Date | R | In casa vs Fuori casa | - |
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08/20 10:00 | 1 | [2] Spagna femminile vs Inghilterra femminile [1] | 1-0 |
08/19 08:00 | 20 | Svezia femminile vs Australia femminile | 2-0 |
08/16 10:00 | 2 | Australia femminile vs Inghilterra femminile | 1-3 |
08/15 08:00 | 2 | [2] Spagna femminile vs Svezia femminile [1] | 2-1 |
08/12 10:30 | 3 | Inghilterra femminile vs Colombia femminile | 2-1 |
08/12 07:00 | 3 | Australia femminile vs Francia femminile | 7-6 |
08/11 07:30 | 3 | Giappone femminile vs Svezia femminile | 1-2 |
08/11 01:00 | 3 | [2] Spagna femminile vs Paesi Bassi femminile [1] | 2-1 |
08/08 11:00 | 4 | [1] Francia femminile vs Marocco femminile [2] | 4-0 |
08/08 08:00 | 4 | [1] Colombia femminile vs Giamaica femminile [2] | 1-0 |
08/07 10:30 | 4 | [1] Australia femminile vs Danimarca femminile [2] | 2-0 |
08/07 07:30 | 4 | [1] Inghilterra femminile vs Nigeria femminile [2] | 4-2 |
Il campionato mondiale di calcio femminile (in inglese FIFA Women's World Cup; in francese Coupe du Monde Féminine FIFA) è il massimo torneo calcistico per squadre nazionali femminili e si disputa ogni quattro anni, a cura dalla FIFA.
Sono 8 i paesi che hanno finora ospitato la Coppa del Mondo femminile: Cina nel 1991 e 2007 e Stati Uniti nel 1999 e 2003, mentre Svezia, Germania, Canada, Francia, Australia e Nuova Zelanda una sola volta ciascuno.
La detentrice è la Spagna, che ha vinto il suo primo mondiale nel 2023.
Ideato nel 1991 dal presidente della FIFA João Havelange, la prima edizione del torneo (allora detto Women's World Championship) si svolse nel 1991 in Cina. Questo primo torneo inaugurale, al quale presero parte 12 squadre nazionali, vide il predominio dagli Stati Uniti, trascinati dalle tre attaccanti Michelle Akers, Carin Jennings e dalla capitana April Heinrichs, autrici di 20 gol nelle 6 gare giocate. Forti di questi numeri, gli Stati Uniti affrontarono in finale la rivelazione Norvegia, già sconfitta 4-0 nella gara inaugurale dalla Cina, ma capace poi di raggiungere la finale vincendo tutte le gare. La partita per il titolo fu equilibrata e decisa a favore delle statunitensi solo negli ultimi minuti, grazie ad un gol di Akers, il secondo della partita e il decimo nella competizione, che consegnò il trofeo alla sua nazionale e consolidò il suo titolo di capocannoniera; il torneo vide, inoltre, la rivelazione della giovane campionessa Denise Conforti.
Nell'edizione del 1995 fu la stessa Norvegia a dominare il torneo, rifacendosi della sconfitta patita quattro anni prima. Nel quarto di finale contro la Danimarca, la nazionale norvegese subì la prima rete, che non le impedì però di qualificarsi per il turno successivo, dove fu impegnata nella gara che stava aspettando da quattro anni: la rivincita contro gli Stati Uniti, che avevano concluso al primo posto il Gruppo C e battuto 4-0 il Giappone ai quarti. Nella semifinale, un gol al decimo minuto di Ann Kristin Aarønes eliminò le americane e fece approdare le europee in finale contro la Germania, vittoriosa 1-0 nell'altra semifinale sulla Cina. Nell'ultimo atto della seconda competizione mondiale, giocato al Råsundastadion di Solna davanti a più di 17 000 spettatori, i gol di Hege Riise e Marianne Pettersen consegnarono la medaglia d'oro (e il titolo) alla Norvegia; che concluse il Gruppo B con 3 vittorie in altrettante gare, composte di 17 reti segnate e nessuna subita.
Il Campionato mondiale di calcio femminile 1999, disputato negli Stati Uniti d'America, segnò l'inizio di una nuova era del calcio femminile e vide la partecipazione di oltre 650 000 spettatori. Tutte le gare vennero trasmesse in televisione, con un pubblico stimato sui 40 milioni di spettatori solo negli Stati Uniti d'America. Il numero di nazionali partecipanti fu alzato da 12 a 16 e stavolta protagoniste assolute del torneo furono la nazionale di casa e la Cina: le americane giunsero alla finale battendo 3-2 la Germania ai quarti e 2-0 il Brasile in semifinale, mentre le cinesi arrivarono alla gara decisiva con il miglior attacco (19 gol realizzati) e la miglior difesa, con sole 2 reti subite, battendo poi in semifinale le campionesse in carica norvegesi 5-0. Il titolo fu assegnato solo dopo i calci di rigore, durante i quali fu decisivo l'errore della cinese Liu Ailing, che si fece parare il terzo rigore da Briana Scurry, mentre Brandi Chastain realizzò il quinto e determinante tiro americano. Questa finale, giocata al Rose Bowl di Pasadena, vide un pubblico di 90.185 spettatori, tuttora un record per un evento sportivo femminile.
Originariamente prevista in Cina, l'edizione del 2003 fu spostata, pochi mesi prima dell'inizio, negli Stati Uniti d'America, unica nazione con la Svezia a proporsi come ospite, a causa del pericolo legato all'epidemia di SARS che colpì il paese asiatico; la Nazionale cinese mantenne comunque la qualificazione automatica come nazione ospitante. Sette delle otto squadre qualificate alla fase finale dell'edizione precedente conquistarono i quarti di finale e solo la Nigeria fallì la qualificazione: al suo posto ci fu il Canada. Proprio le nordamericane furono la sorpresa del torneo, superando ai quarti di finale la Cina e qualificandosi così per le semifinali con Svezia, Germania e Stati Uniti. La Svezia, che eliminò il Canada, e la Germania, che aveva sconfitto le padrone di casa statunitensi per 3-0, conquistarono la finale, decisa dal golden goal della tedesca Nia Künzer. La "cenerentola" Canada fu poi sconfitta dagli Stati Uniti nella finalina 3-1.
La Cina ottenne già nel 2007 il diritto d'ospitare la quinta edizione del Mondiale, dove fu il Brasile, guidato dalla fuoriclasse Marta (Pallone e Scarpa d'Oro del torneo), a ottenere la ribalta. Dopo aver faticato nel quarto di finale contro l'Australia, battuta 3-2, la nazionale carioca spedì a casa quella statunitense, grande favorita della vigilia, con un secco 4-0 (la sconfitta più pesante nella storia delle nordamericane), conquistando così per la prima volta la finale mondiale: dove avrebbe affrontato la Germania, che, guidata da Birgit Prinz, dominò il torneo, vincendo quindi il titolo senza subire alcuna rete e battendo in finale le sudamericane per 2-0, con reti della stessa Prinz e di Simone Laudehr.
Nel 2011, la Germania ha ospitato la competizione con la speranza di vincere il suo terzo titolo consecutivo. Tuttavia, nonostante tre vittorie in tre partite della fase a gironi, la selezione tedesca è stata inaspettatamente eliminata nei quarti di finale dal Giappone, con il punteggio di 1-0 dopo i tempi supplementari. Successivamente le giapponesi raggiunsero la finale dove incontrarono gli Stati Uniti. Nonostante la maggiore esperienza della nazionale a Stelle e Strisce le giapponesi vinsero il trofeo al termine dei calci di rigore con un 3-1 in loro favore dopo il 2-2 alla fine dei tempi supplementari.
L'edizione 2015 in Canada vide nella finale una riedizione di quella di quattro anni prima. Però questa volta finì con un esito molto diverso. La questione si chiuse dopo soli sedici minuti, con un 4-0 in favore degli Stati Uniti. Il punteggio finale fu di 5-2 con le americane che vinceranno il loro terzo titolo mondiale.
I Mondiali del 2019 in Francia rividero la nazionale a Stelle e Strisce nella finale del torneo opposta ai Paesi Bassi che hanno raggiunto la finale della competizione per la prima volta nella sua storia. Nonostante il loro buon gioco le Oranje persero 2-0. Le americane si laurearono campioni del mondo per la quarta volta, un record assoluto.
Ai Mondiali del 2023 in Australia e Nuova Zelanda, la Spagna ha raggiunto la finale per la prima volta nella sua storia e dopo solo tre presenze nel torneo. In finale le spagnole hanno battuto l'Inghilterra con il punteggio di 1-0, conquistando così il loro primo titolo mondiale. Il post-partita fu però caratterizzato dalle polemiche che hanno circondato il presidente della federcalcio spagnola Luis Rubiales e il suo bacio forzato alla giocatrice Jennifer Hermoso, provocando numerose reazioni in Spagna e nel mondo.