime tre classificate vengono promosse direttamente in Serie A.

A fine campionato Iachini passa al Chievo e la squadra viene smantellata dalle cessioni di numerosi giocatori-cardine (Coppola, Campagnaro, Nocerino e Cacia). Si susseguono tre campionati in cui l'obiettivo stagionale è la salvezza: il primo vede l'avvicendamento in panchina tra il duo Gianmarco Remondina-Felice Secondini e Mario Somma, a sua volta sostituito da Stefano Pioli per la stagione 2008-2009. Infine, nel campionato 2009-2010 la salvezza arriva alla penultima giornata, con la vittoria sul campo del Gallipoli, dopo che Massimo Ficcadenti aveva sostituito Fabrizio Castori alla guida della squadra. Nelle ultime due annate si mette in evidenza l'attaccante Davide Moscardelli, autore di 22 reti complessive.

Nella stagione 2010-2011 le difficoltà economiche si accentuano, e la rosa viene costruita puntando su prestiti, giovani e svincolati; ritornano Armando Madonna nelle vesti di allenatore e diversi giocatori degli anni precedenti, tra cui Daniele Cacia. Il rendimento si mantiene alto fino alla primavera 2011, quando si registra una crisi di risultati, legata anche al coinvolgimento di diversi giocatori, tra cui Mario Cassano e Carlo Gervasoni, nello scandalo del calcio italiano del 2011 che porta la squadra ai play-out contro l'AlbinoLeffe. Il doppio pareggio (0-0 al Garilli, 2-2 a Bergamo) comporta la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione.

In seguito alla retrocessione, alle difficoltà economiche e alle vicende legate al calcioscommesse, Fabrizio Garilli manifesta l'intenzione di non voler iscrivere il Piacenza a nessun campionato per la stagione 2011-2012. Il 29 giugno, tuttavia, Garilli iscrive la squadra al campionato di Lega Pro Prima Divisione, avviando nel frattempo trattative per la cessione della società durate per tutta l'estate. Il 28 ottobre il Piacenza viene ufficialmente ceduto ad una cordata rappresentata dall'avvocato Marco Gianfranceschi e comprendente l'imprenditore Luigi Gallo, già coinvolto nei fallimenti di Torino e Venezia, che acquista la squadra tramite la società "Italiana S.r.l.", chiudendo dopo 28 anni l'esperienza della famiglia Garilli alla presidenza del Piacenza.

Il 22 marzo 2012 la società, tornata nel frattempo nelle mani di Garilli a causa delle inadempienze economiche della cordata acquirente, viene ufficialmente dichiarata fallita. Nel frattempo la squadra allenata da Francesco Monaco, penalizzata di nove punti a causa delle vicende societarie, perde i play-out contro il Prato e retrocede in Lega Pro Seconda Divisione. Il 19 giugno 2012, in mancanza di acquirenti in sede di asta fallimentare, il Piacenza scompare definitivamente; all'asta vengono rilevati solamente il marchio, il sito web, e il materiale tecnico e sportivo dal comitato “Salva Piace”, associazione di tifosi presieduta dall'ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi.

Dopo il fallimento: Lupa Piacenza e Piacenza Calcio 1919

All'inizio di luglio il Comitato Salva Piace, dopo una votazione tra i propri membri e i tifosi, cede il marchio e i beni immateriali acquisiti all'asta alla LibertasSpes, squadra cittadina neopromossa in Eccellenza Emilia-Romagna. Il marchio del Piacenza viene affittato per quattro anni alla società, che modifica la denominazione in S.S.D. Lupa Piacenza, proponendosi de facto come erede della società fallita.

La squadra viene affidata a Carlo Sozzi, già allenatore della LibertasSpes, poi esonerato il 3 settembre 2012 a seguito della sconfitta con il Fiorenzuola in Coppa Italia. Lo sostituisce William Viali, ex giocatore ed allenatore del Fiorenzuola, che era alla guida degli Allievi Nazionali del Parma. Il 28 aprile 2013 la squadra batte il Colorno per 2-1 e ottiene la promozione in Serie D con due giornate di anticipo.

A fine stagione la società modifica la propria denominazione in S.S.D. Piacenza Calcio 1919, a seguito di un sondaggio tra i tifosi condotto dal quotidiano Libertà. Per la stagione 2013-2014 il Piacenza viene inserito nel girone B della Serie D, lo stesso dell'altra compagine cittadina, il Pro Piacenza. Il 29 ottobre 2013, a seguito di un negativo avvio di stagione, Viali viene sostituito da Roberto Venturato, salvo poi tornare sulla panchina emiliana l'8 gennaio successivo. Il Piacenza conclude la stagione al terzo posto a pari punti con la seconda classificata Olginatese, che lo sopravanza per differenza reti. Disputa il primo turno di playoff, ma viene subito eliminato dal Seregno. A fine stagione l'allenatore Viali lascia la squadra, e il 16 giugno 2014 viene sostituito da Francesco Monaco, che torna sulla panchina del Piacenza dopo il fallimento della vecchia società. Il 4 gennaio 2015, dopo un'ennesima sconfitta della squadra, viene esonerato Monaco, il giorno dopo viene subito ufficializzato il nuovo tecnico Luciano De Paola che era già stato contattato dalla società in estate. Il Piacenza finisce la stagione al quarto posto a pari punti con la terza classificata Correggese che lo sopravanza per differenza reti. Al secondo turno dei play-off batte l'Este, ma viene fermato al terzo turno dal Delta Porto Tolle. Dopo l'addio di De Paola, il 14 giugno 2015 l'ex allenatore del Pro Piacenza Arnaldo Franzini viene nominato nuovo tecnico, e porta la squadra alla promozione in Lega Pro con sei giornate di anticipo sulla conclusione del campionato. L'8 maggio 2016, all'ultima giornata di campionato, il Piacenza stabilisce il record assoluto di punti della storia della Serie D nonché il maggior numero di vittorie; successivamente partecipa alla Poule Scudetto per l'assegnazione del titolo di campioni d'Italia di Serie D nella quale i biancorossi riescono ad arrivare alla finale, disputata in campo neutro a Viareggio contro la Viterbese, la quale vince la partita per 2-1.

Il ritorno nei professionisti

Con il passaggio nei professionisti la società muta la sua ragione sociale in Piacenza Calcio 1919 S.r.l.. I biancorossi concludono al 6º posto qualificandosi per i play-off per la Serie B, arrivando fino agli ottavi di finale nei quali vengono eliminati dal Parma, al termine di un campionato che, tra le altre, ha visto il doppio trionfo nel derby del Po contro la Cremonese, il quarto nella storia di questa partita. L'anno successivo la squadra mantiene un andamento simile al precedente, terminando la stagione regolare all'ottavo posto e venendo eliminata ancora agli ottavi di finale nei play-off. Nella stagione 2018-2019, il Piacenza chiude secondo nel girone A della Lega Pro, dietro di un solo punto alla Virtus Entella. Nei play-off il Piacenza batte 0-2 l'Imolese in trasferta, perdendo poi per 2-1 al Garilli, risultato che comunque garantisce l'accesso alla finale; contro il Trapani il Piacenza pareggia 0-0 in casa e perde 2-0 in Sicilia, mancando così la promozione in Serie B. Nell'annata 2019-2020, interrotta in anticipo a causa della pandemia di Covid-19, vede la squadra conquistare sul campo l'accesso ai play-off ai quali, tuttavia rinuncia per la difficoltà a rispettare il protocollo definito da lega e federazione.

Nel giugno 2020 la società viene ceduta dalla famiglia Gatti a Roberto Pighi, che contestualmente assume la carica di presidente. Sotto la nuova proprietà viene modificato l'organigramma tecnico con le nomine di Simone Di Battista a direttore sportivo e di Vincenzo Manzo ad allenatore e viene attuata una politica di riduzione dei costi con la rescissione dei contratti più onerosi e l'acquisto di diversi giocatori alla prima esperienza tra i professionisti. Il 25 gennaio 2021, con la squadra penultima in classifica, vengono esonerati sia Di Battista che Manzo, sostituito da Cristiano Scazzola, sotto la cui gestione la squadra riesce a recuperare alcune posizioni e ottenere la salvezza diretta alla penultima giornata.

Nella stagione 2021-2022 il Piacenza, ancora sotto la guida del confermato Scazzola, conclude il campionato al nono posto, ottenendo l'accesso ai play-off promozione, nei quali viene eliminato al primo turno dalla Juventus U23, che passa il turno grazie al miglior piazzamento in regular season. L'anno successivo Scazzola è sostituito da Manuel Scalise, allenatore proveniente dalla Caronnese e all'esordio tra i professionisti. Il 2 ottobre 2022, dopo la sconfitta per 3-1 sul campo del Sangiuliano City, Scalise viene esonerato con la squadra che occupa l'ultima posizione in classifica. Il giorno successivo viene annunciato dalla società il ritorno sulla panchina di Cristiano Scazzola. Parallelamente, avvengono anche cambi a livello societario, con il ritorno di Luca Matteassi nelle vesti di direttore sportivo, avvenuto in contemporanea con il cambio di guida tecnica e, nel successivo mese di dicembre, con le dimissioni del direttore generale Scianò. Il 18 febbraio, successivamente alla sconfitta per 3-2 sul campo del Renate, Scazzola viene esonerato, con la squadra al penultimo posto in campionato. Il giorno successivo il posto di Scazzola viene preso dal tecnico della Primavera Matteo Abbate.

Il Piacenza Calcio 1919 è una società calcistica italiana con sede nella città di Piacenza, in Emilia-Romagna. Fondata nel 1919, il Piacenza ha partecipato a numerosi campionati di Serie A, Serie B e Serie C, ottenendo come migliori risultati il sesto posto in Serie A nella stagione 1997-1998 e la vittoria della Coppa Italia di Serie C nella stagione 1980-1981. I colori sociali del Piacenza sono il biancorosso, e lo stadio di casa è lo stadio Leonardo Garilli. Tra i giocatori più rappresentativi della storia del Piacenza figurano nomes come Dario Hubner, Alessandro Lucarelli, Luciano De Paola, Roberto Boninsegna e Marco Marchionni.