L'Hamburger Sport-Verein, o HSV, noto però in italiano più semplicemente come Amburgo, è una società polisportiva tedesca con sede ad Amburgo. Fondata nel 1887, è la più antica della nazione, dopo il Monaco 1860. La sezione calcistica milita in Zweite Bundesliga, la seconda divisione del campionato tedesco di calcio, e gioca le partite casalinghe al Volksparkstadion, che può contenere 57.000 spettatori. Fino alla stagione 2017-18 è stata, per lungo tempo, l'unica squadra sempre presente in Bundesliga, retrocedendo per la prima volta al termine della stessa, dopo 54 anni e 261 giorni, cioè 55 campionati consecutivi.

Tra le squadre più prestigiose nel panorama calcistico tedesco, vanta la vittoria di sei titoli nazionali, tre Coppe di Germania e due Coppe di Lega. A livello internazionale si è aggiudicata una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e due Coppe Intertoto. Fa parte del gruppo di squadre che hanno disputato almeno una finale nelle principali coppe europee disputate fino al 2020-2021 (Coppa dei Campioni-UEFA Champions League, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA-Europa League).

History

Gli albori

È il 29 settembre 1887 quando due società sportive di Amburgo, il Der Hohenfelder Sportclub e il Wandsbek-Marienthaler Sportclub, si uniscono per formare lo Sports Club Germania. Questo sodalizio, dedito inizialmente solo all'atletica comincia ad interessarsi al calcio a partire dal 1891. La squadra inizia presto ad ottenere successi a livello locale, e nel 1900 diventa anche uno dei membri fondatori della Federazione calcistica tedesca.

L'Hamburger Sport-Verein nasce invece il 2 giugno 1919, quando al Germania si uniscono altri due club cittadini, l'Hamburger FC e l'FC Falke. La nuova società, nota in Italia semplicemente come Amburgo, assume come data di fondazione quella del Germania, e adotta anche i suoi stessi colori sociali: il blu, il nero e il bianco.

Gli anni venti e i primi successi

Norimberga - Amburgo 2-0, finale del campionato 1923-1924

L'Amburgo comincia a vincere con una certa regolarità il campionato della Germania settentrionale, evento che garantisce agli anseatici l'accesso alla fase nazionale. Qui la squadra raggiunge la finale al secondo tentativo, nella stagione 1921-1922; questo anche grazie anche ai gol di Otto Harder, spesso capocannoniere in carriera nonché uno dei migliori calciatori ad aver mai indossato la maglia del club. Però la sfida, che viene disputata contro il Norimberga vincitore delle ultime due edizioni, termina sul 2-2 anche dopo i tempi supplementari. È quindi necessario rigiocare la partita, ma durante la ripetizione gli avversari rimangono in soli sette uomini; l'arbitro deve sospendere da regolamento la gara, che si trova sul punteggio di 1-1. In un primo momento la Federazione assegna il titolo all'Amburgo, ma in seguito una serie di ricorsi fanno ritornare l'organismo sui suoi passi, tanto che alla fine il campionato 1922 si conclude senza alcun vincitore.

L'Amburgo non deve comunque attendere molto per festeggiare il suo primo successo: l'anno successivo, infatti, raggiunge nuovamente la finale, che questa volta si conclude con la vittoria per 3-0 sull'Union Oberschöneweide. Il secondo titolo arriva invece cinque anni dopo, nella stagione 1927-1928, quando ad essere sconfitto per 5-2 nell'ultimo atto è l'Hertha Berlino. Un'altra finale era stata raggiunta anche nel campionato 1923-1924, e si era sempre disputata contro il Norimberga; questa volta gli avversari avevano però vinto per 2-0.

Gli anni in Gauliga e in Oberliga

Nel 1933 nella Germania nazista viene creata la Gauliga, campionato anch'esso composto da molti gironi regionali. Questo non è un periodo di grandi successi per l'Amburgo, che raggiunge al massimo la semifinale nazionale nella stagione 1937-1938 e in quella successiva. Il club ottiene tuttavia successi a livello locale, conquistando la Gauliga Nordmark nel 1937, nel 1938, nel 1939 e nel 1941; un successivo frazionamento del gruppo porta il club a giocare nella Gauliga Hamburg, che gli anseatici vincono nel 1945.

Nel dopoguerra l'Amburgo diventa la prima squadra tedesca ad andare in tour negli Stati Uniti dopo la fine della seconda guerra mondiale; intanto però la città anseatica diventa parte della neonata Germania Ovest, dove il campionato viene naturalmente riorganizzato. Il club viene inserito nell'Oberliga Nord, una delle cinque massime divisioni nazionali del periodo; qui conquista tutte le edizioni del torneo tranne due, quella del 1949 e quella del 1954. Proprio in quest'ultimo anno la nazionale tedesca, di cui fanno parte anche Fritz Laband e anche Josef Posipal, diventa campione del mondo in Svizzera. Di questo Mondiale rimane celebre la finale, passata alla storia come miracolo di Berna, e Posipal è uno dei giocatori che scendono in campo in questo incontro.

Uwe Seeler nel 1968

Intanto nel 1953 l'Amburgo aveva iniziato a giocare al Volksparkstadion; probabilmente però l'avvenimento più importante dell'anno era stato il debutto in prima squadra del sedicenne Uwe Seeler. Costui, soprannominato Uns Uwe, il nostro Uwe, è infatti considerato uno dei migliori centravanti di tutti i tempi. In questo periodo l'Amburgo raggiunge per la prima volta la finale della DFB-Pokal nell'edizione 1955-1956, anche se è sconfitto dal Karlsruhe. Nelle due stagioni successive il club raggiunge altrettante finali, questa volta nel campionato nazionale; anche qui è però battuto, prima dal Borussia Dortmund, poi dallo Schalke 04.

Gli anseatici tornano a vincere una finale del campionato nazionale dopo trentadue anni, nella stagione 1959-1960: questa volta ad essere sconfitto è il Colonia, col risultato di 3-2. I tedeschi vengono poi eliminati dal Barcellona nella semifinale nella successiva Coppa dei Campioni, ma gli spagnoli hanno la meglio solo dopo tre incontri. Nel 1963 viene conquistata invece la prima DFB-Pokal: ad essere battuto nell'ultimo atto è il Borussia Dortmund, col punteggio di 3-0.

L'ingresso in Bundesliga e la prima finale europea

L'Amburgo partecipa così alla Coppa delle Coppe 1963-1964, dove sconfigge il Barcellona negli ottavi ma viene fermato nei quarti. Intanto però ad inizio stagione era cambiata la formula del massimo campionato tedesco: d'ora in avanti le migliori squadre nazionali avrebbero giocato tutte insieme in un unico girone all'italiana, la Bundesliga. A questa prima edizione avevano poi preso parte sedici squadre provenienti dalle cinque Oberligen, e naturalmente i successi nella Nord erano stati sufficienti all'Amburgo per garantirsi un posto nella neonata competizione. Qui però, anche se Seeler diventa subito capocannoniere, la squadra fatica ad ottenere risultati soddisfacenti, scivolando anzi presto nella metà inferiore della graduatoria dopo l'iniziale sesto posto del 1964.

Milan - Amburgo 2-0, finale della Coppa delle Coppe 1967-1968

Comunque, nonostante i risultati non esaltanti in campionato, gli anseatici raggiungono nel 1967 la finale della DFB-Pokal, dove vengono però battuti 4-0 dal Bayern Monaco. Partecipano comunque ugualmente alla Coppa delle Coppe 1967-1968: i bavaresi hanno infatti appena vinto il trofeo continentale, e vi accedono quindi di diritto. E proprio in questa manifestazione l'Amburgo raggiunge per la prima volta una finale europea, che si disputa il 23 maggio 1968 a Rotterdam. L'avversario è il Milan di Nereo Rocco, che alla fine riesce a conquistare il trofeo grazie alla doppietta realizzata da Kurt Hamrin.

L'Amburgo, nel quale si distingue anche Willi Schulz, ottiene migliori risultati in Bundesliga a partire dalla stagione successiva, fino ad arrivare al quinto posto del campionato 1970-1971. Questo piazzamento permette al club di partecipare alla prima edizione della Coppa UEFA, anche se viene qui eliminato al primo turno. Alla fine di questa stagione si assiste però al ritiro di Uwe Seeler, che lascia il calcio dopo aver sempre e solo militato nell'Amburgo; con questa maglia ha segnato 304 gol in 476 gare di campionato ed è stato più volte capocannoniere, inoltre ha conquistato per ben tre volte il premio di calciatore tedesco dell'anno.

Gli anni d'oro

Dopo aver vinto la Ligapokal ed aver fatto esordire in prima squadra il giovane Manfred Kaltz, nel 1973 l'Amburgo assume Kuno Klötzer come allenatore. Nella prima stagione con il nuovo tecnico gli anseatici non riescono ad ottenere risultati brillanti in Bundesliga, però raggiungono la finale della DFB-Pokal. Qui vengono battuti dall'Eintracht Francoforte, ma grazie a questo traguardo partecipano alla Coppa UEFA 1974-1975. In questa competizione i tedeschi arrivano fino ai quarti dove sono eliminati dalla Juventus, e poco dopo raggiungono anche un buon quarto posto in campionato. Un ulteriore miglioramento si ha comunque l'anno seguente: l'Amburgo arriva infatti alla semifinale della Coppa UEFA dove è sconfitto dal Bruges, mentre in patria ottiene sia il secondo posto in Bundesliga che la seconda DFB-Pokal; questo trofeo viene conquistato in seguito alla vittoria contro il Kaiserslautern nell'ultimo atto.

Manfred Kaltz (a sinistra) insieme a Gilbert Van Binst dell'Anderlecht prima della finale della Coppa delle Coppe 1976-1977

L'Amburgo, al quale si è appena unito anche Felix Magath, partecipa così alla Coppa delle Coppe 1976-1977. Qui arriva piuttosto facilmente in semifinale, dove sconfigge invece con qualche difficoltà l'Atlético Madrid, ed accede così alla seconda finale europea. Questa si svolge l'11 maggio 1977 ad Amsterdam contro i campioni in carica dell'Anderlecht, che possono contare sui pilastri olandesi Arie Haan e Rob Rensenbrink, e sono inoltre favoriti dai pronostici. Ad ogni modo i belgi sono battuti disputando una gara tatticamente accorta, mentre i gol, che arrivano nei minuti finali, portano le firme di Georg Volkert, su calcio di rigore, e di Magath.

Klötzer lascia dopo il trofeo europeo, ma nella stagione successiva si registra l'importante acquisto di Kevin Keegan. Il giocatore ha appena conquistato la Coppa dei Campioni col Liverpool, perciò sono proprio gli inglesi ad affrontare l'Amburgo nella Supercoppa UEFA; il doppio confronto termina però nettamente a favore dei Reds.

Per la stagione 1978-1979 vengono ingaggiati l'allenatore Branko Zebec e il giovane talento Horst Hrubesch, mentre a fine anno solare Keegan vince il primo Pallone d'oro. Intanto in campionato l'Amburgo, dopo aver inseguito a lungo il Kaiserslautern, conquista finalmente il primo titolo in Bundesliga, il quarto in totale, e partecipa in seguito alla Coppa dei Campioni 1979-1980. Qui i tedeschi eliminano il Real Madrid in semifinale sconfiggendolo per 5-1 nel ritorno in Germania prima di giungere alla finale, che si disputa proprio a Madrid. Ad attenderli nella capitale spagnola trovano i campioni in carica del Nottingham Forest, che passano in vantaggio al diciannovesimo con John Neilson Robertson e conquistano poi la coppa grazie ad una difesa impeccabile e ad un rapido contropiede. Intanto in campionato gli anseatici si sono classificati al secondo posto, mentre Keegan ha vinto il secondo Pallone d'oro; questa è però anche la sua ultima stagione nel club. Nel 1980 viene ingaggiato Franz Beckenbauer, giocatore di fama mondiale anche se giunto ormai a fine carriera; Zebec lascia la panchina in dicembre, comunque la squadra ottiene un altro secondo posto in Bundesliga.

Atene, 25 maggio 1983: i giocatori dell'Amburgo in festa dopo la conquista della Coppa dei Campioni 1982-1983

Nel 1981 l'Amburgo ingaggia Ernst Happel, allenatore dal passato importante, e vince subito il quinto titolo: la squadra guida la classifica dalla ventiduesima giornata alla fine, e Hrubesch è anche capocannoniere. Gli anseatici raggiungono anche un'altra finale europea, la prima in Coppa UEFA, ma nel doppio confronto vengono battuti nettamente dall'IFK Göteborg di Sven-Göran Eriksson. I tedeschi si riscattano comunque nella stagione successiva, quando partecipano alla Coppa dei Campioni: qui eliminano la temibile Dinamo Kiev di Oleg Blochin nei quarti, grazie soprattutto alla tripletta di Lars Bastrup in Unione Sovietica, mentre, dopo aver sconfitto in semifinale la Real Sociedad con un gol di Thomas von Heesen a pochi minuti dai supplementari, giungono per il secondo anno di fila in una finale continentale. Questa si gioca il 25 maggio 1983 ad Atene contro la Juventus di Giovanni Trapattoni, che, nonostante venga data per favorita dai pronostici, viene battuta da un gol di Magath realizzato dopo soli otto minuti: il giocatore, una volta arrivato al limite dell'area avversaria vede Dino Zoff fuori dei pali e lo batte con un pallonetto. Intanto in campionato la squadra era arrivata in testa a pari punti col Werder Brema, ma aveva conquistato il titolo grazie alla miglior differenza reti.

L'Amburgo nella stagione 1983-1984 partecipa senza Hrubesch sia alla Supercoppa UEFA che alla Coppa Intercontinentale, ma viene battuto rispettivamente dall'Aberdeen di Alex Ferguson e dal Grêmio. In campionato la squadra batte lo Stoccarda nell'ultima giornata e lo aggancia in testa, ma finisce seconda; questo stesso piazzamento è raggiunto anche nella campionato 1986-1987, quando viene conquistata la terza DFB-Pokal dopo aver sconfitto in finale lo Stuttgarter Kickers; a questo punto Happel lascia il club.

Dagli anni '90 ai primi anni 2000

In questo periodo Manfred Kaltz lascia la squadra, diventando nel tempo il secondo giocatore per numero di presenze in Bundesliga nonché il miglior rigorista, mentre Felix Magath si era ritirato poco prima. L'Amburgo ottiene ora dei piazzamenti a ridosso della zona UEFA, manifestazione alla quale partecipa nell'edizione 1989-1990; è qui eliminato dalla Juventus nei quarti. Nello stesso tempo, però, il club comincia a manifestare dei problemi di natura economica, ai quali viene posto rimedio con la vendita di Thomas Doll alla Lazio, che avviene nel 1991. Sul campo, comunque, la squadra accusa un calo di rendimento negli anni a seguire, classificandosi costantemente nella metà inferiore della graduatoria. Un miglioramento si ha però dall'ottobre del 1995, quando Uwe Seeler diventa presidente del club e Magath viene assunto come allenatore: l'Amburgo riesce infatti a qualificarsi alla Coppa UEFA dopo quattro anni. Nel campionato successivo la squadra viene tuttavia coinvolta nella lotta per non retrocedere, e la stagione viene terminata dal tecnico della formazione riserve.

Mehdi Mahdavikia nel 2006, qui con la maglia dell'Iran.

Nel 1997 e per i successivi quattro anni è Frank Pagelsdorf a guidare la squadra. In questo periodo l'Amburgo diventa l'unica squadra ad aver partecipato a tutte le edizioni della Bundesliga, evento che si verifica al termine del campionato 1997-1998 con la retrocessione del Colonia. Sul campo comunque gli anseatici si piazzano costantemente a metà classifica, ottenendo quindi un miglioramento rispetto alla media degli ultimi anni, ma raggiungono un buon terzo posto nel campionato 1999-2000. Questo risultato, il migliore da molto tempo, garantisce la prima partecipazione alla Champions League ai tedeschi, che fanno il loro esordio giocando in casa contro la Juventus, in un incontro che finisce 4-4; particolare è il gol del momentaneo 3-3 per padroni di casa, che viene segnato su calcio di rigore dal portiere Hans-Jörg Butt. L'Amburgo ottiene l'unica vittoria nella manifestazione a Torino, terminando ultimo nel girone a pari punti con i bianconeri. Prosegue però grazie alla miglior classifica avulsa in Coppa UEFA, ma è subito eliminato dalla Roma. La stagione, invece, la prima disputata nella moderna Imtech Arena, si conclude con il tredicesimo posto in Bundesliga, ma i ventidue gol segnati da Sergej Barbarez lo laureano capocannoniere.

Rafael van der Vaart nel 2013.

Un nuovo trofeo viene conquistato nel 2003, la DFB-Ligapokal; invece, nella DFB-Pokal 2004-2005 la squadra, allenata da Thomas Doll, è vittima di una truffa: opposta nel primo turno al Paderborn viene battuta per 4-2. Si scoprirà però in seguito che il risultato era stato pilotato grazie alla complicità dell'arbitro, Robert Hoyzer, che sarà arrestato e radiato. Le indagini faranno invece emergere un ampio scandalo, a meno di un anno dall'inizio dei Mondiali in Germania.

La stagione 2005-2006 si apre con la vittoria di un trofeo internazionale, la Coppa Intertoto, e si conclude con un altro terzo posto in Bundesliga. Gli anseatici finiscono tuttavia ultimi nel girone di Champions League, e in campionato arrivano anche ad occupare l'ultima posizione in classifica. A questo punto Doll viene sostituito da Huub Stevens, che conduce l'Amburgo al settimo posto finale; arrivano in seguito un'altra affermazione in Coppa Intertoto e un quarto posto in Bundesliga. Nelle due successive stagioni la squadra cambia tre allenatori, ma raggiunge in entrambi i casi una semifinale europea, prima nella Coppa UEFA 2008-2009, poi nell'UEFA Europa League 2009-2010. A negare l'accesso all'ultima partita sono nel primo caso i connazionali del Werder Brema, nel secondo gli inglesi del Fulham.

Il declino

L'Amburgo contro il Borussia Dortmund nel gennaio 2010

Il decennio successivo è caratterizzato da risultati contrastanti: in un periodo di frequenti avvicendamenti in panchina si hanno un ottavo posto nel 2011 e un quindicesimo posto l'anno seguente, a cui segue però la settima piazza nel 2013, in una stagione caratterizzata da vittorie contro squadre importanti. Un peggioramento si ha invece nelle due stagioni successive, quando per la prima volta la permanenza del club in Bundesliga viene messa seriamente in pericolo: in entrambi i casi, infatti, l'Amburgo si classifica sedicesimo, e deve quindi disputare uno spareggio contro la terza classificata in Zweite Bundesliga. Gli anseatici si assicurano comunque la permanenza nel massimo campionato tedesco sconfiggendo prima il Greuther Fürth, poi il Karlsruhe nel primo caso con due pareggi e quindi grazie alla regola dei gol in trasferta (0-0, 1-1) nel secondo con un pareggio in casa ed una vittoria in trasferta dopo i supplementari (1-1, 2-1). Si assiste a un lieve miglioramento della situazione nella stagione 2015-2016, nella quale l'Amburgo ottiene una salvezza abbastanza tranquilla, in virtù del decimo posto finale. Più sofferta la stagione successiva, nella quale i Rothosen chiudono in quattordicesima posizione, centrando la salvezza soltanto all'ultima giornata. L'ultima giornata della stagione 2017-2018 sancisce la prima retrocessione nella storia dell'Amburgo. Fino ad allora, l'Amburgo era stato l'unico membro fondatore della Bundesliga a giocare ogni stagione nella massima divisione tedesca.

Un nuovo inizio dopo la retrocessione

Nella stagione 2018-2019 l'Amburgo gioca per la prima volta nella seconda divisione del calcio tedesco. Dopo un avvio di annata poco esaltante (da segnalare le pesanti sconfitte casalinghe per 3-0 alla prima giornata contro l'Holstein Kiel e per 5-0 contro lo Jahn Ratisbona alla sesta), risale la classifica fino al primo posto solitario, ma un pessimo finale di stagione, nel quale la squadra incappa in una striscia negativa di otto partite consecutive senza vittorie, costa la possibilità di ottenere la promozione in Bundesliga. La compagine amburghese chiuderà il campionato in quarta posizione, anche se in Coppa di Germania raggiunge le semifinali. Il quarto posto in Zweite Bundesliga viene replicato anche nelle due stagioni successive (2019-2020 e 2020-2021). Nella stagione 2021-2022 l'Amburgo, che centra le semifinali di Coppa di Germania, chiude il campionato al terzo posto, qualificandosi per lo spareggio promozione-retrocessione contro l'Hertha Berlino terzultimo in Bundesliga. Malgrado la vittoria per 1-0 all'andata in trasferta, nella partita di ritorno subisce la rimonta degli avversari (2-0), che si salvano, costringendo gli amburghesi a un altro anno di permanenza in seconda divisione.

Nella stagione 2022-2023 l'Amburgo fa registrare media di spettatori più alta di tutti i club di seconda divisione a livello europeo. L'annata ha una coda beffarda, dato che la vittoria all'ultima giornata contro il già retrocesso Sandhausen sembra in un primo momento garantire il sorpasso sull'Heidenheim, in svantaggio per 2-1 in casa del Jahn Ratisbona al novantesimo minuto. La clamorosa rimonta degli avversari, che vincono per 3-2 con due gol segnati nei minuti di recupero, fa scivolare l'Amburgo al terzo posto, piazzamento che vale la qualificazione per lo spareggio promozione-retrocessione contro lo Stoccarda, piazzatosi terzultimo in massima serie, che vincendo il doppio confronto con gli amburghesi (3-0 in casa e 1-3 in trasferta) conserva la categoria.

L'Amburgo SV III è una squadra di calcio tedesca con sede ad Amburgo, militante in Verbandsliga Hamburg, sesta divisione del campionato tedesco di calcio. La squadra è la terza squadra dell'Amburgo SV, una delle più importanti società calcistiche tedesche.

Fondata nel 1925, l'Amburgo SV III ha giocato principalmente nei campionati regionali di Amburgo. Nel 2010-11, la squadra ha vinto la Verbandsliga Hamburg e ha ottenuto la promozione in Oberliga Hamburg, quinta divisione del campionato tedesco di calcio. Tuttavia, l'Amburgo SV III è retrocesso nuovamente in Verbandsliga Hamburg al termine della stagione 2013-14.

L'Amburgo SV III gioca le sue partite casalinghe allo Stadion Hoheluft, situato nel quartiere di Hoheluft-West ad Amburgo. Lo stadio ha una capacità di 10.024 spettatori.

L'Amburgo SV III è una squadra giovane, con una media di età di 20,5 anni. La squadra è composta da giocatori provenienti dalla squadra giovanile dell'Amburgo SV, nonché da giocatori provenienti da altre squadre tedesche.

L'Amburgo SV III è una squadra ambiziosa, che punta alla promozione in Oberliga Hamburg. La squadra è allenata da Michael Schiele, ex giocatore dell'Amburgo SV e del Borussia Dortmund.