Spagna - Primera Division 03/17 15:15 29 [12] Villarreal v Valencia [8] L 1-0
Spagna - Primera Division 03/09 13:00 28 [9] Valencia v Getafe [11] W 1-0
Spagna - Primera Division 03/02 20:00 27 [9] Valencia v Real Madrid [1] D 2-2
Spagna - Primera Division 02/24 13:00 26 Granada v Valencia - Postponed
Spagna - Primera Division 02/17 20:00 25 [9] Valencia v Siviglia [15] D 0-0
Spagna - Primera Division 02/10 20:00 24 [9] Las Palmas v Valencia [8] L 2-0
Spagna - Primera Division 02/03 13:00 23 [8] Valencia v Almeria [20] W 2-1
Spagna - Primera Division 01/28 20:00 22 [5] Atletico Madrid v Valencia [8] L 2-0
Spagna - Primera Division 01/20 17:30 21 [9] Valencia v Atletico Bilbao [3] W 1-0
Spagna - Coppa del Re 01/17 19:00 4 Valencia v Celta Vigo L 1-3
Spagna - Primera Division 01/14 15:15 20 [18] Cadiz v Valencia [10] W 1-4
Spagna - Coppa del Re 01/07 18:00 5 FC Cartagena v Valencia W 1-2
Spagna - Primera Division 01/02 20:30 19 [10] Valencia v Villarreal [13] W 3-1
Spagna - Primera Division 12/19 18:00 18 [11] Rayo Vallecano v Valencia [10] W 0-1
Spagna - Primera Division 12/16 20:00 17 [11] Valencia v Barcellona [4] D 1-1
Spagna - Primera Division 12/08 20:00 16 [10] Getafe v Valencia [9] L 1-0
Spagna - Coppa del Re 12/05 20:00 8 Arosa v Valencia W 0-1
Spagna - Primera Division 12/02 13:00 15 [2] Girona v Valencia [9] L 2-1
Spagna - Primera Division 11/25 15:15 14 [9] Valencia v Celta Vigo [18] D 0-0
Spagna - Primera Division 11/11 20:00 13 [2] Real Madrid v Valencia [8] L 5-1
Spagna - Primera Division 11/05 15:15 12 [10] Valencia v Granada [19] W 1-0
Spagna - Coppa del Re 11/02 19:00 7 UD Logrones v Valencia W 0-2
Spagna - Primera Division 10/29 17:30 11 [6] Atletico Bilbao v Valencia [9] D 2-2
Spagna - Primera Division 10/23 19:00 10 [10] Valencia v Cadiz [15] W 2-0
Spagna - Primera Division 10/07 16:30 9 [16] Maiorca v Valencia [9] D 1-1
Spagna - Primera Division 10/01 19:00 8 [12] Real Betis v Valencia [8] L 3-0
Spagna - Primera Division 09/27 19:30 7 [6] Valencia v Real Sociedad [8] L 0-1
Spagna - Primera Division 09/23 19:00 6 [20] Almeria v Valencia [5] D 2-2
Spagna - Primera Division 09/16 14:15 5 [12] Valencia v Atletico Madrid [5] W 3-0
Spagna - Primera Division 09/02 16:30 4 [14] Alaves v Valencia [8] L 1-0

Il Valencia Club de Fútbol, noto semplicemente come Valencia, è un club calcistico spagnolo con sede nella città di Valencia, militante nella Primera División (massima serie spagnola).

Fondato nel 1919, gioca le proprie partite casalinghe all'Estadio Mestalla, impianto da circa 50.000 posti a sedere.

A livello internazionale è la quarta squadra in Spagna per numero di titoli ufficiali vinti: 5. Nella bacheca del club figurano: 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA, 2 Supercoppe UEFA e 1 Coppa Intertoto. Nella sua storia ha disputato anche due finali consecutive di UEFA Champions League, uscendo però sconfitto in entrambe le occasioni contro Real Madrid e Bayern Monaco.

A livello nazionale è la quinta squadra in Spagna per numero di titoli ufficiali vinti: 15. Nella bacheca del club figurano: 6 Primera Divisíon, 8 Copa del Rey e 1 Supercopa de España. Complessivamente il club si è aggiudicato 20 trofei ufficiali, 15 nazionali e 5 internazionali, che la rendono la quinta squadra più vincente in Spagna dietro Real Madrid (100), Barcellona (94), Athletic Club (35) e Atletico Madrid (34).

Il club è stato un membro del G-14 dal 2002 al 2008 ed è una Sociedad Anónima Deportiva dal 1992.

History

Esordi e decenni successivi

Una formazione del Valencia nel 1927

Il club fu fondato il 18 marzo 1919 con il nome di Valencia Foot-ball Club ed ebbe come primo presidente Octavio Augusto Milego Díaz che fu eletto con il lancio di una monetina. La prima partita ufficiale fu giocata in trasferta il 21 maggio 1919 contro il Valencia Gimnástico, che vinse per 1-0. Il club iniziò a disputare i campionati regionali della comunità valenciana. Il Valencia CF si trasferì nello Stadio Mestalla nel 1923 dopo aver giocato le proprie partite casalinghe nello Stadio Algirós a partire dal 7 dicembre 1919. La prima partita al Mestalla, quella tra Valencia e Castellón Castalia, terminò con il risultato di 0-0. Il giorno seguente la stessa sfida vide la vittoria del Valencia per 1-0. La squadra conquistò il Campionato Regionale nel 1923, guadagnando così per la prima volta l'accesso alla Coppa del Re.

Nel 1928 venne creato il campionato nazionale spagnolo e il Valencia iniziò a giocare nella Segunda División: vinse il campionato nel 1931 e ciò gli valse la promozione in Primera División. La guerra civile spagnola fermò l'avanzata del Valencia fino al 1941 quando il club vinse la Coppa del Re battendo in finale l'Espanyol: il club cambiò nome nell'attuale Valencia Club de Fútbol. Nella stagione 1941-1942 conquistò la Liga per la prima volta. La squadra mantenne il suo valore per diversi anni, primeggiando la Liga nelle stagioni 1943-1944 e 1946-1947 e vincendo un'altra Coppa del Re nel 1949 contro l'Athletic Bilbao.

Negli anni '50 il Valencia non riuscì a ripetere i successi del decennio precedente, anche se crebbe notevolmente il suo seguito. La ristrutturazione del Mestalla determinò un aumento della sua capienza, che passò a 45.000 spettatori, mentre in squadra arrivarono giocatori spagnoli ed esteri di grande spessore, tra cui il nazionale spagnolo Antonio Puchades e l'attaccante olandese Faas Wilkes. Nella stagione 1952-1953 il club si piazzò secondo nella Liga e nella stagione successiva vinse la Coppa del Re, conosciuta al tempo come Copa del Generalísimo.

Anni sessanta e settanta

Malgrado uno scarso rendimento in campionato agli inizi degli anni sessanta, fu proprio in questo periodo che il Valencia guadagnò i suoi primi successi europei: la Coppa delle Fiere. Arrivò in finale per tre volte consecutive: nella Coppa delle Fiere 1961-1962 batté in finale il Barcellona (6-2 e 1-1), nell'edizione 1962-1963 sconfisse i croati della Dinamo Zagabria (2-1 e 2-0) e nel 1963-1964 fu superato per 2-1 dal Real Saragozza. Nel 1967 arrivò un altro successo in Coppa del Re contro l'Athletic Bilbao. Tra il 1963 e il 1965 furono disputati i primi derby di Valencia in Primera División.

Nel 1970 fu nominato allenatore il celebre Alfredo Di Stéfano, già calciatore del Real Madrid ed eletto per due volte Pallone d'oro, capace di guidare immediatamente la sua nuova compagine alla quarta vittoria del titolo nazionale nel 1970-1971 (perse, invece, la finale di Coppa del Re contro il Barcellona). Grazie a questo successo il Valencia si qualificò per la prima volta nella sua storia alla Coppa dei Campioni, contesa tra i vari campioni nazionali dei tornei europei. Nell'edizione 1971-1972 del torneo il club valenciano raggiunse il terzo turno, dove fu estromesso dai campioni ungheresi dell'Újpest TE, mentre in patria arrivò secondo in campionato e subì una nuova sconfitta nella finale di coppa. I migliori giocatori degli anni settanta del Valencia erano il centrocampista tedesco Rainer Bonhof, l'attaccante olandese Johnny Rep e l'attaccante argentino Mario Kempes, che si laureò capocannoniere della Liga (Pichichi) per due stagioni di fila, 1976-1977 e 1977-1978. Nella stagione 1978-1979 la squadra vinse ancora la Coppa del Re e nell'annata seguente la sua prima Coppa delle Coppe, grazie ad una cavalcata in cui eliminò squadre importanti come i Rangers e il Barcellona e al successo nella finale di Bruxelles sugli inglesi dell'Arsenal ai tiri di rigore, dopo che la partita era finita 0-0. L'anno successivo vinse la Supercoppa europea battendo nel doppio confronto il Nottingham Forest di Brian Clough grazie alla regola dei gol fuori casa. Queste vittorie europee del Valencia portano la firma di Kempes.

Anni ottanta

Nel 1982 il club nominò allenatore Miljan Miljanić; la squadra si trovò al 17º posto nella Liga a sette giornate dal termine, con il rischio di cadere in Segunda División. A Miljanic subentrò Koldo Aguirre, che riuscì ad evitare la retrocessione, grazie soprattutto ai risultati favorevoli di partite che vedevano impegnate altre squadre in lotta per evitare la retrocessione. Nelle stagioni 1983-1984 e 1984-1985 la società si trovò con enormi debiti sotto la presidenza di Vicente Tormo. Il punto più basso toccato dal Valencia coincise con la retrocessione in seconda divisione verso la fine della stagione 1985-1986 (ultimo posto nella Liga), cui si accompagnarono una serie di problemi interni quali mancati pagamenti di stipendi ai giocatori e carenza di spirito di squadra. Il club retrocesse così per la prima volta, dopo 55 anni di militanza nel torneo spagnolo di prima divisione.

Il nuovo presidente Arturo Tuzón fu capace di riportare il Valencia nella Liga. Nel 1986 in panchina tornò Alfredo Di Stéfano e la squadra centrò la promozione alla fine della stagione 1986-1987. L'anno dopo, ancora sotto la guida di Di Stéfano, si concluse con il 14º posto nella Liga, nel 1989 fu acquistato l'attaccante bulgaro Luboslav Penev. La dirigenza gettò così le basi per consolidare il suo posto in prima serie arrivando secondo dietro il Real Madrid nel 1989-1990.

Anni novanta

Nella stagione 1991-1992 fu ingaggiato l'allenatore olandese Guus Hiddink, che condusse il Valencia al 4º posto nella Liga e ai quarti di finale della Coppa del Re grazie anche al contributo della stella Romário. Nel 1992 il Valencia divenne una Sociedad Anónima Deportiva (SAD). Hiddink lasciò il proprio ruolo nel 1993.

Nel 1994 divenne allenatore il brasiliano Carlos Alberto Parreira, fresco campione del mondo 1994 con la Nazionale brasiliana. La campagna-acquisti del Valencia fu di primo piano: il portiere spagnolo Andoni Zubizarreta, l'attaccante russo Oleg Salenko, anch'egli protagonista ai Mondiali 1994, e jugoslavo Predrag Mijatović. Ciononostante la squadra deluse e Parreira fu sostituito da José Manuel Rielo. Neanche questi riuscì a portare i risultati attesi, malgrado si potesse avvalere dell'aiuto di uno staff di livello, composto da Luis Aragonés e Jorge Valdano, e di giocatori importanti quali il brasiliano Romário e gli argentini Claudio López e Ariel Ortega, nel 1995 il Valencia raggiunse la finale di Coppa del Re dove fu sconfitto dal Deportivo La Coruña mentre l'anno successivo terminò la Liga al secondo posto dietro l'Atlético Madrid.

Héctor Cúper, artefice di due finali europee consecutive nei primi anni duemila

Fu l'allenatore italiano Claudio Ranieri a interrompere il digiuno di trofei che durava da 19 anni, vincendo la Coppa del Re nel 1999 grazie al supporto di giocatori come Adrian Ilie, Gaizka Mendieta, Santiago Cañizares, Kily González, Jocelyn Angloma e Amedeo Carboni. Nella stagione seguente sulla panchina del Valencia arrivò l'argentino Héctor Cúper, che nel 1999-2000 vinse la Supercoppa di Spagna e condusse la squadra alla finale di Champions League dopo aver eliminato la Lazio nei quarti e il Barcellona in semifinale, perdendo per 3-0 contro il Real Madrid a Parigi. Nel 2000-2001 il club si ripeté, raggiungendo la finale di Champions League eliminando nell'ordine Arsenal e Leeds United, ma contro il Bayern Monaco a Milano fu nuovamente sconfitta, questa volta ai rigori.

Anni duemila

Rafael Benítez, vincitore di due campionati e una Coppa UEFA alla guida del club

Nel 2001 Mendieta fu venduto alla Lazio per 47 milioni di euro e Cúper firmò con l'Inter e fu sostituito da Rafa Benítez, che nel 2001-2002 portò a Valencia il titolo di Liga dopo 31 anni. La squadra vinse ancora la Liga nella stagione 2003-2004, mettendo in bacheca il secondo titolo di prima divisione in tre anni e accompagnando al successo nazionale la vittoria in Coppa UEFA dopo aver sconfitto nella finale di Göteborg l'Olympique Marsiglia per 2-0. Nella stagione 2004-2005 il Valencia di Ranieri, tornato sulla panchina della squadra nell'estate 2004, nonostante la vittoria della Supercoppa UEFA sul Porto per 2 - 1 rese al di sotto delle aspettative, come testimonia il 7º posto finale in campionato, che qualificò comunque la squadra per la Coppa Intertoto (conclusa al secondo posto), progressivamente arrivarono giocatori come David Villa, David Silva, Patrick Kluivert e Vicente. Nell'annata successiva, sotto la guida dell'ex giocatore del Valencia Quique Sánchez Flores, il club riconquistò un posto tra le migliori formazioni d'Europa qualificandosi per la Champions League grazie al 3º posto nella Liga. Nell'edizione 2006-2007 del massimo torneo calcistico continentale raggiunse i quarti di finale, dove fu eliminata dal Chelsea.

Nell'annata successiva, dopo un avvio al di sotto delle attese, il 29 ottobre 2007 Flores è stato esonerato e sostituito temporaneamente da Óscar Rubén Fernández, che ha poi lasciato il posto a Ronald Koeman. Il tecnico olandese il 16 aprile 2008 ha conquistato la Coppa del Re battendo nella finale di Madrid il Getafe con il punteggio di 3-1, ma ciò non ha evitato il suo esonero, avvenuto il 21 aprile visto il preoccupante 15º posto in classifica, con 2 soli punti di vantaggio sulla zona retrocessione. La squadra ha comunque ottenuto la salvezza, piazzandosi al decimo posto.

Per il Valencia il 2008-2009 è al di sotto delle attese. La stagione comincia con la sconfitta in Supercoppa di Spagna contro il Real Madrid per 6-5. Il rendimento della formazione allenata da Unai Emery in campionato consente di ottenere il sesto posto, valido per la qualificazione alla nuova Europa League.

È la crisi finanziaria a preoccupare maggiormente i sostenitori del club. Alla fine della stagione il presidente Vicente Sorian, incapace di vendere, come promesso, il Mestalla per ridare fiato alle casse societarie, si dimette. La giunta, diretta dal consigliere delegato Javier Gómez, vara un aumento di capitale di 92 milioni di euro e rende pubblico un debito di 547 milioni di euro.[senza fonte] Il 7 giugno è eletto un nuovo consiglio di amministrazione, con Manuel Llorente Martín come presidente.[senza fonte] Per superare la grave crisi il club intraprende un piano di praticabilità che comprese tra l'altro la vendita di David Villa al Barcellona per 40 milioni di euro.

I successivi tre campionati vengono chiusi al terzo posto, con il Valencia che centra sempre la qualificazione alla Champions League.

Anni duemiladieci

Deportivo de La Coruña vs. Valencia CF.

Nella stagione 2011-2012 il Valencia, dopo l'eliminazione dalla Champions League ai gironi, giunge fino alle semifinali dell'Europa League, dove è eliminato dai connazionali dell'Atlético Madrid, poi vincitori del trofeo. Nello stesso anno si classifica quinto in campionato, accedendo dunque alla medesima competizione europea per l'annata seguente.

Nell'estate del 2012 si interrompe il rapporto tra il Valencia ed Emery. A quest'ultimo subentra Mauricio Pellegrino, fortemente voluto dal presidente Llorente in contrasto con la dirigenza e il consiglio di amministrazione. A dicembre, dopo un avvio di stagione deludente, Pellegrino è esonerato e sostituito da Ernesto Valverde, che conduce il Valencia alla qualificazione europea, ma non alla Champions League. In Champions League il Valencia supera il girone, ma è eliminato agli ottavi di finale dai francesi del Paris Saint-Germain.

La crisi finanziaria che attanaglia il club nei mesi seguenti porta alle dimissioni di Manuel Llorente. Gli subentra Amadeo Salvo, mentre Valverde è avvicendato, nel giugno 2013, da Miroslav Đukić, che prima della fine dell'anno lascia il posto a Juan Antonio Pizzi. Il nuovo tecnico conduce il Valencia all'ottava piazza nel campionato 2013-2014. Il Valencia giunge inoltre fino alle semifinali dell'Europa League, dove viene eliminato dai connazionali del Siviglia, poi vincitori del trofeo.

Peter Lim, maggior azionista del Valencia CF dal 2014

Nel febbraio 2014 parte l'asta per l'acquisto del Valencia, che il 17 maggio si conclude con il passaggio del club all'imprenditore singaporiano Peter Lim di Meriton Holding Ltd., che acquista il 70% della società per 420 milioni di euro. L'imprenditore rileva ufficialmente il club nell'ottobre 2014.

L'ambizioso proprietario non lesina investimenti nella campagna acquisti dell'estate 2014, rifondando l'organico per riportare il Valencia in UEFA Champions League. Il nuovo allenatore è il portoghese Nuno Espírito Santo, che viene messo alla guida di una squadra con 15 volti nuovi e un'età media molto contenuta (23,6 anni), la più bassa del campionato. Viene firmato un contratto con Adidas e vengono ripensate le strategie di marketing del club. Sul campo il Valencia si comporta bene, arrivando addirittura a condurre la Liga e mantenendosi comunque sempre in posizioni valide per una qualificazione europea. La squadra, avvantaggiata dall'assenza dell'impegno sul fronte europeo, disputa un ottimo campionato. La difesa è solida e ha in Nicolás Otamendi e Shkodran Mustafi i suoi cardini e in José Luis Gayà un ottimo prospetto; il portiere Diego Alves è uno dei migliori del campionato; Daniel Parejo è uno dei centrocampisti-rivelazione della Liga. Rinforzato dall'arrivo, a gennaio, di Enzo Pérez, il Valencia conclude la Liga quarto, imbattuto con le prime sette della classifica ad eccezione del Barcellona. Si qualifica così alla Champions League per l'annata seguente.

Il 1º luglio 2015 il presidente esecutivo Amadeo Salvo si dimette per contrasti con l'allenatore, che gode della totale fiducia del presidente e del suo collaboratore, l'agente Jorge Mendes. Il Valencia, chiamato al salto di qualità, non mantiene le attese sul campo. Privo del leader difensivo Otamendi, ceduto al Manchester City, il sodalizio valenciano delude ed Espírito Santo è esonerato nel corso della stagione per far spazio a Gary Neville, ma la squadra non migliora il suo rendimento e continua a lottare per non retrocedere. In Coppa del Re arriva in semifinale, dove subisce una goleada contro il Barcellona. Nel gennaio 2016 diviene assistente di Neville Paco Ayestarán, che il 30 marzo, dopo la quarta sconfitta in cinque partite, prende il posto dell'inglese sulla panchina valenciana, con la squadra tredicesima nella Liga. Con tre vittorie in otto giornate il Valencia agguanta il dodicesimo posto, chiudendo una tribolata stagione con la salvezza.

Ayestarán è sorprendentemente confermato per la stagione seguente, partita con cessioni importanti (André Gomes, Mustafi e Paco Alcácer). Dovendo coprire un ampliamento di capitale di 100 milioni, Lim non investe nella campagna acquisti e la giovane rosa del Valencia fatica nella Liga 2016-2017, incassando molti gol. Dopo quattro sconfitte consecutive Ayestarán lascia il posto, all'inizio di ottobre, all'italiano Cesare Prandelli, ma il cambio non serve ad invertire la rotta. Il 30 dicembre, dopo 8 partite (1 vittoria, 3 pareggi e 4 sconfitte), Prandelli si dimette, chiedendo la rescissione del contratto perché non sarebbe stato accontentato in sede di campagna acquisti invernale. Gli subentra Voro, con la squadra al diciassettesimo posto, in piena zona retrocessione. I risultati con il nuovo tecnico migliorano, fino a portare il Valencia al dodicesimo posto finale.

Nella stagione 2017-2018 il Valencia, sotto la guida di Marcelino e sospinto dai gol di Santi Mina, Rodrigo e Simone Zaza, si piazza quarto, a soli tre punti dal Real Madrid terzo, qualificandosi così per la UEFA Champions League con due giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato.

Nella stagione seguente il Valencia si piazza quarto in campionato e si aggiudica la Coppa di Spagna battendo in finale il Barcellona per 2-1 allo Stadio Benito Villamarín di Siviglia. Impegnato nella fase a gruppi di Champions League, chiude al terzo posto il girone con Juventus, Manchester Utd e Young Boys, con un bilancio di 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte (entrambe contro la Juventus). Passato in Europa League, elimina ai sedicesimi di finale il Celtic, agli ottavi il Krasnodar e ai quarti i connazionali del Villarreal, per poi subire l'eliminazione in semifinale contro l'Arsenal.

Dopo tre giornate del campionato 2019-2020, il tecnico Marcelino viene esonerato a seguito di contrasti con il presidente Lim per alcune scelte di mercato. Lo rimpiazza Albert Celades. In Champions League il Valencia vince il girone davanti a Chelsea, Ajax e Lilla, per poi essere eliminato agli ottavi dall'Atalanta, mentre in campionato una spirale negativa che allontana il club dal quarto posto, unita a frizioni tra tecnico e giocatori, conduce, a sei giornate dal termine del torneo, all'esonero di Celades, rimpiazzato da Voro.

Anni duemilaventi

La stagione 2020-2021 sarà anche peggiore, col Valencia a più tratti molto vicino alla zona retrocessione e con molte critiche dai tifosi, anche se con 43 punti, a +9 sull'Huesca terz'ultimo, riusciranno a salvarsi. Nel 2022 il club perde la finale di Coppa del Re contro il Betis. Nella stagione 2022-2023 il Valencia ha concluso il campionato in sedicesima posizione, rischiando di retrocedere fino all’ultima giornata, ma alla fine ha avuto la meglio per 2 punti sul Valladolid, riuscendo a salvarsi.

Il Valencia Club de Fútbol, noto semplicemente come Valencia o col nome storico di Valenza, è una società calcistica spagnola con sede a Valencia, nella comunità autonoma Valenciana. Milita in Primera División, la massima serie del campionato spagnolo di calcio.

Fondato nel 1919, il Valencia è uno dei club più titolati della Spagna, avendo vinto sei campionati nazionali, otto Coppe di Spagna, una Supercoppa di Spagna, due Coppe delle Fiere, due Supercoppe UEFA, una Coppa UEFA e due Coppe dei Campioni.

Il Valencia gioca le proprie partite casalinghe allo stadio di Mestalla, che ha una capacità di 49.430 spettatori. I colori sociali del club sono il bianco e il nero.

Il Valencia è una delle squadre più seguite in Spagna e ha una grande tifoseria in tutto il mondo. Il club è noto per il suo gioco offensivo e spettacolare, che ha fatto sì che venisse soprannominato "La Che".

Il Valencia è una delle squadre più importanti della Liga spagnola e ha una lunga storia di successi. Il club ha vinto il suo primo campionato nazionale nel 1942 e da allora ha vinto altri cinque titoli, l'ultimo dei quali nel 2004. Il Valencia ha anche vinto otto Coppe di Spagna, l'ultima delle quali nel 2019.

Il Valencia è una squadra molto competitiva anche a livello europeo. Il club ha vinto due Coppe delle Fiere, due Supercoppe UEFA, una Coppa UEFA e due Coppe dei Campioni. Il Valencia è stata la prima squadra spagnola a vincere la Coppa dei Campioni, nel 1962, e ha vinto di nuovo il trofeo nel 2000.

Il Valencia è una squadra molto amata dai suoi tifosi e ha una lunga storia di successi. Il club è uno dei più importanti della Spagna e ha una grande tifoseria in tutto il mondo.