Diario Live

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Italia - Serie D 05/05 13:00 34 A.C.D. Sant'Angelo vs ASD Fanfulla - View

Risultati

Italia - Serie D 04/21 13:00 32 Sangiuliano City Nova v ASD Fanfulla L 3-0
Italia - Serie D 04/14 13:00 31 Prato v ASD Fanfulla D 1-1
Italia - Serie D 04/07 13:00 30 ASD Fanfulla v Pistoiese W DBFA
Italia - Serie D 03/28 13:30 29 Imolese v ASD Fanfulla L 2-0
Italia - Serie D 03/24 13:30 28 ASD Fanfulla v Borgo San Donnino W 2-0
Italia - Serie D 03/17 13:30 27 Forli v ASD Fanfulla L 1-0
Italia - Serie D 03/10 13:30 26 ASD Fanfulla v ASD Calcio Certaldo D 2-2
Italia - Serie D 03/10 13:30 27 Forli v ASD Fanfulla - PPT.
Italia - Serie D 03/03 13:30 25 Sammaurese v ASD Fanfulla W 0-1
Italia - Serie D 03/03 13:30 26 ASD Fanfulla v ASD Calcio Certaldo - PPT.
Italia - Serie D 02/25 13:30 24 ASD Fanfulla v SCD Progresso Calcio W 1-0
Italia - Serie D 02/25 13:30 25 Sammaurese v ASD Fanfulla - PPT.

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 34 17 17
Wins 14 6 8
Draws 8 4 4
Losses 12 7 5
Goals for 34 16 18
Goals against 37 20 17
Clean sheets 12 6 6
Failed to score 12 6 6

L'Associazione Sportiva Dilettantistica Fanfulla, meglio nota come Fanfulla, è una società calcistica italiana con sede nella città di Lodi. Il sodalizio deve il suo nome a Fanfulla da Lodi, uno dei tredici cavalieri italiani che sconfissero i francesi nella disfida di Barletta del 1503.

Costituita nel 2015 come Associazione Sportiva Dilettantistica Cavenago Fanfulla (previa ridenominazione della Polisportiva Cavenago d'Adda), è erede della tradizione sportiva iniziata nel 1908 con la nascita della sezione calcistica della polisportiva Associazione Sportiva Ginnastica Fanfulla 1874 (a sua volta fondata il 15 agosto 1874 con la denominazione di Società Lodigiana di Ginnastica e Scherma) divenuta in seguito Associazione Calcio Fanfulla 1874, dichiarata fallita nel 2016.

A livello storico, il Fanfulla vanta quale maggior successo diciassette partecipazioni al campionato di seconda divisione nazionale (nelle sue varie formule della Lega Nord, della Lega Alta Italia e della Serie B), cui ha preso parte da ultimo nel 1954; ha inoltre vinto per due volte la terza serie e conquistato una Coppa Italia Serie C.

Il club si trova al 65º posto nella classifica perpetua della Serie B e al 94º nel ranking della tradizione sportiva in Italia. È inoltre la squadra lombarda (seconda in Italia) che vanta il maggior numero di partecipazioni al campionato di Serie D, dove milita anche nella stagione 2023-2024.

History

Dalla nascita alla promozione in Serie B (1908-1937)

Elenco società affiliate alla FIF nel 1908

Il gioco del calcio, era arrivato a Lodi nei primi anni del XX secolo, praticato sui campi improvvisati di periferia e nei collegi. Sul finire del 1907 il Circolo Pallavicino aveva riconvertito in campo da calcio il vecchio sferisterio cittadino in via Ospedale . Su iniziativa di alcuni giovani lodigiani (tra cui il diciassettenne Marcello Ghisio, che a dispetto della giovane età ricopriva già da un anno la carica di segretario della Società Fanfulla di Ginnastica e Scherma), venne costituta una squadra per la pratica della nuova disciplina all'interno della storica società sportiva lodigiana, che per l'occasione mutò il nome in Associazione Sportiva Fanfulla. L'inizio dell'attività calcistica del club lodigiano si fa risalire al 28 giugno 1908, data in cui la sezione calcio dell'Associazione Sportiva Fanfulla, organizzò e disputò a Lodi, in occasione dell'inaugurazione del campo sportivo Due Chiavi, un torneo amichevole denominato "Coppa Pro Lodi". Oltre al club lodigiano, parteciparono il Milan, la Trevigliese, l'Ausonia, l'Unitas e la Libertas. Proprio contro la Libertas il Fanfulla giocò nelle gare eliminatorie, venendo sconfitto per 9-0, ma consegnando alla storia la sua prima formazione: Pizzamiglio; Ghisio, Milani; Valdameri, Caccialanza, Granata E.; Granata V., Manzoni, Bona, Dossena, Favari. Per la cronaca la coppa venne vinta dal Milan, che in finale sconfisse 3-0 la Libertas.

Una formazione della Fanfulla immortalata prima dell'inizio della Coppa Pro Lodi del 1911.

Iscrittosi alla Federazione Italiana Football nel giugno del 1908, partecipò al primo campionato regionale nel 1913-1914 guadagnando immediatamente l'accesso alla Promozione, ma la sua ascesa fu troncata dall'inizio della prima guerra mondiale. Non iscritto all'inizio della stagione sportiva 1919-1920 poiché il campo delle Due Chiavi, dove venivano disputate le sue gare era divenuto impraticabile causa esigenze belliche, utilizzato come parco buoi.

Nella stagione 1920-1921, in virtù della fusione con l'Edera ritornò a disputare il campionato di Promozione chiudendo al 3º posto nelle finali di Promozione Lombarda. Gli incontri vennero disputati nel nuovo impianto della Dossenina, inaugurato nell'ottobre del 1920. In virtù del 3º posto finale i lodigiani si erano illusi di essere stati promossi in Prima Categoria, perché a loro dire il regolamento prevedeva la promozione per le prime tre classificate, ma la FIGC non fu d'accordo, ammettendo in Prima Categoria solo la vincente del campionato lombardo di Promozione. Dopo una lunga diatriba con la FIGC, i lodigiani si rassegnarono alla mancata promozione che era stata a loro dire ingiustamente revocata, e si prepararono al successivo campionato di Promozione lombarda 1921-1922, che vinsero, venendo finalmente promossi in Prima Categoria ricevendo persino una lettera di congratulazioni dalla FIGC. A causa della scissione della Prima Categoria in due serie, Prima e Seconda Divisione, tuttavia, il Fanfulla non fu ammesso alla massima serie, bensì al campionato cadetto (Seconda Divisione).

Al debutto in cadetteria, il Fanfulla si comportò molto bene nel girone di andata, sembrando addirittura in grado di vincere il girone, ma nel girone di ritorno il suo rendimento calò e chiuse al quarto posto. Nella stagione successiva il Fanfulla migliorò ulteriormente, chiudendo al secondo posto il campionato di Seconda Divisione girone D. Nel campionato 1925-1926, invece, non riuscì a salvarsi: non ammesso alla Prima Divisione (la nuova denominazione del campionato cadetto), venne declassato nel campionato di terzo livello (Seconda Divisione Nord). Rimase in tale categoria fino al 1928, anno in cui approdò in Prima Divisione.

La Serie B e il campionato dell'Alta Italia (1937-1953)

I giocatori escono dal campo al termine di Fanfulla-Ambrosiana Inter dell'aprile del 1944: una delle più prestigiose vittorie del Fanfulla in campionato

Il Fanfulla raggiunse il momento più alto della sua storia tra il 1938 e il 1953, periodo durante il quale vinse due volte il Campionato Nazionale di Serie C e disputò 13 stagioni in Serie B. La prima storica promozione in Serie B avvenne al termine di un drammatico spareggio giocato a Pavia contro il Piacenza. La partita fu occasione di quello che all'epoca fu considerato un vero e proprio esodo: tremila lodigiani giunsero a Pavia, un migliaio di tifosi avversari arrivarono dalla città emiliana. Al termine dell'incontro, vinto dai bianconeri per 2-1 in rimonta, si segnalarono tafferugli tra sostenitori.

La squadra lodigiana conseguì risultati di notevole prestigio anche durante il Torneo Misto di Guerra 1943-1944, riservato alle compagini di Serie A e B del Nord Italia: in quella stagione, il Fanfulla sconfisse sia il Milan sia l'Ambrosiana-Inter. Retrocesso in serie C nel 1948, ritornò nella serie cadetta nell'anno seguente, restandoci ininterrottamente fino al 1954, e conquistando il miglior piazzamento di tutta la sua storia col 6º posto del 1951.

Il caso Gaggiotti e gli anni dell'oblio (1954-1982)

Il Fanfulla abbandonò definitivamente la Serie B al termine della stagione 1953-1954, a causa di una penalizzazione di 5 punti subita per via del suo coinvolgimento nel cosiddetto Caso Gaggiotti: il 4 dicembre 1953, due giorni prima di Fanfulla-Alessandria (2-1), Emanuele Dalla Fontana, portiere dell'Alessandria, si fece consegnare la somma di 350.000 lire, da Eugenio Gaggiotti, con il quale aveva pattuito l'accordo di aiutare gli avversari nella gara che doveva disputarsi due giorni dopo, ma il calciatore avvertì i suoi dirigenti, i quali denunciarono l'accaduto alla Lega Nazionale, che a sua volta sequestrò il denaro. In seguito a un'inchiesta della Lega, si scoprì che i mandanti dell'illecito erano i massimi dirigenti del Fanfulla, i quali diedero a Gaggiotti mezzo milione di lire per avvalersi della sua collaborazione. Il consiglio direttivo del Fanfulla aveva messo a disposizione un fondo di 15 milioni di lire per raggiungere — attraverso un numero adeguato di partite pilotate — la quota salvezza di 28 punti, considerato il margine di sicurezza per la permanenza in Serie B. Il 25 marzo 1954 venne emesso il primo verdetto, che deliberò che al Fanfulla fossero tolti i cinque punti conquistati fino all'undicesima giornata, cioè prima della partita incriminata; a causa della penalità di cinque punti il Fanfulla non riuscì a evitare la retrocessione in Serie C. Nel giugno 1954, infine, Francesco Minojetti e il dott. Rinaldo Briocchi, rispettivamente presidente e dirigente del Fanfulla, furono puniti con l'interdizione di tre anni e la squalifica a vita.

Nella stagione seguente il Fanfulla retrocedette in IV serie, iniziando un periodo, di dieci anni, a cavallo tra serie C e serie D. Dalla stagione 1964-1965 al 1977-1978 il Guerriero rimase relegato in Serie D. In virtù della riforma che istituiva il campionato di Serie C2, il Fanfulla venne promosso grazie al terzo posto alle spalle di Pavia e Legnano. Nell'estate 1981 viene ingaggiato come tecnico Giorgio Veneri, ex giocatore del "Piccolo Brasile". Alla sua seconda stagione sulla panchina bianconera, la quinta del Guerriero in C2, il Fanfulla 1982-1983 guidato dai "gemelli del gol" Emilio Rossi e Cristiano Masuero, e dalla classe di Beppe Sannino, conquista la seconda posizione alle spalle del Legnano, ottenendo la promozione in C1. È in questa stagione la storica vittoria per 6 a 0 nel derby contro il Pergocrema.

La Coppa Italia di Serie C e la discesa nei dilettanti (1983-2006)

Il Fanfulla della stagione 1982-1983, promosso in Serie C1

La stagione 1983-84 inizia con la sconfitta casalinga (2 a 3) contro il Bologna, e termina con la retrocessione frutto del penultimo posto a -4 dalla salvezza. La stagione resterà comunque nella storia bianconera, grazie alla vittoria nella finale della Coppa Italia di Serie C contro l'Ancona: dopo il pareggio casalingo per 0 a 0, i lodigiani espugnarono ai supplementari il campo dei dorici con i gol di Sannino e Cappelletti. Fu l'unica edizione vinta da una squadra che, nella stessa stagione, retrocesse dalla Serie C1 alla C2. Il 1º giugno 1986, sul campo della Centese in festa promozione, il Fanfulla gioca la sua ultima partita nei professionisti.

Da lì in avanti il Fanfulla disputerà 17 stagioni di quinta serie, posizionandosi sempre a metà classifica. Eccezion fatta per la stagione 2000-2001, quando la squadra trascinata dalle 33 reti di Giancarlo Riccadonna, si posiziona al secondo posto, dietro la corazzata Pavia. Al tecnico Corrado Verdelli non viene perdonata la sconfitta (2 a 1, complessiva tra andata e ritorno) contro il Todi nella finale di Coppa Italia di serie D. In estate, verrà ripescato in serie C2 il Trento, nonostante avesse concluso il campionato al terzo posto, a -16 dal Fanfulla.

Sannino festeggiato dai compagni dopo un gol.

Al termine della stagione 2002-2003 il Fanfulla retrocede in Eccellenza. Nel 2004-2005, guidato dal tecnico Virginio Gandini, ex giocatore del Fanfulla degli anni Ottanta, e dai 24 gol di Silvio Dellagiovanna, tornato a Lodi dopo le esperienze nei professionisti, il Guerriero conquista la prima posizione, a +4 sul Varese. Al ritorno in Serie D il Fanfulla disputa un'ottima stagione, terminata al 5º posto dopo essersi laureato campione d'inverno, disputando la semifinale play off contro il Palazzolo, persa 3 a 0 in trasferta.

La Promozione e gli "Amici del Guerriero" (2007-2015)

La stagione successiva vede riproporsi lo spareggio tra Fanfulla e Palazzolo, questa volta per non retrocedere: i lodigiani, concluso il campionato al 14º posto, si salvano ai play out. Anche la stagione 2007-2008 vede i bianconeri salvarsi mediante spareggi: i play out contro il Trento si concludono con la vittoria per 2 a 0 in casa, e addirittura con un 4 a 1 allo Stadio Briamasco. Nell'estate 2008, in pieno festeggiamento del centenario, il Fanfulla viene rilevato da una cordata di imprenditori bresciani. Come presidente viene nominato l'avvocato Roberto Minojetti, figlio di Italo, presidente dal 1987 al 1999, e nipote di Francesco, il presidente dal 1950 al 1954. L'acquisto di giocatori di prestigio quali Giuliano Gentilini e Bidre'ce Azor non riesce a salvare il Fanfulla, che piazzatosi all'ultimo posto retrocede in Eccellenza. In piena crisi societaria, due stagioni dopo i bianconeri retrocedono in Promozione.

Dopo il primo anno in settima serie, concluso al 6º posto, nell'estate 2012 la panchina viene affidata a Pierpaolo Curti, bomber e capitano bianconero nella stagione precedente. A dicembre, la società viene rilevata dall'imprenditore bresciano Enrico Bornatici, ma di fatto la gestione della prima squadra passa in mano a una cordata lodigiana denominata Amici del Guerriero, retta da un trust di tifosi e genitori dei giocatori militanti nella selezione Juniores. La stagione termina con la vittoria del campionato, con 16 punti di vantaggio sulla più diretta inseguitrice e il ritorno nella massima categoria regionale. Nell'estate 2013 viene fondata l'A.S.D. Academy Fanfulla, società autonoma per la gestione del settore giovanile e femminile del Fanfulla, mentre all'A.C. Fanfulla 1874 resta avocata la gestione della prima squadra.

Il fallimento e il Cavenago Fanfulla (2015-2018)

Nell'estate 2015 la società Fanfulla 1874, oberata dai debiti (che il 5 aprile 2016 la condurranno al fallimento, su istanza presentata da Equitalia Nord SpA), dopo aver conquistato la salvezza decide di non iscriversi al campionato d'Eccellenza per la stagione 2015-2016. Viene pertanto siglato un accordo tra gli Amici del Guerriero e la Polisportiva Cavenago d'Adda (a sua volta militante in Eccellenza), che trasferisce la sede delle gare interne alla Dossenina e assume la nuova denominazione di Associazione Sportiva Dilettantistica Cavenago Fanfulla, adottando il colore sociale bianconero ed ereditando la tradizione sportiva lodigiana. Il Cavenago Fanfulla viene riaffidato a Pierpaolo Curti e si propone quale squadra di vertice, guidando a lungo la classifica del girone B di Eccellenza, ma infine manca la promozione diretta a seguito di un rallentamento in primavera, che lo conduce al terzo posto finale. Il "pass" per la Serie D viene poi conseguito con la vittoria nei play-off nazionali.

Nel corso dell'estate 2016 il Cavenago Fanfulla incorpora l'Academy Fanfulla, andando a sanare la scissione col settore giovanile consumatasi nel 2013, mentre la rosa della prima squadra viene quasi del tutto rivoluzionata. La stagione successiva in Serie D si rivela però un autentico calvario: la squadra, affidata ad Alexandro Dossena, si ritrova presto nelle retrovie del girone B e retrocede matematicamente in Eccellenza alla penultima giornata di stagione regolare. Il presidente Luigi Barbati attua pertanto un rimpasto nell'organigramma e nella rosa, alla cui guida chiama l'ex bandiera bianconera Andrea Ciceri . Le scelte si rivelano azzeccate: il Cavenago Fanfulla si insedia stabilmente in vetta al girone A di Eccellenza e consegue la promozione all'ultima giornata, il 29 aprile 2018, battendo il Sancolombano per 3-2. Degno di nota è anche il cammino in Coppa Italia Dilettanti, ove il "Guerriero" arriva fino alla finale regionale, persa soltanto ai rigori contro il Mariano sul neutro del Breda.

Il ritorno del Fanfulla

Nel giugno 2018 la società recupera la denominazione storica cambiando ragione sociale in Associazione Sportiva Dilettantistica Fanfulla, riadottando l'antico simbolo del guerriero. Al ritorno in quarta serie la squadra di Ciceri, trascinata dai 20 gol del veterano Stefano Brognoli, si propone quale squadra di vertice del proprio girone, chiudendolo al quarto posto e accedendo così ai play-off contro la Reggio Audace, che infine s'impone allo stadio Città del Tricolore per 3-1 dopo i tempi supplementari. Il posizionamento vale ai bianconeri l'accesso alla Coppa Italia della stagione successiva: il sorteggio del primo turno abbina il Fanfulla al Catania, riproponendo una gara ufficiale nel sud Italia a distanza di 64 anni dalla precedente. Il 4 agosto 2019 il Fanfulla è quindi di scena al Massimino contro i rossoazzurri locali, che si impongono per tre reti a zero. In Serie D i lodigiani riescono a migliorare la performance del 2018-2019, chiudendo la stagione regolare (terminata anticipatamente a causa della pandemia da COVID-19) al terzo posto. Ulteriore miglioramento porta in dote la stagione successiva, in cui la squadra di Ciceri si piazza al secondo posto alle spalle del Seregno, ottenendo il suo miglior risultato dell'ultimo ventennio: ai play-off i bianconeri superano il Crema, ma si arrendono al NibionnOggiono in finale.


Il Fanfulla Cavenago è una società calcistica italiana con sede a Cavenago d'Adda, in provincia di Lodi. Fondata nel 1925, milita attualmente nel campionato di Eccellenza Lombardia, quinto livello del calcio italiano.

I colori sociali sono il biancorosso e lo stemma è formato da uno scudo rosso con una fascia bianca al centro, all'interno della quale è raffigurato un giocatore di calcio.

Il Fanfulla Cavenago è una delle squadre più antiche della provincia di Lodi e ha una lunga tradizione calcistica. Ha partecipato a numerosi campionati di Serie C e Serie D, ottenendo anche alcune promozioni in Serie B.

Nella sua storia, il Fanfulla Cavenago ha vinto numerosi trofei, tra cui la Coppa Italia Dilettanti nel 1993-1994 e la Supercoppa di Serie D nel 2011-2012.

Il Fanfulla Cavenago è una squadra molto popolare nella provincia di Lodi e gode di una tifoseria numerosa e appassionata. Lo stadio in cui gioca le partite casalinghe è il "Silvio Piola", che ha una capienza di circa 3.000 spettatori.