Spagna - Primera Division 04/12 19:00 31 [8] Real Betis v Celta Vigo [17] W 2-1
Spagna - Primera Division 03/31 14:15 30 [3] Girona v Real Betis [7] L 3-2
Spagna - Primera Division 03/17 17:30 29 [17] Rayo Vallecano v Real Betis [7] L 2-0
Spagna - Primera Division 03/10 20:00 28 [7] Real Betis v Villarreal [12] L 2-3
Spagna - Primera Division 03/03 15:15 27 [4] Atletico Madrid v Real Betis [6] L 2-1
Spagna - Primera Division 02/25 15:15 26 [7] Real Betis v Atletico Bilbao [5] W 3-1
UEFA Conference League 02/22 17:45 636 Dinamo Zagabria v Real Betis D 1-1
Spagna - Primera Division 02/18 20:00 25 [6] Real Betis v Alaves [12] D 0-0
UEFA Conference League 02/15 20:00 636 Real Betis v Dinamo Zagabria L 0-1
Spagna - Primera Division 02/09 20:00 24 [18] Cadiz v Real Betis [8] W 0-2
Spagna - Primera Division 02/04 17:30 23 [8] Real Betis v Getafe [10] D 1-1
Spagna - Primera Division 01/27 20:00 22 [15] Maiorca v Real Betis [9] W 0-1
Spagna - Primera Division 01/21 17:30 21 [9] Real Betis v Barcellona [4] L 2-4
Spagna - Primera Division 01/13 20:00 20 [8] Real Betis v Granada [19] W 1-0
Spagna - Coppa del Re 01/06 19:00 5 Alaves v Real Betis L 1-0
Spagna - Primera Division 01/03 18:15 19 [18] Celta Vigo v Real Betis [7] L 2-1
Spagna - Primera Division 12/21 18:00 18 [7] Real Betis v Girona [1] D 1-1
Spagna - Primera Division 12/17 15:15 17 [6] Real Sociedad v Real Betis [7] D 0-0
UEFA Europa League 12/14 20:00 6 [1] Real Betis v Glasgow Rangers [2] L 2-3
Spagna - Primera Division 12/09 15:15 16 [7] Real Betis v Real Madrid [1] D 1-1
Spagna - Coppa del Re 12/06 18:00 8 Villanovense v Real Betis W 1-2
Spagna - Primera Division 12/03 15:15 15 [20] Almeria v Real Betis [7] D 0-0
UEFA Europa League 11/30 17:45 5 [3] Sparta Praga v Real Betis [1] L 1-0
Spagna - Primera Division 11/26 20:00 14 [7] Real Betis v Las Palmas [11] W 1-0
Spagna - Primera Division 11/12 17:30 13 [15] Siviglia v Real Betis [7] D 1-1
UEFA Europa League 11/09 20:00 4 [1] Real Betis v Aris Limassol [4] W 4-1
Spagna - Primera Division 11/04 15:15 12 [7] Real Betis v Maiorca [16] W 2-0
Spagna - Coppa del Re 11/01 19:30 7 CD Hernan Cortes v Real Betis W 1-12
Spagna - Primera Division 10/29 13:00 11 [9] Real Betis v Osasuna [11] W 2-1
UEFA Europa League 10/26 16:45 3 [2] Aris Limassol v Real Betis [4] W 0-1

Wikipedia - Real Betis Balompié

Il Real Betis Balompié, meglio noto come Betis, è una società calcistica spagnola con sede nella città di Siviglia. Milita nella Primera División, la massima divisione del campionato spagnolo.

Fondato nel 1907 con il nome di Sevilla Balompié, nel 1914 assunse la denominazione di Betis, il nome latino del fiume Guadalquivir, che attraversa l'Andalusia. I colori sociali sono il bianco e il verde, mentre lo stemma sovrappone due “B” (di Betis e Balompié) ed è sormontato da una corona, simbolo di cui si fregiano le società sportive alle quali re Alfonso XIII di Spagna lo permise, da cui l'appellativo Real.

Nel suo palmarès conta una Primera División (1934-1935) e tre Coppa del Re (1976-1977, 2004-2005 e 2021-2022).

History

Origini e primi anni: 1907-1929

Pagina 36 del Libro de Registro del Gobierno Civil, su cui sono iscritti il Real Betis Balompié e il Sevilla Football Club

Nel 1907 un gruppo di studenti della Escuela Politécnica (situata nella calle Cervantes) che tenevano corsi preparatori in vista della carriera militare e per medicina, fondarono il Sevilla Balompié, che dal 1904 giocava a calcio. Si trattava della seconda squadra di calcio di Siviglia, dato che fonti della stampa attestano l'esistenza di partite del Siviglia. Tra questi studenti c'erano diversi gruppi di fratelli, gli Hermosa, Wesolousky, Castillo, Cascales e Gutierrez. Le prime magliette erano biancoazzurre.
Il primo presidente fu Juan del Castillo Ochoa, il primo allenatore, che era anche il capitano della squadra fu nel 1914 Manuel Ramos Asencio.

La sede sociale tra il 1907 e il 1909 fu nella calle Alfonso XII, nel 1910 fu spostata nella calle Federico de Castro e nel 1912 nella calle Jeronimo Hernandez, dove rimase fino al 1914.

Quel gruppo di giovani scelse un nome che evitasse l'espressione inglese foot ball, perciò coniarono la parola balompié che è diventata la carta d'identità del club.
Il 1º febbraio 1909 il club fu iscritto nel registro del Governo Civile.

Nel 1910 il Balompié vinse la prima edizione della Coppa di Siviglia, vinse questo torneo anche negli anni successivi fino al 1913. In quegli anni partecipò anche alla Coppa di Andalusia e fu invitato alla Coppa del Re, ma per motivi economici rinunciò a partecipare. La competizione fu poi vinta dall'Athletic Bilbao.

Una formazione del 1913

Nel 1909 in seguito a una scissione del Sevilla Football Club nacque la squadra del Betis Football Club. Eladio García de la Borbolla membro della giunta direttiva del Sevilla Football Club decise di dimettersi e fondare una propria squadra. Nel 1914 il Sevilla Balompié dopo aver vinto di nuovo la Coppa di Siviglia si fuse con questa nuova squadra assumendo il nome di Real Betis Balompié, nome che la squadra ha ancora oggi. Il titolo di Real era già posseduto dal Betis fin dal 1909, nel 1913 tuttavia la società era stata sciolta e ricreata l'anno seguente dalla famiglia Borbolla, che riuscì comunque ad ottenere il titolo onorifico dal re Alfonso XIII di Spagna.

La fusione dei 2 club fu approvata il 6 dicembre 1914 dalla giunta direttiva del Sevilla Balompié e due giorni dopo da quella del Betis Football Club.

Nel mese di agosto del 1915, il governatore civile di Siviglia, Severo Nuñez, approvò gli statuti della nuova società e il cambio di nome del club assorbente. In questo modo, l'autorità civile stabilì che la fusione era nella forma dell'assorbimento mantenendo a tutti gli effetti la continuità giuridica della prima società.

Il Sevilla Balompié apportò alla nuova società la maggior parte dei giocatori, il palmarès, i tifosi e il campo di gioco, che dal 1913 era il Campo de las tablas verdes, mentre il Betis FC apportò principalmente il titolo di Real.
Il nuovo club continuò a essere conosciuto come il Balompiè e i suoi tifosi come balompedistas fino agli anni trenta quando iniziarono a farsi strada le denominazioni di Betis per la squadra e di beticos per i suoi tifosi.

Il processo di assorbimento e non di fusione tra le due società provocò che alcuni dei soci del Real Betis Football Club guidati da Antonio Gutiérrez e Rafael García de la Borbolla, in disaccordo con la nuova società fondarono una nuova società con il nome di Betis Football Club, nel 1915. Questa nuova società sparì poco tempo dopo.

Dopo essersi proclamati Campioni di Siviglia nel 1915, il Betis iniziò una lenta decadenza che lo portò quasi a scomparire, era il periodo del professionismo mascherato e la squadra non aveva la possibilità di pagare i calciatori che volevano stipendi sempre maggiori. Più di una decina dei suoi migliori giocatori, in poco tempo, se ne andò.

Nel 1924 il Betis, grazie a vari fondatori che tornarono dopo alcuni anni al club (Castillo, Wesolousky, Hermosa, Fernández Zúñiga, Cascales e altri), migliorò nei risultati, vincendo la Coppa Spencer nel 1926 e la Coppa di Andalusia nel 1928.

Quando venne costituita la Liga, il Real Betis Balompié era un club consolidato sotto vari profili però il primo anno fu iscritto al campionato di Segunda División con inizio il 17 febbraio del 1929, era comunque tra le squadre più accreditate ad essere promosse in Primera División.

1930-1947: Età d'oro e declino

All'inizio degli anni 30 i tifosi iniziarono a sostituire i termini Balompié e balompedista con Betis e betico per indicare la squadra e i suoi giocatori. La squadra in questo periodo scrisse alcune delle pagine più belle della sua storia. In meno di 10 mesi il Betis arrivò ad essere la prima squadra del sud a raggiungere la finale della Coppa del Re e il 3 aprile del 1932, a 25 anni dalla nascita vinse il titolo di seconda divisione.
Per questo il Betis, senza la dicitura Real durante la Seconda repubblica spagnola, fu la prima squadra dell'Andalusia a essere promossa in prima divisione.

Una volta promosso, fece una squadra che nel campionato 1934-1935 riuscì a vincere il titolo. L'allenatore era Patrick O'Connell, la formazione era la seguente: Urquiaga, Areso, Aedo, Peral, Gómez, Larrinoa, Adolfo, Lecue, Unamuno, Timimi, Saro. Della rosa facevano parte anche Caballero, Rancel, Valera ed Espinosa.

Il 28 aprile 1935, durante la festa principale di Siviglia, la Feria de Abril, il Betis, vincendo a Santander contro il Racing de Santander per 5-0 ottenne il titolo di campione di Spagna; la festa negli stand della fiera fu indimenticabile.

L'anno successivo, fedele alla sua storia fatta di alti e bassi, il Betis passò dalla cima all'abisso; la squadra campione fu smantellata: 3 dei migliori calciatori furono venduti per far fronte alla difficile situazione economica, altri 4 furono lasciati liberi. Il colpo peggiore venne dalla guerra civile che lasciò il club senza calciatori: tra quelli che restarono nella zona nord della Spagna e quelli che andarono al fronte, soltanto Peral e Saro restarono di quelli che solo 15 mesi prima avevano conquistato la vittoria nel campionato.

Le conseguenze della guerra civile furono disastrose per il Betis, che, inoltre non sfruttò una norma che permetteva di ritardare il ritorno alle competizioni per i club che avevano avuto gli stadi utilizzati per necessità belliche, e tornò alle competizioni già dalla stagione 1939-1940.
In conseguenza di questo il 28 aprile 1940, esattamente 5 anni dopo la vittoria del campionato, la squadra retrocesse. Due anni dopo riuscì ad essere promosso per poi retrocedere nel 1943. Il ritorno in prima divisione avverrà soltanto 15 anni dopo. Il punto più basso della storia del club fu raggiunto il 13 aprile 1947 proprio nel luogo dove aveva raggiunto il punto più alto, quando dopo essere stato sconfitto 4-1 a Santander retrocesse in terza divisione.

1947-1958: Gli anni del "manquepierda"

Difficilmente si può capire cos'è il Betis senza menzionare i 7 anni durante i quali giocò nella terza divisione, perché fu allora che il club e i suoi tifosi si formarono un'identità che li accompagna fino ai giorni nostri. Secondo molti autori, questa identità è la sua alma, che si trova in un'espressione che negli anni Cinquanta destò la simpatia di tutta Spagna: ¡Viva er Beti manque pierda! (Viva il Betis nonostante perda).

Il poeta Joaquín Romero Murube descrisse quei tempi e quell'espressione con le seguenti parole: "Il Betis si costruì un morale indistruttibile a prova di sconfitte... però invece di adottare questa inesplicabile rinuncia che abbiamo applicato, per nostra disgrazia, a tante avversità -quella di stringerci le spalle invece di stringerci il cuore-, il Betis, dopo l'ecatombe, combatteva ogni pomeriggio con maggiore entusiasmo per la conquista della sua gloria".

Dal 1958 al 1966

Il presidente Manuel Ruiz Rodríguez lasciò la guida del club non potendo assicurare un futuro economicamente forte e gli subentrò l'ex presidente Benito Villamarin. Durante la sua guida che fu di luci e ombre, il Betis risalì nella massima serie nella stagione 1958-59. Nel 1960 destò scalpore la vendita del giocatore più rappresentativo di allora, ossia Luis del Sol, al Real Madrid per circa 6.500.000 di pesetas. Tale cessione non arrestò l'ascesa in campo nazionale del Betis che culminò col raggiungimento, nella stagione 1963-64, del 3º posto (miglior piazzamento dal 1935) nella liga spagnola vinta quell'anno dallo stesso Real Madrid. Quell'annata il Betis disputò i propri incontri casalinghi all'Heliópolis Estadio, acquistato due anni prima. Dalla stagione successiva iniziò nuovamente un periodo di crisi per il Betis Siviglia: in Europa il cammino nella Coppa delle Fiere si concluse al primo turno contro i francesi del Rennes, il campionato finì con un dodicesimo posto, raggiungendo la salvezza solamente grazie alla differenza reti nei confronti del Real Murcia, l'annata fu contraddistinta dall'improvvisa morte dell'allora tecnico Andrés Aranda avvenuta durante prepartita dell'incontro con il Real Zaragoza. Il posto di allenatore dopo questa fu allora affidato a Ernesto Pons, che però al termine della stagione non venne confermato. La stagione 1964-1965 fu anche l'ultima annata di Benito Villamarín come presidente della squadra sivigliana che, ancora scosso per ciò che era successo ad Aranda, decise di lasciare la presidenza a suo fratello Avelino Villamarín Prieto col quale si aprì ufficialmente un periodo di crisi profondo per la squadra sivigliana. Il Betis chiuse infatti la stagione 1965-1966 all'ultimo posto della Liga collezionando in tutto solamente sette vittorie.

1966-1977: morte di Villamarín e nuova risalita

La morte di Benito Villamarín il 15 agosto 1966, ha causato una crisi interna. Andrés Gaviño gli succedette alla presidenza, senza che alle elezioni ci fosse alcuno sfidante; come primo atto della propria presidenza cercò di acquistare dal Real Madrid il portiere Vicente, apparentemente senza darne notizia al Consiglio direttivo del club. Tale operazione aumentò il clima di tensione all'interno del club che culminarono con Gaviño che rassegnò le proprie dimissioni da presidente il 6 settembre 1966. Al posto ed è provvisoriamente fu scelto come presidente José María Doménech, che sarà poi sostituito da Julio de la Puerta.

L'inizio in campionato è altalenante, come allenatore venne scelto Luis Bello il quale ben presto si trovò al centro di molte critiche a causa dei punti persi in casa. Alla sedicesima ha perso 0-3 contro Castellón e presentò le sue dimissioni, lasciando Betis al settimo posto in classifica.

Dopo poche partite in panchina Valera Pepe, il presidente Julio de la Puerta viaggi a Madrid, e raggiunge un accordo con Antonio Barrios, stella dell'Ascensione nel 1958. Tuttavia, l'alternanza di vittorie-sconfitte record è mantenuta fino alla diabetici guadagno delle ultime quattro partite di campionato consecutive, ottenendo un posto per contestare la Promozione della Salita al CF Granada.

Il pareggio contro la squadra sono stati eccezionali Cármenes positivamente, perché ha battuto le due parti, per 2 a 0 a Eliopoli e da 0 a 1 nel comune di Alhambra, evidenziando il ritorno eguagliare le prestazioni del veterano Betis portiere Campillo.

1977-1986: Successo in Coppa del Re e in Europa

Il 25 giugno 1977 Betis sfidò l'Athletic Bilbao allo stadio Vicente Calderón di Madrid, nella finale di Coppa del Re. La partita finì 2-2, con il Betis che poi vinse 8-7, dopo ben 21 rigori. Questo rese fantastica un'ottima stagione in cui il club giunse quinto in campionato. Dopo questo trionfo, il Betis giocò la Coppa delle Coppe. Dopo aver sbaragliato il Milan con un 3-2 complessivo nel primo turno, il Betis ha raggiunto i quarti di finale dove ha perso contro la Dynamo Mosca. Nonostante questa buona prestazione in Europa, i biancoverdi concludono il campionato con la retrocessione. L'anno dopo il Betis raggiunse la promozione, seguita da un buon periodo. Le successive tre stagioni ha ottenuto tre sesti posti, con qualificazione in coppa UEFA nel 1982 e nel 1984. Il 1982 ha visto il Betis uscire al primo turno subendo una sonora sconfitta contro il Benfica, mentre nel 1984 uscì di nuovo al primo turno, questa volta ai rigori contro l'Universitatea Craiova.Durante l'estate del 1982, lo stadio Benito Villamarín ha ospitato due partite dei mondiali del 1982, e fu anche teatro del famoso 12-1 della nazionale spagnola contro Malta, sufficiente a qualificarsi per gli europei del 1984. Nel 1986 il Betis perse la finale della Coppa di Lega spagnola, contro il Barcellona.

1986-2007: Crisi economica, Lopera e i successi di Serra Ferrer

Deportivo de La Coruña vs. Betis

Il Betis conobbe un periodo di promozioni e retrocessioni fino al 1992, quando fu costretto a rispettare nuove regole, cioè coprire un capitale sociale di 1.200 milioni di pesetas, circa il doppio di quello di tutte le squadre di prima e seconda divisione, nonostante si trovasse in seconda divisione.

In soli tre mesi i tifosi sborsarono 400 milioni di pesetas, un equivalente del 60-100% della maggior parte delle squadre di massima divisione, e il vicepresidente Manuel Ruiz de Lopera divenne azionista di maggioranza quando la squadra evitò la retrocessione in terza serie.

Dopo altre tre stagioni in seconda divisione, sotto la guida di Lorenzo Serra Ferrer il Betis tornò in massima serie per la stagione 1994-1995, e raggiunse il terzo posto finale, qualificandosi per la Coppa UEFA.

In Europea il Betis eliminò il Fenerbahçe (4-1 complessivo) e il Kaiserslautern (4-1) prima di perdere contro il Bordeaux poi finalista (3-2). Nel 1997, trent'anni dopo aver vinto il trofeo per la prima volta, il club tornò a disputare la finale della Coppa del Re, di nuovo a Madrid, anche se questa volta al Santiago Bernabéu. Perse per 2-3 contro il Barcellona, dopo i tempi supplementari.

Il tecnico Serra Ferrer approdò al Barcellona e fu sostituito da Luis Aragonés, che rimase alla guida del club andaluso per una sola stagione, conducendo il club all'ottava posizione in campionato e ai quarti di finale nella Coppa delle Coppe, dove la squadra perse con un punteggio complessivo di 2-5 contro i futuri campioni del Chelsea.

Aragonés fu sostituito da Javier Clemente. Nell’agosto del 1998 il club andaluso concluse uno degli affari più importanti della propria storia. Investì, infatti, una cifra considerevole sul talentuoso brasiliano Denílson, versando nelle casse del San Paolo l'equivalente di 63 miliardi di lire (21,5 milioni di sterline) e completando il trasferimento più costoso della storia. Malgrado l’innesto del brasiliano, la squadra scivolò all'undicesimo posto e fu eliminata in Coppa UEFA dal Bologna nel terzo turno. Nelle successive due stagioni il Betis ebbe molti allenatori, retrocesse e fu promossa ai play-off dopo aver concluso il campionato al sesto posto, con Juande Ramos al timone.

Ramos lasciò il club dopo appena una stagione e fu rimpiazzato da Víctor Fernández, che guidò la squadra ad un ottavo e ad un nono posto in campionato e al terzo turno della Coppa UEFA 2002-2003 (eliminazione contro l'Auxerre, 1-2 complessivo).

Dopo due anni Fernández lasciò la squadra e fu sostituito dal rientrante Serra Ferrer, che condusse la formazione biancoverde al quarto posto nella massima serie. Vinse anche la Coppa del Re 2004-2005, battendo in finale al Vicente Calderón di Madrid l'Osasuna per 2-1 e sollevando il trofeo dopo 28 anni.

Nel 2005-2006 i biancoverdi diventarono la prima squadra andalusa a competere nella Champions League, dove raggiunsero la fase a gironi dopo aver eliminato il Monaco nell'ultimo turno preliminare (3-2 complessivo). Sorteggiato nel Gruppo G, nonostante una vittoria per 1-0 in casa contro il Chelsea, il club andaluso alla fine si piazzò terzo nel girone, venendo "retrocesso" in Coppa UEFA, dove fu eliminato agli ottavi dalla Steaua Bucarest (0-0 in trasferta, 0-3 in casa).

2007-2009: Dal centenario alla retrocessione

Nel 2007 il Betis celebrò il proprio centenario. Per celebrare l'evento il 9 agosto il club affrontò il Milan campione d'Europa, battendolo per 1-0 con un gol di Mark González su calcio di rigore. Sette giorni dopo vinse a Cadice il Trofeo Ramón de Carranza, battendo in finale il Real Saragozza ai tiri di rigore dopo aver eliminato in semifinale il Real Madrid.

L'estate 2007 segnò un profondo cambiamento nella rosa, con 8 nuovi acquisti e 14 partenze. Dal 2007 al 2009 si alternarono sulla panchina del Betis quattro allenatori.

Nel 2008-2009, dopo il pari casalingo per 1-1 contro il Real Valladolid, la squadra, giunta 18ª nella Liga, retrocesse in Segunda División.

Il 15 giugno 2009 anche Rafael Gordillo, del Sol, Hipólito Rincón, Julio Cardeñosa, parteciparono alla manifestazione di protesta per chiedere a Ruiz de Lopera di mettere in vendita la sua quota di maggioranza (il 54% delle azioni del club).

Il Betis che batté per 3-1 il Barcellona (senza tuttavia eliminarlo) nel ritorno dei quarti di finale della Coppa del Re 2010-2011

2009-2012: Tra promozioni e retrocessioni

Nel 2009-2010 il Betis si piazzò quarto in seconda serie. Nel frattempo Ruiz de Lopera fu indagato per frode. Il 7 luglio 2010, una settimana prima dell'inizio del processo a suo carico, cedette il 94% delle sue azioni a Bitton Sport, gruppo di proprietà di Luis Oliver, per soli 16 milioni di euro.

La risalita nella Liga avvenne al termine della stagione 2010-2011, iniziata con quattro vittorie consecutive prima della sconfitta in casa dell'Albacete, che rimase l'unica sino alla tredicesima giornata. Il Betis mantenne la vetta della classifica sino ad un periodo negativo coinciso con quattro sconfitte consecutive dalla 21ª alla 24ª giornata, che fecero scendere la squadra al terzo posto. La vetta fu riguadagnata alla 30ª giornata e, in via definitiva, dalla 33ª. Con il primo posto in seconda divisione dopo 42 giornate il Betis, sospinto dai gol di Rubén Castro, autore di 27 marcature, ottenne la promozione. Nella stessa stagione il Betis uscì ai quarti di finale di Coppa del Re contro il Barcellona, da cui fu sconfitto per 5-0 al Camp Nou prima di batterlo per 3-1 in casa.

Sotto la guida di Pepe Mel il Betis iniziò la stagione 2011-2012 della Liga con quattro vittorie in quattro partite. Alla fine si piazzò al 13º posto.

2012-: Esperienze in Europa e vittoria della Coppa del Re

Nel 2012-2013 arrivò il settimo posto e la qualificazione all'Europa League, la prima nelle coppe europee dopo sette anni. In Coppa del Re il Betis fu eliminato ai quarti di finale dall'Atlético Madrid poi vincitore del trofeo.

Il capitano Joaquín (a destra) prima di una gara di Europa League contro lo Zenit San Pietroburgo nel febbraio 2022

Nel 2013-2014 la squadra disputò l'Europa League, dove superò lo Jablonec nel play-off e, come seconda classificata, il girone con Olympique Lione, Vitória Guimarães e Rijeka, per poi eliminare Rubin ai sedicesimi e cadere agli ottavi di finale contro i concittadini del Siviglia ai tiri di rigore. Nella stessa stagione non riuscì, tuttavia, ad evitare la retrocessione in seconda serie, avvenuta con tre giornate di anticipo. Il ritorno nella Liga fu in tal caso immediato: la squadra si piazzò seconda nel campionato di Segunda División 2014-2015 e Rubén Castro fu autore di 32 gol.

Nel 2015-2016 il Betis si classificò decimo nella Liga e l'anno dopo quindicesimo; mentre l'annata 2017-2018 fu chiusa al sesto posto in campionato, con qualificazione alla fase a gironi di UEFA Europa League 2018-2019.

Nel 2018-2019 gli spagnoli non andarono oltre il decimo posto in campionato, finendo a soli 3 punti dalla zona europea, mentre in Europa League, inseriti nel girone con Milan, Olympiakos e F91 Dudelange, chiusero al primo posto il raggruppamento con 12 punti, prima di essere eliminati ai sedicesimi di finale dal Rennes. Nel 2020-2021 il sesto posto garantì la qualificazione all'Europa League 2021-2022, dove venne inserito nel gruppo G, concluso al secondo posto dietro Bayer Leverkusen e davanti a Celtic e Ferencváros. Nella fase a eliminazione diretta dopo aver battuto lo Zenit San Pietroburgo (2-3; 0-0) viene eliminato agli ottavi di finale dall'Eintracht Francoforte (1-2; 1-1). In ambito nazionale, invece, la squadra vinse la Coppa del Re battendo in finale il Valencia ai tiri di rigore.

In campionato la squadra bianco-verde si classifica al 5º posto (miglior piazzamento dal 2004-2005) qualificandosi per l'Europa League.

Il Real Betis Balompié, comunemente noto semplicemente come Betis o Real Betis, è una squadra di calcio spagnola con sede a Siviglia, in Andalusia. Fondato nel 1907, il club gioca le sue partite casalinghe allo stadio Benito Villamarín, che ha una capacità di 60.720 spettatori. Il Betis compete nella Liga, la massima divisione del calcio spagnolo, dove ha vinto un titolo nel 1935.

Il Betis è uno dei club più titolati dell'Andalusia, avendo vinto due Coppe di Spagna e due Supercoppe di Spagna. A livello internazionale, il club ha raggiunto le semifinali della Coppa delle Coppe UEFA nel 1997.

I colori sociali del Betis sono il verde e il bianco. Il club ha una lunga rivalità con il Siviglia, l'altra squadra di calcio di Siviglia. Le due squadre si affrontano nel derby di Siviglia, uno dei derby più accesi del calcio spagnolo.

Il Betis ha una serie di giocatori famosi, tra cui Joaquín, Sergio Canales, Nabil Fekir e Borja Iglesias. Il club è allenato da Manuel Pellegrini.

Il Real Betis è una squadra di calcio molto popolare in Spagna e ha una grande tifoseria. Il club è noto per il suo stile di gioco offensivo e per la sua atmosfera allo stadio.