Risultati

Italia - Serie D 05/12 14:00 2 Pavia v San Marino Calcio L 0-1
Italia - Serie D 05/05 13:00 34 Pavia v Vigor Carpaneto D 1-1
Italia - Serie D 04/28 13:00 33 Mezzolara v Pavia W 1-2
Italia - Serie D 04/18 13:00 32 Pavia v Lentigione D 0-0
Italia - Serie D 04/14 13:00 31 San Marino Calcio v Pavia W 0-1
Italia - Serie D 04/07 13:00 30 Pavia v US Pergolettese D 0-0
Italia - Serie D 03/31 13:00 29 Modena v Pavia L 2-0
Italia - Serie D 03/24 13:30 28 Pavia v ASD Adrense 1909 L 0-1
Italia - Serie D 03/17 13:30 27 Desenzano Calvina v Pavia L 2-0
Italia - Serie D 03/03 13:30 26 Pavia v ASD Sasso Marconi L 0-3
Italia - Serie D 02/24 13:30 25 Pavia v US Fiorenzuola L 0-2
Italia - Serie D 02/17 13:30 24 Reggio Audace FC v Pavia L 3-0

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 1 1 1
Wins 0 0 1
Draws 0 0 0
Losses 1 1 0
Goals for 0 0 2
Goals against 1 1 1
Clean sheets 0 0 0
Failed to score 1 1 0

L'Associazione Calcio Pavia 1911 S.S.D. a r.l., meglio nota come Pavia, è una società calcistica italiana con sede nella città di Pavia. Milita in Eccellenza, la quinta divisione del campionato italiano.

Fondata nel 1911 con la denominazione Associazione Calcio Pavia, nel corso dei decenni ha più volte mutato assetto sociale, incorrendo in scioglimenti, rifondazioni e fusioni. La corrente società è stata costituita nel 2016 per subentrare alla previgente Pavia Football Club, estromessa dai campionati nazionali al termine dell'annata 2015-2016 a seguito di inadempienze economiche e amministrative.

Nel corso della sua storia, la squadra pavese vanta quattro partecipazioni al campionato nazionale di Serie B (ultima delle quali nella stagione 1954-1955). Il palmarès include inoltre le vittorie di un campionato di Seconda Divisione, di un campionato di Serie C e di due campionati di Serie C2. Dal 1919 al 1922 ha disputato tre stagioni in Prima Categoria, l'allora massima serie del campionato calcistico.

Il colore sociale è l'azzurro. Disputa le partite di casa allo stadio Pietro Fortunati.

Attualmente occupa il 111ª posto per la classifica perpetua della Serie B e il 76ª della graduatoria per la tradizione sportiva dei club calcistici secondo i criteri della FIGC.

History

Le origini del calcio a Pavia e la fondazione del club (1911)

Nel 1907 il football sbarca a Pavia con la fondazione della Goliardica, squadra nata intorno alla locale università; l'iniziativa non fu particolarmente seguita e durò quattro anni; la società sportiva nacque il 3 novembre 1911 con il nome di Pavia Football Club. Già alla costituzione la società contava più di trenta soci e fu nominato Presidente Emilio Piatti. Durante i primi mesi di vita il Pavia giocò solo partite amichevoli, delle quali ricordiamo le vittorie contro il Varese e contro il Savoia . Fautori dell'inizio della saga calcistica pavese sono Emilio Piatti, Achille Pecci e Giovanni Ferrari che danno vita al Pavia F.B.C. La prima partita di cui si ha notizia è una vittoria ai danni del Casteggio per 3-0. Tuttavia, per ragioni economiche, si provvede quasi subito alla fusione con la Società Ginnastica Pavese ed al conseguente cambio di nome in Società Ginnastica Pavese - Sezione Calcio, nel 1912.

La fusione dura una sola stagione: partiti alcuni giocatori per la leva obbligatoria nella primavera 1913, la società si sfalda e l'attività calcistica langue. Staccatasi dalla Società Ginnastica Pavese e costituito un nuovo direttivo con il ragionier Cartasegna, l'avvocato Ferrari ed il ragionier Bianchi, la società ritorna alla vecchia denominazione Pavia F.B.C. iscrivendosi ai campionati lombardi FIGC. Rimediato un campo di fortuna, non rispondente agli standard prescritti per l'iscrizione alla Promozione, si è costretti a partire dalla Terza Categoria e dopo una vittoria all'esordio (4-0 all'Ausonia Pro Gorla) si perdono tutte le rimanenti partite comprese quelle a cui il Pavia è costretto a dare forfait a causa della partenza per la leva militare di alcuni dei migliori giocatori. Il 22 marzo 1914 sul campo di Piazza d'Armi, in amichevole, il Pavia viene sconfitto dalla seconda squadra dell'Internazionale per quattro reti a tre. Terminato il primo marzo il campionato, Mario Calcagni dona alla società il terreno in località San Giuseppe che dopo appena 40 giorni vede sorgere lo Stadium. Viene inaugurato il 13 settembre 1914 con due gare amichevoli: in apertura si gioca Pavia-Enotria (1-2) e a seguire Internazionale-Genoa (2-2). L'avvenimento richiama la folla delle grandi occasioni.

Dalla promozione in Prima Categoria al secondo dopoguerra (1914-1957)

Nel 1914 gli azzurri vengono ammessi al campionato di Promozione 1914-1915, grazie all'ottimo impianto sportivo omologato e alla garanzia di una notevole solidità finanziaria. La vittoria del torneo permette l'accesso in Prima Categoria. Dopo aver superato il girone eliminatorio per le finali, con la prima guerra mondiale alle porte ed alcuni giocatori già sul piede di partenza per il fronte, il Pavia precede in classifica l'Ausonia Pro Gorla e sbarca nella massima divisione calcistica. Passeranno, però, quattro anni prima di vedere il rinnovato A.C. Pavia tornare a calcare i campi di gioco, a causa della sosta forzata dei campionati per il conflitto mondiale.

Nel 1919 inizia l'avventura in Prima Categoria e, dopo due anni a buoni livelli, nel 1922 arriva la retrocessione, seguita nel 1924 dalla caduta in Terza Divisione regionale e dal definitivo e mesto ritiro dall'attività agonistica. Dopo un periodo di crisi, nel 1919 spuntano i nero-verdi dell'Arduino F.C., decisi a tenere alto il nome di Pavia nel mondo del pallone. Partiti dal campionato provinciale U.L.I.C., di successo in successo e rilevato il titolo sportivo del defunto Pavia (nel 1927), cambiando nome in Arduino Pavia F.C., giungeranno fino alla Seconda Divisione.

Il Pavia della stagione 1953-1954 con indosso la maglia granata sfoggiata nel secondo dopoguerra

Accanto all'Arduino nasce anche la S.S. Vittoria (maglia rosso-verde), sempre militante in Terza Divisione ed infine ammessa alla Seconda Divisione quando ormai la fusione tra le due compagini cittadine era praticamente decisa: è il 1928 quando torna a chiamarsi Pavia F.B.C.. Dal 1929 al 1935 la società è guidata dal presidente Angelo Nicolato. Gli obiettivi sono ambiziosi e l'approdo in Serie B nel 1933 ne è la prova; il campionato cadetto si rivela però troppo oneroso e nel 1935, per la seconda volta, nel pieno svolgimento del campionato, gli azzurri lasciano il mondo del calcio. A placare la sete di calcio giocato della città arriva, nel 1936-1937, l'Associazione Calcio Pavese Luigi Belli (maglia bianco-nera), che si stabilisce in Serie C fino al 1942 quando, a seguito della fusione con i cugini del Dopolavoro Aziendale Vittorio Necchi (famosa ditta produttrice di macchine per cucire), con la nuova denominazione di A.C. Pavia, si iscrive al campionato di Serie C 1942-1943.

Passando attraverso la seconda guerra mondiale ed il Torneo Benefico Lombardo 1944-1945, ritorna in Serie C, adottando le celebri maglie granata. Arrivano gli anni del cav. Piero Fortunati e, nel 1953, anche la promozione in Serie B. Due campionati vedono i granata nella serie cadetta, prima del ritorno in Serie C. Tuttavia, dapprima avviene la retrocessione e il successivo 11 settembre 1957 l'A.C. Pavia si ritira dal campionato di Serie C per inadempienze economiche e si scioglie, venendo radiata dai ruoli federali FIGC.

Dalla rifondazione del 1957 alla crisi degli anni novanta

Il calcio pavese rinasce a fine settembre 1957 con l'Unione Sportiva Pro Pavia che si affilia alla Lega Regionale Lombarda, fornendo le dovute garanzie per iscriversi al campionato di Prima Divisione 1957-1958.

Nel 1959 si aggiunge l'Associazione Sportiva Pavia, ridenominazione di un previgente club locale, mentre l'US Pro Pavia ritocca la sua ragione sociale in Football Club Pavia. Le due squadre si ritrovano nella neoistituita Prima Categoria, e nel 1960 convengono di unire gli sforzi procedendo alla fusione che permette all'Associazione Calcio Pavia di disputare la Prima Categoria 1960-1961. Bisognerà aspettare sei anni per rivedere il Pavia in Serie D: gli azzurri superano sul filo di lana l'Asti, ma la permanenza è molto breve, dato che l'annata successiva la società di via Alzaia si ritrova in Promozione dopo un campionato deludente. Le difficoltà, anche a livello societario dopo l'addio del cav. Fortunati, non mancano ma, con l'arrivo al timone di Mario Migliorini, si comincia ad intravedere uno spiraglio di luce.

Il Pavia della stagione 1986-1987 nella sua tradizionale divisa azzurra

Con il nuovo presidente ed il suo staff, nel campionato 1976-1977 arriva la promozione in Serie D, seguita l'anno dopo dal salto in Serie C che, proprio in quell'anno, si trasformerà in Serie C2. Gli azzurri trovano una loro dimensione e si stabilizzano nella nuova categoria; nella stagione 1983-1984, sotto la presidenza Riboni ed ai comandi del allenatore Villa, la squadra conquista la Serie C1, precedendo il Piacenza dopo un duello durato tutto l'arco del campionato. Il primo anno di permanenza nella nuova categoria si conclude a metà classifica, ma il secondo segna la retrocessione ed il ritorno in Serie C2. Gli azzurri ci riprovano e centrano la rivincita al primo colpo: solo l'Ospitaletto di Gigi Maifredi sopravanza gli azzurri, ma la seconda piazza significa ritorno immediato nelle terza serie nazionale. La stagione seguente è travagliata e solamente un gol di Ricky Massara alla Reggiana nell'ultima giornata di campionato sancisce la salvezza.

In estate il presidente Achilli viene squalificato a vita dalla FIGC con l'accusa di aver corrotto un giocatore del Fano in occasione della vittoriosa trasferta degli azzurri sul campo dei granata. Alla squadra vengono comminati cinque punti di penalizzazione, che ne sanciscono l'ennesima retrocessione. In Serie C2, fuori gioco da ogni carica ufficiale Achilli, ricopre il ruolo di presidentessa la moglie Giusy — una prima volta assoluta nel calcio professionistico italiano —: dopo un discreto quarto posto, arriva ancora la promozione dopo il secondo posto alle spalle del Siena, tra le cui riserve figura un giovanissimo Moreno Zocchi. L'ennesimo ritorno in C1 vede gli azzurri subire solo due sconfitte, rimediate nelle ultime due giornate di campionato da Venezia e Chievo, che impediscono al Pavia di approdare alla Coppa Italia insieme alle società di Serie A e B. L'anno successivo è agli antipodi del precedente: la squadra è rivoluzionata ed i pezzi migliori vanno in Serie A e B. Il risultato è un penultimo posto che rispedisce il sodalizio di via Alzaia in Serie C2.

Giusy Achilli, presidente del Pavia dal 1988 al 1994 e prima donna a ricoprire tale ruolo nel calcio professionistico italiano

È l'inizio del declino. Dopo tre deludenti campionati vissuti a metà classifica, arriva la mazzata della retrocessione in Serie D dopo ben 18 anni passati tra i professionisti. Arriva provvidenziale il ripescaggio, ma, dopo qualche giornata in testa alla classifica, la squadra inizia un veloce declino. Si decide tutto ai play-out ed a sorridere è la Solbiatese, che condanna gli azzurri ai dilettanti e, stavolta, senza il salvagente del ripescaggio. Nel frattempo ad Achilli, emigrato a Livorno con una massiccia dote di giocatori pavesi, è subentrato Walter Rampini, che prende in mano una situazione societaria complicata. Nell'ultima partita del Campionato Nazionale Dilettanti 1997-1998 contro l'Atletico Sirio, gli azzurri affondano: il gol di Facchetti non è sufficiente ed i sardi passano per 2-1. Il Pavia retrocede così in Eccellenza.

Gli anni duemila

Si riparte da zero ed il rischio di sparire è quanto mai concreto: a salvare la situazione ci pensa la famiglia Calisti. Vengono ripianati i debiti ed il primo risultato concreto è la vittoria nel campionato di Eccellenza. Il compito di rifondare la squadra viene affidato a Marco Torresani, allenatore cremonese già vincitore a Fiorenzuola, Legnano e Montichiari, e al direttore sportivo pavese Massimo Londrosi. Il primo anno nel Campionato Nazionale Dilettanti vede l'arrivo di Omar Nordi, che diventerà il recordman di reti segnate in maglia azzurra. Il secondo posto è il prologo alla stagione dell'anno seguente: gli azzurri, con il trio Rossini-Nordi-La Cagnina, dominano la stagione ed in soli tre anni ritornano tra i professionisti.

L'obiettivo dichiarato per la stagione 2001-2002 è la promozione in Serie C1: dopo aver sfiorato i play-off al primo tentativo, la squadra di Torresani conquisterà l'obiettivo nella stagione seguente. Tuttavia la permanenza in terza serie durerà soltanto una stagione. La squadra viene comunque ripescata in Serie C1. Il Pavia chiuderà la Serie C1 2004-2005 al terzo posto in classifica, centrando la qualificazione ai play-off. In semifinale gli azzurri eliminano il Grosseto ma in finale verranno sconfitti dal Mantova, che vincerà sia la partita d'andata che quella di ritorno. L'anno successivo, nonostante una squadra profondamente rinnovata, gli uomini di Torresani riescono a centrare ancora una volta i play-off. Avversario è il Monza di Sonzogni: all'andata della semifinale un gol di Veronese illude gli azzurri, che verranno ripresi nel finale. Nella gara di ritorno si imporranno i brianzoli. Da ricordare, durante il campionato, la doppia sfida contro il Genoa, retrocesso dalla Serie B per illecito sportivo; nella gara d'andata al Ferraris i grifoni s'impongono per 1-0 mentre la gara di ritorno finisce a reti inviolate.

Nella stagione 2006-2007, nonostante l'esonero dopo nove anni di panchina di Marco Torresani, succeduto da Massimo Morgia e dal tecnico della Berretti Amedeo Mangone, i lombardi retrocedono in Serie C2, rischiando anche il ritorno fra i dilettanti nella stagione seguente. Gli azzurri riusciranno a salvarsi eliminando nel doppio confronto dei play-out la Caravaggese. Decisiva, nel match di andata, la rete di Emanuele Giaccherini.

Nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2008-2009, la squadra viene penalizzata di sei punti per una svista della società che, nell'acquisto di Michele Menicozzo, centrocampista prelevato dall'Alghero, non si accorge che il giocatore, in stato di diffida, era stato ammonito durante l'ultima giornata del campionato precedente. Deve quindi saltare una partita per squalifica. La pena non viene però scontata, essendo Menicozzo sempre in campo o in panchina. I primi ad accorgersene sono i trentini del Mezzocorona che, in occasione della gara contro il Pavia della terza giornata di ritorno, fanno ricorso al giudice sportivo che annulla la partita infliggendo agli azzurri uno 0-3 a tavolino. Altri cinque punti di penalizzazione vengono poi aggiunti alla pena. I lombardi tuttavia guadagneranno la salvezza all'ultima giornata.

Al termine della stagione 2008-2009, il Pavia Calcio sperimenta un avvicendamento al vertice: il socio di minoranza della famiglia Calisti, Pierlorenzo Zanchi, diviene azionista di maggioranza e presidente del club. I Lombardi chiudono il campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2009-2010 al quinto posto, qualificandosi per i play-off. Gli accoppiamenti decisi dai sorteggi assegnano agli azzurri lo Spezia, secondo in classifica, e battuto in campionato 2-0 al Fortunati. Nonostante ciò, i liguri si impongono per 1-0 nella gara d'andata giocata in Lombardia. Nella gara di ritorno lo Spezia si imporrà con lo stesso risultato.

Gli anni duemiladieci: dall'acquisizione cinese al fallimento

Ad agosto il Pavia viene ripescato per occupare posti lasciati vuoti da alcune società fallite che militavano nella ex Serie C1, riuscendo quindi a risalire in Prima Divisione dopo tre anni di assenza. I lombardi vengono inseriti nel girone A della Lega Pro Prima Divisione 2010-2011. A marzo la squadra si ritrova in zona play-out. Dopo la sconfitta rimediata sul campo del Ravenna, viene esonerato l'allenatore Gianluca Andrissi ed al suo posto subentra l'allenatore della Berretti ed ex capitano della squadra Benito Carbone, alla sua prima esperienza sulla panchina di una prima squadra. Carbone esordisce con una vittoria interna contro il Pergocrema. Tuttavia, la sconfitta sul campo del Südtirol condanna i pavesi ai play-out. All'ultima giornata, però, il Ravenna, piazzato appena sopra la zona a rischio, riceve sette punti di penalizzazione e di conseguenza viene costretto a disputare i play-out in luogo del Pavia, che supera la squadra romagnola di una posizione e si salva così all'ultimo momento.

Ancora prima dell'inizio del campionato successivo, l'allenatore Benny Carbone lascia l'incarico per tentare un'avventura in Serie B sulla panchina del Varese. In sua sostituzione viene chiamato Manuele Domenicali, che verrà esonerato alla nona giornata in seguito ad una serie di prestazioni deludenti. Al suo posto viene chiamato Rosario Pergolizzi. Dopo cinque sconfitte consecutive, anche Pergolizzi sarà costretto alle dimissioni, sostituito in panchina da Claudio Sangiorgio, sostituito a sua volta da Giorgio Roselli, che riuscirà a traghettare gli azzurri alla disputa dei play-out. L'avversario di turno è la SPAL, regolata nel doppio confronto, grazie al quale i pavesi riescono a raggiungere la salvezza. La stagione 2012-2013 riparte con alcuni punti fermi rispetto alla precedente. In panchina è confermato Giorgio Roselli. Il Pavia, dopo aver concluso al quinto posto il girone d'andata, termina all'11º posto con 40 punti, a -11 dalla zona play-off e a +2 da quella play-out.

Il campionato di Lega Pro Prima Divisione 2013-2014 non prevede retrocessioni in Seconda Divisione, a causa della riforma che prevede la riorganizzazione del calcio professionistico in una terza serie nazionale unica dalla stagione successiva. La squadra azzurra viene rivoluzionata: della rosa dell'anno precedente rimangono pochi calciatori. Inoltre Roselli viene sostituito come allenatore da Alessio Pala. Nonostante tre avvicendamenti in panchina, gli azzurri terminano il torneo all'ultimo posto in classifica. A febbraio, nel frattempo, il presidente Zanchi aveva manifestato l'intenzione di cedere la società.

Il 4 luglio 2014 Pierlorenzo Zanchi ufficializza la vendita della squadra al cinese Xiadong Zhu, presidente del fondo Pingy Shanghai Investment. Al termine della stagione 2014-2015 il Pavia si piazza terzo in campionato, dopo una lotta con Bassano e Novara, raggiungendo i play-off, ma venendo eliminato dal Matera al primo turno, dopo essere inizialmente passato in vantaggio.

L'anno successivo il Pavia si piazza al nono posto in classifica, ma di lì a poco la proprietà cinese annuncia il disimpegno: il club passa, per la cifra simbolica di un euro, nelle mani dell'imprenditore romano Alessandro Nuccilli, che non riesce a completare l'iscrizione al campionato di Lega Pro 2016-2017. L'A.C. Pavia viene pertanto radiata dalla FIGC ed estromessa dai campionati nazionali; il fallimento societario viene irrogato dal Tribunale di Pavia nel successivo mese di ottobre.

Gli anni difficili nel dilettantismo

Preso atto della fine delle attività del vecchio sodalizio, nell'estate 2016 il sindaco di Pavia Massimo Depaoli ottiene dalla FIGC il diritto di fondare una nuova società, denominata Football Club Pavia 1911 Società Sportiva Dilettantistica, che eredita la tradizione sportiva azzurra. Dopo una fase iniziale in cui la presidenza viene retta ad interim dal sindaco stesso, a capo del sodalizio arrivano Cristina Rasparini e Giacomo Brega, imprenditori nel settore tessile, coadiuvati da Tiziano Pacchiarotti, titolare di un'impresa edile.

Fallita la domanda d'iscrizione al campionato di Serie D, il rifondato club azzurro riparte dall'Eccellenza, venendo ammesso in sovrannumero al girone A.

Affidato alla guida tecnica di Francesco Buglio, il "nuovo Pavia" si colloca stabilmente ai vertici del proprio girone, lottando fino all'ultima giornata per il primo posto e l'accesso diretto in Serie D (infine perso per soli 2 punti in favore dell'Arconatese); avendo tuttavia un vantaggio superiore ai 9 punti nei confronti del Verbano (terzo classificato), la squadra azzurra entra direttamente alla fase nazionale dei play-off promozione. Dopo aver superato il Vado in semifinale, il Pavia si assicura il passaggio di categoria aggiudicandosi la finale contro il Calcio Romanese: il doppio confronto si risolve in un pareggio interno e una vittoria esterna a Romano di Lombardia, decisa dalle reti di Bertocchi e Carollo.

Tra giugno e luglio 2017 la società incontra delle difficoltà legate alla gestione dello stadio Pietro Fortunati, il cui manto erboso (rimasto a lungo privo di cure nell'estate 2016 dopo il fallimento della società ex-cinese) si presenta ormai gravemente danneggiato, impedendo di giocarvi al meglio e in condizioni di sicurezza. In aggiunta, scaduta la deroga temporanea con cui il club aveva ottenuto in usufrutto gratuito l'arena un anno prima, il municipio pavese presenta al F.C. Pavia 1911 una proposta di rinnovo della concessione, oltre alla quale si richiede il pagamento del canone di gestione e delle bollette arretrate per la stagione 2016-2017, per un totale di 63.600 euro circa. Ne nasce un braccio di ferro tra società e comune, con la prima che lamenta un eccessivo rincaro delle tariffe rispetto alla convenzione vigente col "vecchio Pavia" fallito nel 2016 (nonché difficoltà legate a interruzioni dell'erogazione di elettricità allo stadio), mentre il sindaco Depaoli ribatte di aver semplicemente formalizzato degli atti legalmente dovuti, offrendo alla società ogni possibile agevolazione sul piano economico-gestionale. L'accordo viene infine raggiunto l'11 luglio, allorché la presidente Rasparini paga gli arretrati legati alla stagione precedente, mantenendo la gestione dello stadio pavese per un altro anno nelle mani del F.C. Pavia 1911, che può così iscriversi tranquillamente alla Serie D. Ai primi di agosto vengono quindi avviati i lavori di rizollatura dello stadio Fortunati, finanziati direttamente dal club.

Inserito nel girone A del campionato di Serie D 2017-2018, il Pavia, affidato alla guida tecnica di Omar Nordi, già artefice della vittoria dello scudetto Allievi Nazionali Lega Pro 2015-2016, mostra un rendimento altalenante e si attesta nelle zone medio-basse della classifica, trovandosi a volte anche in zona play-out/retrocessione; una maggiore continuità di risultati nel girone di ritorno consente comunque agli azzurri di centrare la salvezza diretta con una giornata d'anticipo sulla fine della stagione regolare, grazie alla vittoria per 1-0 ottenuta il 29 aprile 2018 nel derby provinciale con l'OltrepoVoghera. Giocatore determinante si rivela l'attaccante Massimo Ganci, capocannoniere della rosa pavese con 16 reti (fra cui quella decisiva per il mantenimento della categoria).

Nell'estate 2018 l'imprenditore italo-americano Massimiliano Pincione, ex patron del Grosseto, si presenta in cordata con alcuni soci per rilevare la società; dopo alcuni mesi di trattative, l'offerta d'acquisto (quantificata dai proponenti in 300.000 euro) viene respinta dal gruppo dirigente, che non la ritiene sufficientemente solida.

Per la stagione 2018-2019, la compagine azzurra viene inserita nel girone D della massima serie dilettantistica e, al posto di Omar Nordi, accasatosi al Sondrio neopromosso, la società nomina Patricio D'Amico. Nella prima fase di campionato la squadra mostra un buon andamento, insediandosi stabilmente nelle posizioni di vertice, inanellando tuttavia, sul finire del girone di andata, una serie di risultati negativi che relegano la compagine sul fondo della classifica. La situazione culmina, dunque, con l'esonero dell'allenatore, che viene sostituito da Alessandro Sisti, tecnico della Juniores, il quale, senza riuscire ad invertire il trend negativo, viene a sua volta sostituito da Ernestino Ramella; la gestione del tecnico pavese è fallimentare, al punto che, dopo sole 4 giornate, decide di dimettersi dall'incarico, portando alla quarta nomina stagionale, ossia quella di Daniele Di Blasio, azionista societario di minoranza, che rileva un Pavia a rischio retrocessione. Nel corso della sua permanenza, pur avendo a disposizione poche giornate, Di Blasio riesce ad evitare dapprima il declassamento diretto ed a qualificarsi, poi, ai play-out nella miglior posizione possibile. L'avversario di turno è il San Marino, che si impone 0-1 al Fortunati, condannando così i padroni di casa al ritorno, a soli due anni dalla promozione, nella massima categoria regionale.

Dopo la retrocessione in Eccellenza, seguono tre stagioni complicate per il Pavia, che per due volte si trova a metà classifica (piazzandosi all'undicesimo e al settimo posto) e nel 2021-2022 rischia finanche la retrocessione in Promozione, evitata solo grazie alla vittoria ai play-out contro il BaSe 96 Seveso, sconfitto per 1-3 all'andata e per 2-1 al ritorno. L'anno seguente gli azzurri tornano ai vertici, ma si trovano la strada sbarrata dalla Vogherese, che dopo un testa a testa li sopravanza e centra la risalita in Serie D, mentre il Pavia esce dai play-off promozione già nel turno regionale per mano dell'Oltrepò Broni.

IL SETTORE GIOVANILE

Con il ritorno dello storico marchio A.C. PAVIA 1911 la società si è subito riattivata per rifondare il settore giovanile, riportando allo Stadio Fortunati nel giro di 3 stagioni 16 squadre giovanili .

Per quanto riguarda le categorie dell'agonistica sono tornate nel giro di poco tempo nei campionati Regionali, attività di base e la scuola calcio rappresentano le basi per il futuro della società che dalla stagione 2021/2022 è stata anche inserita prima nelle scuola calcio riconosciute di primo livello e poi nel 3 livello ex scuola calcio Elite. Una nota di merito va al segretario Mirko Sturini per aver seguito in prima persona tutti i passaggi per il riconoscimento. il settore giovanile ad oggi conta quasi 370 iscritti.

Il Pavia Calcio 1911 è una società calcistica italiana con sede nella città di Pavia, in Lombardia. Milita nel campionato di Serie D.

La società è stata fondata nel 1911 e ha disputato per molti anni i campionati di Serie C e Serie B. Ha raggiunto la Serie A per la prima volta nella stagione 1935-1936, ma è retrocessa immediatamente. Ha partecipato ad altre due stagioni di Serie A, nel 1947-1948 e nel 1952-1953.

Il Pavia ha vinto la Coppa Italia Serie C nel 1984-1985 e nel 2003-2004. Ha vinto anche la Supercoppa di Serie C nel 2004.

I colori sociali del Pavia sono il bianco e l'azzurro. Lo stadio di casa è lo stadio comunale Pietro Fortunati, che ha una capacità di 5.000 spettatori.

Il Pavia è soprannominato "i bianchi azzurri" o "i pavesi". La tifoseria è nota per essere molto calorosa e appassionata.

Tra i giocatori più famosi che hanno indossato la maglia del Pavia ci sono Roberto Pruzzo, Gianfranco Zigoni, Beppe Furino e Sandro Mazzola.